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Toh, chi si rivede. La Juve chiamata – Coronavirus permettendo – all’ennesima rimonta europea dopo l’1-0 patito a Lione. Un must, ormai, per i bianconeri, che da sempre oltre i confini si ritrovano a gestire situazioni particolari, a risolvere problemi all’apparenza irrisolvibili. Tant’è: sempre si è adattata, spesso ha funzionato. Soltanto nella scorsa stagione, e in seguito lo vedremo, è arrivata una delle partite più belle dell’ultimo decennio di successi e sorrisi. Contro l’Atletico Madrid, all’Allianz Stadium, i ragazzi allora di Massimiliano Allegri hanno ribaltato il 2-0 del Wanda Metropolitano e si sono fatti trascinare da una tripletta sontuosa di Cristiano Ronaldo. Il cammino finì qualche settimana dopo con la grande impresa dell’Ajax, ma quel match rimarrà per sempre nel cuore di tutti gli appassionati.

Non solo Juve, chiaramente, nel lungo elenco di squadre italiane che hanno saputo emozionare in Europa. Anzi: che hanno proprio ribaltato i facili pronostici. Dalla Sampdoria della Coppa delle Coppe fino all’Inter del ’65: non c’è eccezione, ci sono solo storie che proveremo a ripercorrere, rispettando la sacra bellezza dello sport, del calcio nel particolare. Pronti per questo viaggio nel tempo? Prendete le dovute precauzioni: non è per cuori deboli. Anzi.

Porto-Sampdoria 1995, Coppa delle Coppe

Quarti di finale. La Samp zoppica in campionato, ma confida tantissimo nelle notti europee. Arriva il Porto, si parte a Marassi. Ma a vincere sono proprio gli ospiti, con un gol di Yuran al 65′. Al ritorno serve l’impresa, occorre vincere. Anche perché qualsiasi altro risultato estrometterebbe i liguri dai sogni, dalle ambizioni. Al Do Dragao, Mancini parte fortissimo, prendendo il palo nel primo tempo; la festa sembra finita, in realtà è solo rinviata: l’attuale commissario tecnico della Nazionale pesca un jolly sontuoso e segna con un gran tiro al volo. Alla fine, ecco i rigori: blucerchiati infallibili e in semifinale. Arriverà l’Arsenal, e sarà un’altra storia.

Bayern Monaco-Inter 2011, Champions League

Non fu un miracolo, perché quell’Inter aveva giocatori incredibilmente forti. Ma un’impresa sì. E che impresa. Sconfitta 1-0 all’andata a San Siro, i nerazzurri riescono a eliminare il Bayern con uno strepitoso 3-2, in rimonta, all’Allianz Arena. Emozioni continue, senza sosta, e quarti di finale che si spalancano davanti. Soltanto pochi mesi dopo quanto a Madrid, quando Milito – in quella partita relegato in panchina – chiuse i conti con i tedeschi e alzò al cielo la Champions League.

Milan-Manchester United 2007, Champions League

Semifinali. A un passo dal sogno. Il 2 maggio del 2007, il Milan di Ancelotti ospita il Manchester United di Ferguson, probabilmente la squadra più forte al mondo. E’ la semifinale, appunto, di ritorno. Siamo in Champions League e ogni passo, ogni gesto, ha un’importanza clamorosa. Gli inglesi sembrano favoriti, sia per quanto dimostrato durante la stagione, sia per il risultato d’andata: 3-2 a Old Trafford. Nonostante un Kakà irresistibile. Ebbene, si parte subito fortissimo, con una cornice di pubblico incredibile: all’undicesimo, Kakà sblocca immediatamente. Ronaldo e compagni subiscono il colpo e si ritrovano due volte sotto al 30′, grazie a Seedorf. La banda di Ferguson prova a reagire nella ripresa, ma il Milan è un fortino inespugnabile: al 33′ della ripresa, Gilardino mette il colpo del ko, del 3-0.

Juventus-Real Madrid 2003, Champions League

Real Madrid giù dal trono d’Europa. E vola, la Juve, vola insieme al Milan a Manchester dove si scriverà una pagina pazzesca del calcio italiano. La decima semifinale di Coppa Campioni per i bianconeri è una storia lunga e sofferta: vince la squadra di Lippi, chiamata a ribaltare il 2-1 del Bernabeu. Galacticos che partono forte con la super azione di Roberto Carlos, a un passo dal vantaggio; Galacticos ammutoliti dall’aumentare incredibile dei giri juventini. Nedved per Del Piero, Del Piero per Trezeguet ed è 1-0. Il raddoppio è una magia del 10, il terzo è un colpo da biliardo di Nedved. Tra il secondo e l’ultimo, ci sono le mani di Buffon che blocca Figo dagli 11 metri. Tutto perfetto.

Roma-Barcellona 2018, Champions League

Probabilmente, una delle partite più esaltanti degli ultimi tempi. 4-1 secco del Barcellona alla Roma: sono i quarti di finale dell’edizione della Champions League, anno 2018. I blaugrana avevano surclassato la squadra di Di Francesco, alle prese con una stagione sconclusionata e con luci decisamente fioche. Tant’è: basta una notte a cambiare la percezione e la storia. Apre Dzeko, raddoppia De Rossi su rigore e… Manolas, di testa, cala il tris. Ribaltato tutto con un 3-0 magico. I giallorossi in semifinale di Champions dopo 34 anni.

Juventus-Manchester United 1977, Coppa Uefa

Okay, questa è una storia più complessa. Perché complessa era la modalità di svolgimento della Coppa Uefa di quel periodo. Partiamo col dire che la Juve, alla fine, vincerà il trofeo e sarà il primo trionfo europeo della sua storia (supererà nella doppia finale l’Athletic Bilbao). Tutto però parte con un sorteggio beffardo: al primo turno arriva il Man City, al secondo ecco lo United. In entrambe le occasioni, i bianconeri cadono 1-0 in Inghilterra, salvo quindi riscattarsi al Comunale. Contro i Red Devils, però, la prestazione più esaltante: il 3 novembre del 1976, una grandiosa doppietta di Boninsegna stende gli ex campioni d’Europa. Di Benetti, la ciliegina che vale il 3-0 finale.

Juventus-Atletico Madrid 2019, Champions League

Perfetta. La Juve ritrova un’altra rimonta, compiendo stavolta un’impresa straordinaria. Sotto 2-0 dopo l’andata degli ottavi di Champions contro l’Atletico Madrid, all’Allianz Stadium i ragazzi di Allegri ribaltano Simeone e firmano un 3-0 incredibile. Tutto firmato Ronaldo, di testa e di rigore. E’ la sua prima tripletta europea con il club italiano, a quello stesso Atletico travolto con altrettanti gol nella semifinale del 2017.

Inter-Aston Villa 1991, Coppa Uefa

Una gara rognosa, questo sì. L’Inter di Bergomi, di Ferri e Battistini, di Nicola Berti e soprattutto di Trapattoni, Matthaus e Klinsmann affronta l’Aston Villa nel ritorno dei sedicesimi di finale di Coppa Uefa. All’andata? Un 2-0 secco e netto per gli uomini di Birmingham. A San Siro, la storia si ribalta: apre le marcature Klinsmann, e gli inglesi arretrano. Al 62′, col 10, Lothar Matthaus batte una punizione da destra: sul palo lontano c’è Berti, tiro di controbalzo mancino e… gol. 2-0. Si è pari, ma per poco: Brehme lancia Pizzi sulla fascia, che s’invola e mette due cross. Il secondo è quello giusto, perché arriva Alessandro Bianchi che incrocia alla perfezione. 3-0, i nerazzurri la ribaltano.

Roma-Dundee United 1984, Coppa Campioni

Semifinali di Coppa dei Campioni. Il Dundee United, squadra scozzese, era la favola del torneo e la squadra più dura da affrontare. Capita alla Roma, a un passo dal sogno. I giallorossi, in Gran Bretagna, prendono freddo e scoppole: 2-0 secco, senza storie. Ma è il ritorno a farsi storia: al 21′ c’è Pruzzo e sale la speranza, 17 minuti dopo ancora Pruzzo pareggia i conti. Il gol della svolta non poteva non essere di Di Bartolomei, su calcio di rigore. Proprio da quegli undici metri che tradiranno un’intera città qualche settimana più tardi, nella beffarda finale con il Liverpool. Storie di Coppa Campioni.

Inter-Liverpool 1965, Coppa Campioni

Primavera del ’65. A Liverpool ci sono i Beatles e i Reds, il resto è scomparso da un pezzo. E proprio i Reds arrivano alle semifinali di Champions, dopo aver fatto 11 gol al Reykjavìk, 4 all’Anderlecht. Ai quarti battono il Colonia ed ecco l’Inter. La Grande Inter, quella di Herrera, per cui affrontare gli inglesi non era una semplice gara: ma un’impresa, e tutta da affrontare. All’andata, pronostico rispettato: vince il Liverpool e lo fa 3-1. Ora: considerate che all’epoca non esisteva la regola del gol in trasferta. Ergo, per vincere bisognava farne 3. Senz’appello. E così avvenne: otto minuti e sblocca Corso, un giro di lancetta dopo e c’è Peirò. Al 62′, Facchetti chiude i conti e lancia i nerazzurri in finale.