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Il World Poker Tour potrebbe avere una nuova proprietà. Il condizionale è dettato dal fatto che l’accordo non è ancora stato finalizzato, ma un potenziale compratore c’è.

Stando al comunicato stampa del WPT, si tratta di Element Partners LLC, una società di investimento che ha messo sul piatto $68.250.000 per l’acquisizione del brand e un ulteriore 5% “sui proventi dei tornei WPT organizzati dalle piattaforme di proprietà di Element o comunque dotate di licenza, fino a un massimo di $10.000.000 da pagarsi nell’arco di tre anni dalla stipula della vendita”. In tutto oltre 78 milioni di dollari.

Quello che manca adesso è solo il via libera dell’assemblea degli azionisti, ma la cifra importante e le potenzialità offerte dalla nuova proprietà sembrano un buon deal per tutti, come ha sottolineato il CEO del WPT Adam Pliska in un breve video pubblicato su Twitter: “Siamo convinti che questo accordo consentirà al WPT di avviare tutta una serie di iniziative che abbiamo sempre desiderato. Il mio team ed io siamo sempre qui, operativi come al solito. Attendiamo con impazienza questa entusiasmante opportunità per poter scrivere il nuovo capitolo del World Poker Tour. Non vediamo l’ora di continuare a offrire il meglio del poker in tutto il mondo”.

Se l’offerta verrà accettata non sarà comunque la prima volta che il WPT cambia proprietà.

Nato nel 2002 da un’intuizione di Steve Lipscomb e dal sostegno finanziario di Lyle Berman, il World Poker Tour debutta l’anno successivo con un Championship organizzato al Casinò Bellagio di Las Vegas. Da quel momento in avanti, il marchio diventa sinonimo di uno dei tre più importanti e più seguiti tour di poker live al mondo, in compagnia delle World Series Of Poker e dell’European Poker Tour.

Nel 2009 arriva il primo passaggio. A rilevare il brand è partypoker che, con un’offerta di 12,3 milioni di dollari, supera la concorrenza di Gamynia Limited. Con la gestione partypoker il WPT si amplia ulteriormente, assicurandosi anche una partnership con Ourgame International Holdings Ltd. per organizzare eventi in Cina. E’ la stessa Ourgame, società quotata a Hong Kong specializzata nel gioco online multiplayer, a rilevare il marchio da partypoker nel 2015 per 35 milioni di dollari.

La bontà del tour e di tutti i suoi asset, in primis l’apertura al poker online, è confermata dalla costante crescita di valore delle quote e delle cifre che i nuovi acquirenti sono disposti a sborsare per acquistarlo. Nel 2018, una serie di trattative che vede più soggetti coinvolti si conclude con una nuova operazione: Black Ridge Acquisition Corp. investe ben $213.800.000 per fondere il WPT con Allied Esports International Inc. e creare un unico soggetto denominato Allied Esports Entertainment Inc.. L’intenzione palese è quella di rendere comunicati i due mondi, quello del poker e quello degli eSports, affinché entrambi ne traggono un beneficio in termini di crescita. L’esempio più chiaro di questa strategia è l’impiego della HyperX Esports Arena di Las Vegas come sede dei final table televisivi del poker tour.

L’operazione, tuttavia, ha avuto poco tempo per consolidarsi a causa della pandemia di COVID-19 che, dall’inizio del 2020, ha paralizzato il poker dal vivo. Anche per questa ragione Allied Esports si è staccata dal WPT che resta quindi l’unico brand incluso nell’offerta di Element Partners LLC.

“Nonostante le numerose sfide portate dalla pandemia COVID-19, l’attività del WPT ha prodotto risultati sostanziali e di grande impatto, in particolare attraverso le sue piattaforme e servizi online, e ha fornito contributi significativi per il Gruppo”, ha dichiarato Frank Ng, CEO di Allied Esports.

L’online è chiaramente nelle intenzioni di Element Partners LLC, come si evince dagli extra 10 milioni dell’offerta legati al gioco in rete. Anche se per ora non si sa molto del probabile nuovo proprietario, l’attenzione al gioco online potrebbe anche riaprire le porte al gaming allargato, ormai sempre più al centro dell’attenzione degli operatori.

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