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Abbiamo finalmente organizzato la nostra vacanza sulla neve e siamo pronti per lanciarci sulle piste. La nostra attrezzatura però è datata ed è ora di acquistare un paio di sci nuovi di zecca!

Facile? Mica tanto. Perchè in questi anni materiali e strumenti sono diventati estremamente tecnici e iper specifici, tanto che orientarsi nella scelta di un nuovo sci non è poi così semplice visto che sono tanti i parametri da tenere in considerazione.

Per facilitare le cose, abbiamo pensato di dare qualche consiglio in base soprattutto alla propria personale esperienza e ad alcune metriche fondamentali: la lunghezza, la sciancratura, il “ponte”, la larghezza di spatola e coda e naturalmente l’uso che se ne vuole fare.

1. La lunghezza degli Sci

La lunghezza dello sci, una volta, in effetti era quasi l’unico elemento indispensabile nella scelta, ma oggi come detto le cose sono molto più complicate.

Per scegliere le dimensioni giuste naturalmente, c’è bisogno di considerare diversi elementi, il nostro livello di esperienza e l’utilizzo che ne dovremo fare, ma volendo dare una base di regola generale, è ovvio che la lunghezza dello sci dovrebbe essere direttamente proporzionale all’altezza di chi lo usa.

Altezza (cm)Lunghezza Sci (cm)
130/140115/140
140/150130/150
150/160135/160
160/170145/170
170/180160/180
180/190165/195
190200

Questa tabella rappresenta ovviamente una media standard, per altezza e peso. In caso di valori sovrappeso potrebbe essere utile allungare di qualche centimetro la misura dello sci, così come viceversa abbassarla quando siamo più leggeri.

Parimenti, per i principiati è quasi sempre utile utilizzare sci leggermente al di sotto della loro lunghezza consigliata, così da poter gestire un maggiore controllo.

2. La giusta “Sciancratura”

La giusta cosa? Dicesi “sciancratura“, la classica forma curva che siamo ormai abituati a vedere negli sci di ultima generazione, determinata dalle misure di tre dati: la larghezza della spatola (la parte anteriore dello sci), quella del pattino (la parte centrale dove è attaccato lo scarpone) e la coda (la parte finale dello sci).

La gestione di queste tre misure, ci restituisce un preciso “Raggio di curvatura”, ovvero la possibilità di ampiezza che avremo nell’effettuare curve sui nostri sci (curve corte avranno un raggio di curvatura intorno ai 13 metri, curve lunghe sui 19).

Scegliere il giusto raggio è particolarmente importante ed è anche estremamente vario il range di possibilità (visto che abbiamo almeno tre fattori su cui agire). Per fortuna però, almeno per quanto riguarda i principianti questo non è un fattori così predominante, se non nelle sue macro categorie (visto che raramente si andrà a curvare sugli spigoli).

Ci basti comunque sapere che una maggiore sciancratura è riservata solitamente per sciatori più esperti, visto che tende a rendere la sciata più difficile (meno aderenza). Quindi possiamo regolarci di conseguenza in base al nostro livello di esperienza, oltre all’uso che ne dovremo fare (per chi ama la neve fresca per esempio, è consigliabile un raggio di curvatura estremamente ampio).

3. Come scegliere il “ponte” migliore

Un’altra delle caratteristiche fondamentali dello sci, è il così detto “ponte“. Parliamo in questo caso del tipo di curvatura rispetto però al suo profilo a vuoto, che ne determina generalmente proprio la specificità del suo utilizzo.

Possiamo trovare generalmente due macro tipo di ponte: il Camber e il Rocker. Per Camber si intende il profilo più classico, ovvero quello con una curva verso l’alto nella parte centrale, che permette quindi di toccare la neve nella punta (spatola) e nella coda. Sono la scelta migliore per chi ama sciare generalmente in piste battute o neve comunque abbastanza dura.

Il Rocker invece ha la curvatura all’opposto, ovvero che a vuoto poggia sulla parte centrale, lasciando sollevata le estremità di spatola e coda. Questa sua caratteristica lo rende ideale per lo sci su neve fresca nei fuori pista.

Ci sono poi possibilità di ibridi tra i due, utili per adattare lo sci alle singole esigenze e stili.

4. La scelta in base all’utilizzo

Abbiamo visto fin qua alcune caratteristiche dominanti dello sci, ma sottolineato più volte come molto dipenda dall’esperienza e dall’uso che se ne fa.

In realtà potremmo suddividere gli sci in alcune macro categorie in questo senso, che potrebbero venirci utili se non abbiamo esigenze particolari affidandoci quindi alle loro funzionalità di base.

  • Allaround: sono modelli solitamente adatti a ogni esigenza nella media (per esperienza, tipologia di neve e stile), con una buona manovrabilità, un raggio di curvatura piuttosto basso e dimensioni contenute.
  • Allmountain: simili ai precedenti, ma con una sciancratura meno accentuata e un centro dello sci solitamente più largo (quindi un raggio di curvatura più grande, fino a 18 metri). Utili per chi vuole affrontare anche fuori pista e nevi meno compatte.
  • Freeride: in questo tipo di sci la sciancratura è più accentuata nella parte anteriore (spatola più larga e coda più stretta, con raggio di curvatura anche fino a 30 metri), fornendo così una maggiore galleggiabilità utile proprio per chi ama la neve fresca e i fuori pista.
  • Freestyle: più maneggevoli e leggeri, spesso più corti della media anche di dieci centimetri. La loro caratteristica è il classico Twintip (la doppia punta), che li rendono perfetti anche per salti ed evoluzioni varie.
  • Race: sono tutti quegli sci adatti principalmente per esperti e agonisti, divisi poi in “Gigante” e “Slalom” a seconda delle loro caratteristiche specifiche (a seconda del raggio di curvatura). L’alta specificità di questi strumenti rispetto all’uso e al fruitore, li rende però ampiamente variabili nei dettagli dei singoli parametri.

5. Gli attacchi

Quasi sempre ormai, quando abbiamo scelto gli sci giusti per noi, ci viene consegnato il tutto con già i relativi attacchi per gli scarponi. Il tutto naturalmente compatibile con le caratteristiche che abbiamo predefinito.

Anche per gli attacchi infatti possiamo parlare di specifiche riguardanti lo stile e la tipologia di utilizzo, oltre che per la struttura e il genere di chi li deve usare (per le donne, per esempio, solitamente l’attacco è posizionato più avanti).

Una delle cose a cui dovremo invece porre attenzione, è la regolazione della durezza dell’attacco. Si tratta di un parametro molto importante perchè da quello dipenderà il modo in cui si dovrà “staccare” durante una eventuale caduta (o viceversa, per evitare che si stacchi quando riceve semplicemente forti sollecitazioni).

Proprio per l’importanza di questo settaggio (che influisce non solo sul modo di sciare, ma anche sulla nostra sicurezza), è necessario che questa operazione venga svolta prima di tutto dal professionista a cui ci siamo rivolti, cercando parimenti di fornirgli tutte le indicazioni necessarie sul nostro modo di sciare e sull’uso che ne faremo.