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Nel poker ottenere l’iniziativa puntando e rilanciando con frequenza è una buona idea. E’ quello che di solito fa l’aggressor (“aggressore”) che in questo modo tiene sotto pressione l’avversario inducendolo spesso al fold.

Attenzione: spesso ma non sempre, perché in tutte le cose ci vuole la giusta misura. Gli antichi romani dicevano est modus in rebus, “esiste una misura nelle cose”.

Un detto, questo, che anche i top player farebbero bene a ricordare. Attaccare va bene, ma non c’è vergogna se ogni tanto si gioca con un po’ moderazione!

Ecco una mano a sostegno della saggezza degli antichi.

Photo by SEBASTIEN BOZON/AFP via Getty Images

I protagonisti sono Vanessa Selbst e David “Doc” Sands. Entrambi statunitensi, la Selbst e Sands sono due giocatori di grandissimo talento, dotati di un’innata aggressività al tavolo.

Vanessa Selbst è forse più conosciuta. Occupa il primo posto tra le giocatrici che hanno vinto di più nella storia del poker: circa 12 milioni di dollari incassati con i tornei live. Nella All Time Money List globale è 74ma ma va tenuto conto che dopo il 2016 la player americana ha ridotto moltissimo la sua presenza nelle pokeroom. Dal 2006 al 2016, infatti, ha messo a segno 85 piazzamenti a premio, tra i quali ci sono anche tre braccialetti WSOP. Dal 2017 al 2020 ci sono solo 4 ITM registrati a suo nome su TheHendonmob.com e negli ultimi due anni non si è proprio fatta vedere in giro.

Anche David Sands è un “pezzo da 90” del poker mondiale. E’ soprattutto un giocatore di tornei High Roller, specialità che gli ha consentito di incassare le cifre più importanti. In tutto ha accumulato poco meno di 8 milioni e mezzo di dollari con 88 piazzamenti a premio. Anche lui è sparito dalla scena del poker live, più o meno verso la fine del 2017.

Il suo best result è un secondo posto da $1.259.320 centrato al PCA Super High Roller del 2013. Ed è proprio in quella occasione che ha incrociato carte e chips con Vanessa Selbts.

Vanessa Selbst (credits PokerNews)

Il torneo è nella fase di avvicinamento al final table da 8 giocatori. In sala ne sono rimasti 10, divisi su due tavoli.

Si gioca quindi in modalità 5-handed e con bui 15K/30K ante 4K quando “Doc” Sands decide di aprire rilanciando da utg con A♣2♠. Dopo il raise a 64.000, l’americano ha ancora 3,7 milioni di chips nel suo stack. Vanessa Selbst si trova alla sua sinistra e decide di fare call con 7♦5♦. Lo stack della top player è di 1,7 milioni di chips. Il resto del tavolo, che comprende anche Scott Seiver e Antonio Esfandiari, folda.

Scende il flop: J♣4♠2♣. Sands prosegue l’attacco con una c-bet da 84K, alla quale la Selbts replica rilanciando fino a 233K nonostante abbia in mano lo zero assoluto! Sands ci pensa poco e alla fine chiama: d’altra parte ha centrato la coppia minima e può ancora chiudere colore runner-runner.

Il turn è una Q♣. Check di Sands che poi chiama le 347mila chips puntate da Vanessa Selbst. Con il flush draw ancora possibile e la coppia di 2, il suo call è più che ragionevole: anche se non può esserne sicuro, in questa situazione Sands è in vantaggio 90%-10%!

E il colore si materializza al river, grazie a un 5♣. Un po’ inaspettatamente Sands sceglie di fare check. L’americano vuole fare leva sulla tendenza molto aggressiva della sua avversaria e spera che sia lei ad accendere la miccia. E ha ragione. Vanessa Selbst va addirittura all-in per 1,1 milioni di chips. A questo punto Sands non deve far altro che dire “call”.

Immediatamente la Selbst gli dice “hai vinto, non ho nulla” e butta le carte nel muck. Poi si rende conto che ha coppia di 5 e allora, anche per correttezza, mostra la sua mano. Sands gira l’asso di fiori ed elimina Vanessa Selbst al 10° posto, a un passo dal final table e fuori dalla zona ITM.

Per la cronaca, alla fine vincerà Scott Saiver dopo aver superato in HU David Sands.

Immagine di testa: David “Doc” Sands (credits PokerNews)