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Vi ricordare la storica partita di calcio tra Scapoli e Ammogliati nel primo “Fantozzi“, quello del 1975? Ad un certo punto, il ragioniere interpretato da Paolo Villaggio si prende l’onere di effettuare un calcio di rinvio da fondo campo, con il pallone posizionato sul limite dell’area piccola come si faceva una volta. Colpisce però così male la palla da mandarla direttamente alle spalle del proprio portiere. E’ un autogol clamoroso, che si conclude con il Ragionier Fantozzi che fugge inseguito dai compagni di squadra.

La scena è incredibilmente divertente, come d’altronde lo è l’intera pellicola, tuttavia è sbagliata. Il regolamento del calcio prevede infatti che in questi casi non ci sia un autogol, ma un corner per la squadra avversaria.

Qualcosa di simile si è verificato oggi nella pokeroom principale del King’s Casino di Praga, durante il Day3 del Main Event Eureka.

E’ il livello 29 (bui 50k/100k bb ante 100k) e ci sono ancora 46 giocatori attivi, quando al tavolo 6 si verifica una situazione piuttosto strana.

I protagonisti sono il polacco Bartosz Piesiewicz e l’olandese Martijn Kiers. La mano ha raggiunto il river: il board mostra K♥5♣4♣Q♥J♥ e nel piatto ci sono 1.500.000 gettoni. Piesiewicz fa check da big blind e lascia l’iniziativa al suo avversario che, da under the gun, decide di puntare.

Martijn Kiers (credits RIHL)

Kiers annuncia chiaramente “All-in“, mentre spinge davanti a sè uno stack di 600.000 chips. Il suo stack totale è però di 2,4 milioni, compresi i 600mila pezzi messi simbolicamente in mezzo al tavolo. E qui nasce il problema, perché Piesiewicz risponde mettendo in mezzo una chip, nel suo caso per rappresentare l’azione del call, ma i giocatori seduti nei posti otto e uno gli impallano la vista sullo stack complessivo di Kiers. In altre parole, il polacco chiama l’all-in pensando che sia per 600mila chips, quando invece è per 2,4 milioni!

Piesiewicz, che ha solo 1.775.000 gettoni in tutto, replica spiegando la sua intenzione di fare call solo per l’importo investito dall’olandese, perché non ha visto il resto dello stack di Kiers. E poi chiede l’intervento del floorman.

Dopo cinque minuti di discussione che coinvolgono anche il Tournament Director, arriva il verdetto senza possibilità di appello: la dichiarazione verbale di all-in di Kiers è valida, così come la chiamata di Piesewicz. Kiers non ha commesso alcun errore, era responsabilità di Piesewicz verificare l’importo della puntata che stava chiamando.

Nel frattempo, però, le carte sono ancora coperte.

Bartosz Piesiewicz (credits RIHL)

E qui viene il bello e il clamoroso allo stesso tempo, perché nessuno dei due giocatori sembra essere soddisfatto. Piesiewicz pensa di aver perso il piatto e quindi di essere eliminato dal torneo. Allo stesso tempo, Kiers dice: “è ridicolo, lui (Piesiewicz) avrebbe foldato se avesse saputo l’importo totale dell’all-in!“.

Questa frase fa intuire quello che le carte hanno finora nascosto. L’olandese è infatti costretto a mostrare il bluff con A♠9♥, asso carta alta. Piesiewicz gira invece K♣10♠, coppia di Kappa floppata, e incassa il 2-up più involontario della sua carriera!

Immagine di testa credits RIHL

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