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Il detto “il silenzio è d’oro” si applica molto bene anche al tavolo da poker. Eppure, ci sono giocatori che non riescono proprio a tenere la bocca chiusa, soprattutto quando l’avversario deve prendere una decisione importante. Capita soprattutto ai cosiddetti trash talker i quali pensano che parlare sia un ottimo modo per confondere l’avversario. Il più delle volte, però, questo è un modo per fornire preziose informazioni (tells) a chi deve prendere la decisione.

Un caso interessante si è verificato un paio di settimane fa durante lo show High Stakes Poker Stagione 8. Per chi non lo sapesse, il format trasmesso da PokerGo è quello di un tavolo attorno al quale si siedono alcuni dei migliori specialisti di cash game in circolazione, per lo più statunitensi. L’action è “pesante”: TH no limit con bui $200/$400 e possibilità di straddle.

In quell’episodio ci sono Bryn Kenney, Doug Polk – reduce dal milione e mezzo vinto online a Daniel Negreanu, nonostante la falsa partenza live – Phil Ivey, Brandon Steven, Jake Daniels, Phil Hellmuth e James Bord. I protagonisti dell’azione che stiamo per descrivere sono però Phil Hellmuth e Doug Polk.

Due giocatori che più diversi non potrebbero essere: il primo, sostenitore del poker dal vivo “old style”, fatto di lettura e capacità di sfruttare i punti deboli dell’avversario (il cosiddetto poker exploitativo); l’altro, Polk, è un irriducibile della GTO (Game-Theory Optimal), cioè dell’applicazione matematica al poker ed è uno specialista dell’online. Va detto che Polk, nonostante la predilezione per il gioco su Internet, ha vinto 9,5 milioni di dollari in soli 31 piazzamenti a premio dal vivo: tre di questi sono titoli WSOP, con l’aggiunta di 4° braccialetto sfiorato nel 2015.

I due però hanno una cosa in comune: amano parlare al tavolo.

L’azione inizia con Hellmuth che da mid position (utg+2) rilancia a $1.100 con Q♠10♥. Risponde da bottone James Bord con un call e coppia di 2; lo stesso fa Polk che difende da BB con 10♦7♣.

Il flop che scende è da brividi e preannuncia tempesta: J♠9♠8♠. Polk ha floppato scala, Hellmuth quella nuts e tutti e due decidono per la trappola facendo check. Bord ne approfitta per puntare $2.000. L’azione torna a Polk che rilancia fino a $7.000. A questo punto Hellmuth va diretto ai resti, pari a 97.200 dollari!

Un all-in smodato che ottiene subito il fold di Bord. Polk, invece, va in the tank ed inizia lo show nello show. Il professionista parla per quasi 4 minuti (buon per lui che non ci sia il time bank ridotto tipico del gioco online). All’inizio è un monologo: “è assurdo” dice, riferendosi all’entità del rilancio. Ma dopo un po’ cerca di attirare il suo avversario in un dialogo, con la chiara intenzione di carpire qualche informazione. Alla faccia della GTO.

“Sto pensando di fare un grande fold qui”, gli dice Polk.

Hellmuth resiste pochissimo tempo in silenzio. “Lo sai, qui potrei facilmente avere…” risponde Poker Brat.

“Che cosa potresti avere così facilmente? Hai appena investito una montagna di chips in un piatto molto piccolo” è la replica di Polk.

Hellmuth abbocca: “Potrei aver settato”.

“Un set? Non credo tu abbia settato qui. Dai Phil, sai fare meglio di questo!” Polk ha capito che il suo avversario non ha un piano in mente: risponde solo perché non riesce a tenere la bocca chiusa.

Hellmuth: “Potrei avere i blockers (cioè carte che bloccano certe mani, ndr), una coppia di Dieci”.

A questo punto è ancora più evidente che Hellmuth sta improvvisando. Mentre Polk sta per dire qualcosa, Hellmuth ne butta un’altra nel mezzo:” Potrei avere A♠10♠“. Insomma, più Hellmuth parla, più il suo avversario si convince di dover foldare.

“Credo che folderò, penso di essere sotto un treno qui… se sbaglio faccio una figuraccia, ma… ok, le faccio vedere”: Polk dichiara il fold e mostra sul tavolo la scala second nuts. L’espressione imbarazzata di Hellmuth – che non dichiara la mano, ma poco importa perché lo show prevede che chi è a casa possa vedere le hole cards – è tutta un programma. Nel frattempo James Bord incassa la side bet.

Mentre raccoglie le (poche) chips del piatto appena vinto, Poker Brat è basito di fronte al monster fold di Doug Polk. Perché non c’è dubbio che si tratti di una grandissima giocata, ma l’autogol di Phil Hellmuth è altrettanto mostruoso!

Foto di testa: Doug Polk (credits PokerGo/PokerNews)

 

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