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C’è un professionista di poker che è ricordato più per le sue passioni “preistoriche” che per i suoi successi, nonostante siano parecchi e di grande valore. Occhialini con ologramma vagamente “rettiliano” e un fossile come card protector sono indizi che vi suggeriscono qualcuno?

Credits WSOP/PokerNews

Per chi non lo avesse riconosciuto, si tratta di Greg “Fossilman” Raymer.

I più giovani e coloro che si sono avvicinati al poker solo in tempi recenti possono essere scusati se questo nome non suona loro familiare. In fondo, Greg Raymer appartiene a una generazione pokeristica ormai lontana nel tempo. Agli occhi della young generation dei grinder online, Raymer risulta comprensibilmente un po’ fossile.

Gli altri invece non sono scusati, perché il professionista statunitense è uno che ha vinto tanto. Ben 186 in the money nei tornei live per un controvalore di 8,2 milioni di dollari. Tra i suoi piazzamenti a premio spiccano 8 tavoli finali alle World Series Of Poker di cui uno è il suo gioiello, anzi la sua pepita d’oro: la vittoria nel Main Event 2004.

Dati alla mano, definirlo un giocatore del passato è comunque scorretto. A 59 anni, Greg Raymer è ancora oggi un giocatore di poker professionista in piena attività. Nel post-pandemia (quindi dal 2021 al 2023) è andato itm 37 volte, piazzando anche 5 “bandierine” alle WSOP.

Piuttosto c’è da chiedersi la ragione di quei gadget preistorici che hanno contribuito a forgiare il suo nickname. Deriva dalla passione di sua moglie Cheryl per la geologia e più in generale per il collezionismo di rocce e pietre varie. Un giorno lei riesce a portarlo a un’esposizione e lì Greg Raymer si rende conto che quel mondo lo affascina. Acquista una gemma, la prima di una serie di reperti geologici che userà al tavolo da poker come card protector, salvo poi venderli su richiesta degli avversari dopo un colpo fortunato.

Andrà così anche nel torneo che lo ha consacrato tra i grandi del poker mondiale.

Uno dei fossili di Greg “Fossilman” Raymer (credits WSOP via Gabriella Angotti-Jones Las Vegas Review-Journal @gabriellaangojo)

La 35ma edizione del Main Event WSOP attira 2.576 giocatori nelle pokeroom del Binion’s Horseshoe di Las Vegas. Inutile dire che nella lunga lista ci sono tutti i top players di quel periodo, compreso Mike Matusow, il famoso campione soprannominato “The Mouth” per la sua propensione a discutere con gli avversari che diventa quasi sempre o sproloquio o addirittura “trash-talking“.

Perché citiamo proprio Matusow? In parte perché è uno dei giocatori più “on fire” di quel periodo, con 2 braccialetti già messi al polso e altri 7 tavoli finali WSOP, compreso il 6° posto raggiunto nel ME 2001. E poi Perché al Day4 è seduto allo stesso tavolo di Raymer. E tra i due sono subito scintille.

Su un board che al turn mostra 9♣7♣7♥6♠ Fossilman punta 20mila chips, Matusow rilancia fino a 40k e ottiene il fold dell’avversario. A quel punto The Mouth mostra il semibluff con 5♦4♦ e non può proprio fare a meno di commentare l’azione. Dice a Raymer. “Amico, non stai giocando con i bambini!“. Dietro agli occhialini rettiliani, Raymer non la prende bene. Replica e fra i due inizia una querelle verbale che dura qualche minuto. Poi Matusow fa marcia indietro e porge la mano al suo avversario, ma Raymer è inamovibile e si rifiuta di stringerla.

Nella fasi successive del torneo i due giocatori si ritrovano di nuovo uno di fronte all’altro. Questa volta Matusow aggiunge le scuse verbali e tanto basta perché Raymer sotterri l’ascia di guerra stringendogli la mano. Questo però non significa che al tavolo Matusow e Raymer si facciano i complimenti.

Mike Matusow apre il gioco a 12k con in mano 9♠7♠. Fossilman risponde con una tribet da 36.000 gettoni che The Mouth chiama. Il flop porta 10♥9♦3♦. Greg Raymer, che ha A♦J♦, decide di andare all-in per 241k, puntando sugli out per chiudere colore e sulle due overcard. Il suo avversario invece ha la second pair e si sente forte abbastanza per chiamare. Al turn scende però un 2♦ che rende Matusow drawing dead.

E’ la mano che dà la svolta al torneo di Greg Raymer.

Mike Matusow (credits PokerNews)

Il collezionista di pietre raggiunge infatti il final table, dopo l’eliminazione al 10° posto di Marcel Luske, l'”olandese volante” del poker. Tra i final 9 almeno due giocatori di alto livello. Uno è Dan Harrington, l’autore della fortunata serie di libri didattici sul poker nonché possessore di due braccialetti WSOP – uno è quello del ME 1995. A voler essere precisi, Harrington ha già avuto altre due occasioni per vincere il Main Event, nel 1987 e nel 2003: sciuparne un’altra potrebbe pesargli.

L’altro big è Josh Arieh che proprio alle WSOP di quest’anno è arrivato a quota 5 titoli al termine di una storica doppietta. Nel 2004, invece, aveva al polso un solo braccialetto (1999) e nel curriculum un secondo posto (2000).

Sia Arieh che Harrington raggiungono la fase 4-handed insieme a Greg Raymer. Il quarto si chiama David Williams. Il mondo del poker imparerà a conoscerlo meglio nel corso degli anni (oggi è un pro da 9,2 milioni di dollari e 137 itm live, compresa una ricca vittoria al WPT Championship 2010), ma nel 2004 è un debuttante assoluto. Il 23enne è anche un mezzo miracolato perché si è salvato già due volte in maniera rocambolesca.

La prima contro Mike McClain (9° alla fine): all-in di Williams con K♠9♣ e call del suo avversario che ha i “ganci”. Il flop J♣Q♦4♣ sembra già decisivo perché McClain ha settato i Jack. Ma un 6♣ al turn e un 8♣ al river consegnano a Williams un clamoroso colore runner-runner che lo rimette in partita.

Più avanti Williams rifila una mazzata anche ad Arieh. Altro all-in proflop, questa volta è un coinflip con Arieh in leggero vantaggio [Tx][Tx] vs A♠Q♦ di Williams. Il vantaggio della coppia aumenta al flop 9♦5♥7♥, salvo poi crollare al turn A♥. Il J♣ al river non fa altro che consegnare il monster pot a David Williams. Arieh uscirà poco dopo al terzo posto, in una situazione simile ma contro Raymer: 99 vs A♣Q♠. Questa volta è il flop che decide tutto: Q♦J♣Q♣.

David Williams (credits PokerNews9

Il testa-a-testa comincia con Greg Raymer avanti 2:1 (16 mil a 8 circa) su David Williams il quale, in caso di vittoria, diventerebbe il più giovane campione del mondo di Texas Hold’em.

Ma il vantaggio in chips, la maggiore esperienza di Raymer (14 itm fino a quel momento) e soprattutto la Dea Bendata che questa volta si distrae, determinano il game over per David Williams.

Nell’ultima mano, Williams apre a 300K con A♥4♠, Fossilman fa call con coppia di 8. Il flop è: 4♦2♦5♠. Raymer fa check e poi decide di rilanciare a 1,6 milioni dopo la c-bet 500k di Williams. Il debuttante chiama e consente al dealer di girare un 2♥ al turn. Questa volta Greg Raymer punta 2,5 milioni e il suo avversario chiama ancora. Il turn è un vero e proprio killer per Williams: un 2♣ che trasforma la sua doppia coppia in fullhouse, ma il 23enne non sa che Fossilman ha chiuso quello superiore. Raymer va all-in, Williams chiama e il Main Event WSOP 2004 finisce lì.

Greg “Fossilman” Raymer diventa il nuovo campione del mondo, il primo dopo il boom del poker determinato dalla vittoria di Chris Moneymaker nel Main Event precedente.

Dagli 800 iscritti del 2003 il torneo è già passato nel 2004 a più di 2.700 e l’anno successivo saranno 5.619, per un clamoroso double-up. Merita ricordare che nel 2005 Greg Raymer andrà vicino al bis, fermato a 25 left da un brutto colpo: è un’altra storia targata Fossilman che abbiamo raccontato in un precedente articolo.

Immagine di testa: Greg “Fossilman” Raymer (credits PokerNews)