Vai al contenuto

Cinque vittorie in stagione, peraltro consecutive, 16 in carriera in Coppa del Mondo, al secondo posto tra le migliori italiane di sempre e 65 punti di vantaggio su Mikaela Shiffrin nella classifica generale.

Oltre ai due primi posti nelle graduatorie di specialità di libera e di Super G. L’orizzonte di Sofia Goggia è discretamente roseo dopo l’ennesima impresa compiuta dalla bergamasca, il trionfo nel Super G in Val d’Isère di domenica, in questa fine di anno solare che chiude degnamente un 2021 memorabile per lo sport italiano.

Se infatti i tre successi in discesa, l’ultimo dei quali sabato sulla “Oreiller-Killy”, possono essere considerati quasi “normali” per la campionessa olimpica in carica di specialità, la doppietta in Super G lo è decisamente di meno per un’atleta che nella specialità vanta sì l’argento ai Mondiali di Are del 2019, ma che prima di questo incredibile dicembre aveva ottenuto solo tre primi posti in Coppa del Mondo.

Vietato comunque parlare semplicemente di momento magico e di congiuntura astrale favorevole, così come ammirevole e all’insegna dell’umiltà, ma non esaustiva, è la spiegazione tecnica che Sofia ha provato a dare al termine della propria prova, come sempre senza scomporsi: “Penso di aver disputato uno dei super-G più belli e morbidi della mia vita: molto scolastico, ma anche molto efficace”.

Buona, soprattutto, la prima parte dell’assunto, dal momento che alla “scolasticità” della discesa si potrebbe controbattere che se si scende con il pettorale numero 5, e non si sta disputando la propria specialità preferita, è piuttosto normale non puntare sull’aggressività, bensì sulla precisione.

Fatto sta che il trionfo numero 107 per l’Italia femminile nella Coppa del Mondo di sci ha permesso a Goggia di affiancare Deborah Compagnoni a quota 16 successi in carriera, a -1 dal primato assoluto di Federica Brignone, che si è appena accomodata sul trono grazie alla vittoria in Super G a St. Moritz dello scorso 12 dicembre. La vincitrice della Coppa del Mondo 2020 in Val d’Isère ha chiuso al quarto posto, ad appena un centesimo dal podio di Elena Curtoni, staccata a propria volta di 51 centesimi da Goggia.

Seconda si è piazzata la norvegese Ragnhild Mowinckel, a 33 centesimi dalla vincitrice.

Grande condizione pensando a Pechino

Insomma, è un’Italia in gran forma quella che vede in lontananza l’obiettivo dei Giochi di Pechino, al via tra 50 giorni esatti, ma soprattutto la possibilità concreta di lottare su più tavoli in questa stagione, visto che la classifica di Super G è dominata dalle azzurre, con Goggia, Brignone e Curtoni ai primi tre posti raccolte in un centinaio di punti. E visto che Sofia non sembra avere rivali in quella di discesa. Quanto alla generale, se ne saprà di più nei prossimi 20 giorni, visto che ora le gare veloci lasceranno spazio a quelle tecniche, con giganti e speciali a Courchevel, Lienz e, a gennaio, Maribor.

La serie di vittorie di Sofia Goggia, che per le prossime discese dovrà aspettare gennaio ad Altenmarkt e Cortina, sembra destinata a interrompersi, sebbene la bergamasca sarà al via dei giganti quantomeno per provare a raggranellare più punti possibile e “spaventare” Mikaela Shiffrin, buona quinta nel Super G di domenica e ormai consapevole di come l’italiana rappresenti un pericolo reale per la leadership assoluta.

Nel settore maschile, intanto, si registra il settimo vincitore diverso della stagione: il gigante dell’Alta Badia va al norvegese Henrik Kristoffersen che toglie, grazie a una poderosa rimonta nella seconda manche (era sesto al termine della prima), la gioia della vittoria a Marco Odermatt, che comunque rafforza il primato nella generale. Terzo Manuel Feller, quinto posto per Luca De Aliprandini. Lunedì si replica con un altro gigante, prima dello spettacolo dello slalom in notturna di mercoledì a Madonna di Campiglio.