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Vincere un grande torneo di poker è la speranza, nonché l’obiettivo, che tiene viva la passione dei giocatori. Del resto, il poker senza almeno un premio in palio perde gran parte del suo fascino. Ma arricchirsi rapidamente grazie al gioco può rivelarsi una vera e propria maledizione.

Gli ultimi 20 anni di poker offrono esempi emblematici di giocatori che sono finiti “broke” (ossia “al verde”), nonostante abbiano vinto cifre enormi grazie alle carte. Un caso molto noto è quello di Jamie Gold, vincitore del Main Event più ricco di sempre, oggi costretto a ricostruire la propria carriera partecipando a tornei con buy-in medio-basso.

Gold ha sempre negato di aver dilapidato completamente l’enorme cifra incassata nel 2006 e, forse, questo corrisponde a verità. Alcuni segnali fanno tuttavia pensare che le sue risorse finanziarie si siano nel tempo molto assottigliate. E’ la conseguenza della lunga serie di sconfitte subite tra il 2006 e il 2013 (anno della sua temporanea scomparsa dal mondo del poker), ma anche delle cause legali con Crispin Leyser e Bodog Poker, entrambe finite con accordi in via stragiudiziale. E poi ancora i business andati male nel settore televisivo (il reality tv Buzz Nation) e in quello dei casinò (la pokeroom Tropicana di Las Vegas), seguiti dalle vicissitudini con l’IRS (il fisco statunitense) che lo hanno costretto a vendere all’asta il braccialetto WSOP.

Solo dal 2023 Gold è tornato alle World Series Of Poker, andando a premio 5 volte nell’ultimo biennio. Si è anche iscritto al Main Event, grazie al suo ruolo di annunciatore nel 2024, come si può vedere dalla foto qui sotto:

Jamie Gold in azione al Main Event WSOP 2024 (credits WSOP/PokerNews)

Anche due “mostri sacri” come Phil Ivey e Tom Dwan hanno subito qualche duro colpo. Per il Tiger Woods del poker c’è stata l’accusa di frode ai danni dei casinò Borgata di Atlantic City e Crockford di Londra che ha di fatto congelato i suoi averi, almeno quelli presenti negli States. La vertenza legale si è però risolta e sulla vicenda è stato realizzato anche un film: The Baccarat Machine. Nel frattempo, Ivey non ha smesso di macinare risultati nei tornei di poker: l’anno scorso ha vinto il suo undicesimo braccialetto WSOP.

Dwan, invece, ha subito pesanti scossoni economici nelle pokeroom asiatiche, soprattutto in una molto famosa di Macao. Nonostante la vicenda rimanga tuttora ammantata di mistero, il forte professionista statunitense sembra aver perso qualcosa come 30 milioni di dollari a favore di un ricco tycoon. Al pari di Ivey, questo non ha impedito a “Durrrr” di riprendersi e continuare a giocare ad altissimo livello.

Nei casi di Ivey e di Dwan, quindi, non si può ancora parlare di giocatori al tramonto. Diverso è il discorso per Ted Forrest ed Erik Lindgren. 

Tom Dwan (credits WSOP/PokerNews)

Cominciamo dal primo. Ted Forrest è uno dei grandi veterani del poker. Ha iniziato a macinare in the money negli anni ’90 del secolo scorso (il primo è datato 1991) e oggi il conteggio è arrivato a 144. Nel suo palmares ci sono 6 braccialetti delle World Series Of Poker (3 vinti in un’unica edizione, quella del 1993) e un titolo del World Poker Tour, oltre a tantissimi final table raggiunti in entrambe le kermesse. Eppure, nonostante i suoi circa 6,4 milioni di dollari accumulati in eventi dal vivo e riportati da thehendonmob.com, Forrester nel 2013 è finito nei guai per aver emesso assegni non coperti al Wynn Casino, per un totale di 270.000 dollari.

Dopo aver confessato la tentata frode, l’ormai ex-pro ha cercato di ripagare la casa da gioco ma, dai resoconti del tribunale, la somma non sarebbe mai stata saldato in toto. Nel 2015 è arrivata poi la richiesta di saldare $40.500 al casinò Mirage, quale parte ancora non restituita di un debito di 100mila dollari contratto nel 2013. Insomma, una striscia continua di problemi economici che ha portato Ted Forrest quasi sull’orlo della bancarotta. Non ha smesso di giocare ma le sue recenti apparizioni, sporadiche e per buy-in bassi, non ci consentono di dire che il grande campione sia tornato realmente “in sella”.

In bancarotta è invece finito di sicuro Erick Lindgren, e pure in un programma di riabilitazione per la dipendenza da gioco d’azzardo.

Erick Lindgren (credits PokerNews)

Lindgren è stato una stella del poker a livello mondiale nel periodo del boom post-Moneymaker effect. Ha vinto tantissimo per buona parte dei primi anni Duemila, più o meno fino al 2013: parliamo di 2 braccialetti WSOP e altrettanti Main Event WPT, solo per citare le sue vittorie più importanti.

Quando però la nota pokeroom che lo aveva sponsorizzato è stata coinvolta nel cosiddetto Black Friday del poker e da lì sono emerse le numerosi frodi a danno dei giocatori, la stella del professionista americano ha iniziato ad offuscarsi. In quel momento, Lindgren si è tuffato nel mondo delle scommesse sportive senza alcun controllo.

La sua è stata una vera e propria ossessione per il betting, che lo ha condotto ad indebitarsi senza mai riuscire a restituire il denaro preso a prestito. Nel 2012 il giocatore statunitense ha dichiarato bancarotta. Secondo quanto riferito da Howard Lederer, uno dei principali indagati per lo scandalo, la pokeroom avrebbe prestato a Lindgren 7 milioni di dollari, mai restituiti. Il debito è poi passato alla pokeroom che nel frattempo aveva acquistato il brand e il database. Di qui una nuova causa e una nuova condanna per bancarotta di quasi 8 milioni di dollari, inflitta dalla Corte del Nevada.

A quel punto, però, Lindgren è entrato in terapia e, un po’ alla volta, si è liberato dal demone. Ha ricominciato a giocare e a vincere tornei di poker. Nel 2013 si è aggiudicato il secondo braccialetto e ha centrato un un secondo posto da 650mila dollari nel $25.000+500 WPT World Championship (con ottavo il “nostro” Rocco Palumbo). Nel post-pandemia, l’americano ha realizzato 32 risultati utili, compresi un final table WSOP 2023 e un 6° posto al WPT Championship 2024.

Ad oggi, i suoi numeri indicano 168 itm per 11 milioni di dollari vinti. E’ una cifra colossale, ma di sicuro non sufficiente per ripagare gli enormi debiti accumulati.

Immagine di testa: Ted Forrest (credits WSOP/PokerNews)

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