Secondo molti, è da sempre una sorta di quinta prova del Grande Slam, essendo in assoluto il più importante, ricco e prestigioso torneo che si gioca al chiuso, ATP Finals a parte. E delle Finals, il Rolex Paris Masters – altrimenti conosciuto come ATP Masters 1000 Parigi-Bercy – è da sempre un po’ la prova generale.
Diamo uno sguardo in profondità, per vedere cosa dobbiamo aspettarci da questo Masters 1000 e da Jannik Sinner, reduce dalle vittorie nei 500 di Pechino e Vienna.
ATP Masters 1000 Parigi-Bercy: da Nole a Rune e Carlos, più incognite che certezze
Può sembrare strano, ma la più grande incognita di questo Rolex Paris Masters è la testa di serie numero 1, nonché numero 1 del ranking mondiale: l’eterno Novak Djokovic.
Nole non gioca praticamente dallo US Open, se si eccettua un singolo match giocato in Coppa Davis a metà settembre. In quali condizioni di forma arriverà a questo torneo che ha già vinto 6 volte, raggiungendo altre 2 volte la finale? Impossibile saperlo, ma all’età del campionissimo serbo un po’ di riposo in più può costituire un valore aggiunto. O, perlomeno, il vantaggio di arrivare riposato può incidere in positivo più di quanto possa incidere in negativo la desuetudine all’agonismo.
Un’altra incognita per il Masters 1000 di Parigi-Bercy è rappresentata dal campione in carica. Sappiamo bene che Holger Rune sta attraversando un periodo difficilissimo, ma ultimamente il giovane danese sembra si sia incamminato sulla via del ritorno ai suoi livelli. A Basilea, peraltro sulla stessa superficie che ritroverà a Bercy, Rune è riuscito a vincere tre partite in fila: non gli riusciva addirittura da Wimbledon. Colpa di un serio problema alla schiena, una protrusione discale che lo affligge dal Roland Garros e che lo ha progressivamente invalidato come tennista, impedendogli di fatto di servire e di forzare. Certo un Rune al pieno delle sue possibilità non avrebbe sofferto così tanto per avere la meglio su Kecmanovic, Baez ed Etcheverry, e probabilmente non avrebbe nemmeno perso in semifinale da Auger-Aliassime (poi vincitore su Hurkacz). Tuttavia, se il danese è sulla via del recupero, si dovrà fare i conti anche con lui. Dovrà farli Djokovic, che contro di lui ha perso la finale del 2022 e che è sulla sua strada nei quarti, ma anche Sinner, che potrebbe ritrovarselo in semifinale.
Infine, non ha affatto entusiasmato Carlos Alcaraz. Dalla semifinale persa allo US Open, il fenomeno spagnolo non è tornato a livelli paragonabili a quelli dei mesi precedenti. La stagione è massacrante, ok, e un po’ tutti (tranne Djokovic, per ovvie ragioni), arrivano a questo periodo cotti o semi-cotti, ma da uno come Alcaraz ormai non ci si aspetta un tennis “umano”.
Gli ottavi teorici
Prima di analizzare le potenzialità del torneo di Jannik Sinner e degli altri italiani, vediamo quali sono gli accoppiamenti teorici per gli ottavi di finale. Ovviamente, questo schema prevede che i più forti vincano i loro match precedenti:
Parte alta
- Novak Djokovic (1) vs Ben Shelton (8)
- Taylor Fritz (9) vs Holger Rune (6)
- Jannik Sinner (4) vs Alex de Minaur (13)
- Tommy Paul (12) vs Andrey Rublev (5)
Parte bassa
- Casper Ruud (8) vs Hubert Hurkacz (11)
- Frances Tiafoe (14) vs Daniil Medvedev (3)
- Stefanos Tsitsipas (7) vs Alexander Zverev (10)
- Karen Khachanov (16) vs Carlos Alcaraz (2)
Jannik Sinner: la forma, il tabellone e il dubbio: Bercy o Torino?
Che dire, di un giocatore nelle condizioni di Jannik Sinner? Il fenomeno altoatesino ha vinto un ATP 500 che era parente stretto di un 1000 a Pechino, per poi perdere agli ottavi di Shanghai da Ben Shelton e infine tornare in Europa con un trionfo in ATP 500, a Vienna. L’unica preoccupazione, in ottica Bercy, è la possibile stanchezza.
Ad ogni modo, Jannik avrà qualche ora di riposo in più, poiché al primo turno gli spetta un “bye” come a tutte le prime 8 teste di serie (Sinner è tds n.4). Quindi, il primo impegno sarà sicuramente contro uno statunitense, McDonald o l’insidioso qualificato JJ Wolf.. Al terzo turno, probabilmente uno tra Murray e de Minaur, quindi Paul o Rublev ai quarti e la testa di serie numero 1 Djokovic (o un redivivo Rune) in semifinale.
La forma di Jannik Sinner è strepitosa, e anche la finale di Vienna contro Medvedev ha detto di un giocatore che ha fatto quello scatto di maturità che gli mancava. Jannik ha fatto vedere alcuni dettagli strategici che in precedenza gli erano costati caro contro il russo, come lo sfruttare al 100% le situazioni in cui lo butta fuori dal campo, colpendo con estremo anticipo verso l’altra parte per sporcare gli straordinari tempi di reazione in difesa di Medvedev. Va ricordato, però, un dettaglio importante, che si chiama Torino.
Il vero obiettivo di questo fine stagione, per il numero 1 azzurro, sono le ATP Finals. La cosa è da considerarsi assolutamente normale, viste le differenze di prestigio e anche economiche. Sinner ha già vinto il suo primo Masters 1000, un secondo sarebbe favoloso ma non cambierebbe né la classifica né la valutazione sulla sua stagione. Un eventuale successo alle ATP Finals, invece, cambierebbe tutto. E anche guardando il prize money, diciamo che è un argomento piuttosto convincente: il vincitore di Parigi-Bercy incasserà 892mila euro, mentre vincere le ATP Finals di Torino vale quasi 5 milioni di dollari (4,8 milioni se vincitore senza perdere un incontro). Pertanto, il vero obiettivo di Jannik Sinner (e, presumibilmente, di tutti i top da Nole ad Alcaraz a Medvedev), è Torino e non Parigi.
Gli altri italiani
Oltre a Sinner c’è purtroppo ben poco. Matteo Arnaldi, che era stato sorteggiato nella parte alta del tabellone e avrebbe avuto Wawrinka al 1° turno, si è ritirato nella giornata di ieri. Lorenzo Musetti ha subito Dimitrov, che lo ha appena battuto a Vienna. In caso di vittoria, Lorenzo troverebbe subito Daniil Medvedev, dunque il suo sembra un torneo proibitivo. O, almeno, lo sembra per il Musetti visto negli ultimi mesi.
Gli altri possibili protagonisti
Partiamo dal presupposto che le considerazioni fatte per Jannik Sinner valgono anche per Daniil Medvedev, il quale è comunque da considerarsi nel quartetto di top con Djokovic, Alcaraz e l’italiano. Sotto a questi quattro, occhio a Hubert Hurkacz. Il bombardiere polacco ha vinto a Shanghai e quel trionfo gli ha dato reali speranze di qualificarsi alle ATP Finals. Hubi ha perso in finale da Auger-Aliassime a Basilea, torneo che si gioca sulla medesima superficie di Bercy. C’è da aspettarsi un Hurkacz nel suo massimo sforzo, per provare a guadagnarsi le finals.
Proprio Auger-Aliassime potrebbe essere un altro “black-horse” del torneo. Il canadese ha avuto un 2023 estremamente difficile, con un saldo vittorie-sconfitte divenuto positivo solo grazie al trionfo di Basilea (20-18 il suo bilancio nell’anno solare). Occhio infine a Grigor Dimitrov, un altro che sta chiudendo il 2023 con la curva della forma in fase ascendente. Il bulgaro ha battuto Alcaraz a Shanghai, perdendo poi da un Rublev in una di quelle giornate in cui è ingiocabile.
E l’ultimo nome dei papabili è proprio quello del russo, mandato letteralmente in tilt a Vienna da Jannik Sinner, che lo ha battuto proprio sul suo terreno: quello dei ritmi vertiginosi e di un tennis sempre a tavoletta. Tuttavia, un Rublev in forma simile a quella recente, è un candidato credibile almeno alla semifinale di Parigi-Bercy.
Rolex Paris Masters, tutte le info utili
Quando si gioca
Gli incontri di primo turno partono il 30 ottobre, la finale è prevista domenica 5 novembre.
Dove si gioca
Il torneo si gioca presso il Palais omnisport de Paris-Bercy, situato nel quartiere parigino di Bercy. Il palazzetto è utilizzato anche per competizioni di altri sport (competizioni internazionali di atletica leggera, alcune partite di basket NBA etc) e per concerti.
La superficie
La superficie utilizzata per il Rolex Paris Masters è il GreenSet, superficie composta da strati di resina acrilica e silice sopra una piattaforma di legno. Il GreenSet è utilizzato in altri tornei, tra cui l’ATP 500 Basilea che si è concluso ieri.
Rolex Paris Masters, dove vederlo
Sky ha l’esclusiva italiana per questo torneo, che avrà in Sky Sport Uno e Sky Sport Tennis i due canali di riferimento.