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Tutto pronto, il dado è ormai quasi tratto. L’atto conclusivo del Master 1000 ATP di Miami, conosce il nome dei due suoi protagonisti che si daranno battaglia al campo centrale dell’Hard Rock Stadium a partire dalle 19,00.

Il nuovo che avanza

A incrociare le lame per la finalissima del torneo di Miami, saranno due giovanissime speranze del tennis internazionale. Se vogliamo, ancora più giovani delle promesse che fanno parte della famosa scuderia della Next Gen che tarda a sfondare tra i Top 5 al mondo.

I finalisti saranno Carlos Alcaraz e Casper Ruud, autori di un cammino senza sbavature che li ha portati fino all’atto conclusivo sbaragliando la concorrenza.

In questi giorni, soprattutto durante i match più difficoltosi, il pubblico statunitense si è schierato apertamente di fianco al baby fenomeno spagnolo, ma la finalissima lo vedrà di fronte a un altro golden boy del tennis mondiale e i tifosi si troveranno di fronte a una scelta difficile.

Casper Ruud, il non giovane

Fa un po’ specie parlare di uno dei due finalisti come “il più esperto”, se il più esperto ha 23 anni.

Nato a Oslo il 22 dicembre del 1998, Ruud fa parte di quella schiera di tennisti europei che ha cominciato la carriera da professionista pochissimi anni fa, raggiungendo risultati stupefacenti.

Ma la stagione più pregna di successi, è stata quella del 2021, anno durante il quale il norvegese ha conquistato qualcosa come 5 titoli che gli hanno permesso di fare parte dei primi 10 giocatori al mondo.

Le buone notizie per il tennista nordico non si sono fermate a questo. È infatti opinione di molti che il suo tennis ha una potenziale capacità di miglioramento che altri suoi coetanei non sembrano avere e l’inizio di questo 2022, soprattutto alla luce del risultato di Miami, parrebbe confermare questo enunciato.

A parte i preziosissimi successi di Ginevra, BastadGstaad e Kitzbuhel, a fine stagione Ruud si è preso anche il torneo di San Diego, in una superficie, il cemento, dove in tanti lo consideravano carne da macello.

Nel 2022 ha già messo a segno una vittoria, quella del difficile torneo di Buenos Aires, in Argentina, dove, sulla terra, ha sconfitto gente del calibro di Carballes Baena, Coria, Debonis e, in finale, Schwartzman.

Carlos Alcaraz, il predestinato

Impossibile, o almeno difficilissimo, aggiungere qualcosa a quello che abbiamo scritto durante l’ennesimo splendido cammino di Carlos Alcaraz in questo Master 1000 di Miami.

In più di un’occasione abbiamo messo in evidenza come il baby fenomeno iberico sia instradato verso una dorata carriera in cui sembra l’unico degno erede di Rafael Nadal.

La possibilità di performare in maniera sublime su tutte le superfici, da rivalutare sull’erba che rimane comunque un bel terno al lotto per chiunque, lo hanno già portato a conquistare lo status di tennista completo che, a 18 anni, è già un bel viaggiare.

In questo 2022 ha già impressionato la facilità con cui è andato a prendersi il torneo di Rio de Janeiro, anche in questo caso sulla terra battuta, dove ha curiosamente battuto in finale lo stesso avversario di Ruud a Buenos Aires, Diego Schwartzman.

Fognini, Berrettini, Delbonis, tornando a ritroso nel cammino di quel torneo, gli altri scalpi dorati del ragazzino di Murcia.

Nel 2022, Alcaraz ha messo a segno 17 vittorie contro due sole sconfitte. Undici di questi successi sono arrivati sul cemento, mentre sulla terra rossa è in corso un perfetto 6-0 da confermare a breve quando cominceranno i tornei sulla superficie.

La partita comincerà alle 19,00 ora italiana e sarà trasmessa sui canali Sky Sport.