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Massimiliano Martinez dal 2008 al 2013 è stato uno dei giocatori italiani più temibili, non solo nel nostro Paese ma anche all’estero.

Classe 1986, studente di medicina, Martinez appartiene alla “scuola romana”, la stessa che ha sfornato Dario Minieri, Pierpaolo Fabretti e tanti altri giovani pieni di talento e privi di paura. Giocatori dallo stile loose-aggressive che non si spaventano di fronte a chi gioca da più tempo di loro. D’altronde la loro palestra è quella dell’online, dove l’esperienza si accumula al ritmo di migliaia si mani all’ora, come in una catena di montaggio.

Visdiabuli (questo il nickname di Martinez su Internet) non si tira indietro quando si tratta di “multitablare”. La sua specialità sono in sit&go, ma il suo approccio non è esattamente quello di un grinder.

E’ un giocatore sui generis, uno che ama fare mosse a sorpresa e imposta il proprio gioco dando molto peso alla lettura dell’avversario. In questo senso la ripetitività tipica dell’online non lo entusiasma.

Non è quindi un caso se, con l’arrivo dell’Italian Poker Tour, Martinez inizia a dedicare più tempo al gioco dal vivo. Nel triennio che va dal 2010 all’inizio del 2013, il giovane player romano mette a segno 15 in the money nei tornei di poker live, sia in Italia che in Europa e negli States.

Il suo anno magico è il 2011, quando vince l’€3.500 IPT Pro League per 69mila euro di premio. Sempre quell’anno chiude al 12° posto nell’EPT di Barcellona (€36.000) e va a segno 4 volte alle World Series Of Poker. A Las Vegas sfiora il final table nel $5.000 NLH 6-Max (10° per 52mila dollari) e termina al 110° posto la sua fantastica cavalcata nel Main Event, per altri 54mila dollari di premio. Seguono altri risultati, all’EPT di Montecarlo e alle WSOP, per un totale di $415.000 incassati nei tornei live ad oggi.

La sua ultima perla è datata 28 febbraio 2013: un 6° posto all’IPT di Saint Vincent che gli consegna 28.000 euro di payout. Poi più nulla. Peccato, ma nella vita non c’è solo il poker. E comunque del Massimiliano Martinez pokerista c’è parecchio da ricordare.

In particolare, è rimasta indelebile nella memoria degli appassionati la sua apparizione al Big Game Stagione 2 (2010-2011). Nell’episodio 4 del famoso format tv dedicato al cash game ci sono due italiani. Uno è appunto Massimiliano Martinez, l’altro è Dario Minieri. Il loose cannon, cioè il giocatore “amatoriale”, è però Martinez perché Minieri in quel periodo è già un pro player sponsorizzato.

Al tavolo se ne vedono un po’ di tutti i colori. Il mix di inglese e italiano, la presenza di Hellmuth, Bill Perkins, Phil Laak e Bertrand “Elky” Grospellier garantiscono lo spettacolo.

E poi, ad un certo punto, arriva anche la mano interessante. I protagonisti sono Massimiliano Martinez e Phil Hellmuth.

Massimiliano “Visdiabuli” Martinez (credits WSOP)

Il pot è di $1.200 quando il giocatore italiano apre a 1.300 da utg con 10♠9♠. Alla sinistra di Martinez c’è Hellmuth che opta per un call, dopo aver spillato A♦9♣. Subito dopo Poker Brat agisce Minieri. Il “caterpillar” ha in mano 6♥6♠. Call anche per lui. Elky lascia da bottone, idem Laak da SB, mentre Perkins completa aggiungendo 900 dollari da BB, con 6♦3♥.

Il dealer gira sul tavolo le prime tre carte: 8♦4♦7♣. Check di Perkins e check anche per Martinez. Hellmuth ne approfitta e punta 4.200 dollari su un piatto di 6.400. Minieri si chiama fuori, seguito da Perkins. Non così Visdiabuli, che chiama.

Il turn è un 10♥. Top pair per Martinez che fa check. Hellmuth, che adesso ha progetto di scala bilaterale e una overcard, piazza la second barrell: $12.800, circa tre quarti del pot. Dice al giocatore italiano: “Funziona così: se tu foldi adesso, io vinco il piatto“. Martinez non si fa intimorire (anche perché ha punto e bilaterale) e chiama. Fino a qui, la mano è abbastanza regolare. Il bello arriva con l’ultima carta.

Il river è un 7♠. Martinez decide di uscire puntando 15.500 quando il piatto è 40.000. Hellmuth, dopo una ventina di secondi, rilancia fino a 60.500 in bluff totale. Martinez ci pensa un po’, poi chiede al suo avversario “Hai full di 4?“. Hellmuth: “Forse sì, forse no“. A questo punto l’italiano snappa: “Ok, chiamo!“.

Hellmuth batte la mano sul tavolo, dicendo: “Bel call, hai vinto“. Laak nel frattempo si alza, va dietro alla sedia di Massimiliano e si inchina più volte. Da (ri)vedere.

Immagine di testa credits The Rational Group