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Nel precedente articolo abbiamo raccontato le prime 6 edizioni dell’EPT di Montecarlo. 6 edizioni durante le quali la tappa monegasca è sempre stata il Grand Final della stagione.

Le cose cambiano improvvisamente nell’estate del 2010 quando l’organizzazione annuncia il palinsesto della Season 7: Montecarlo non c’è! E’ una sorpresa, anche se probabilmente originata dalle lamentale dei giocatori per i costi eccessivi della location. L’etichetta Grand Final però non sparisce, viene invece assegnata a Madrid, nonostante all’inizio si fosse parlato di Cannes.

E così la capitale spagnola ospita il 13mo e ultimo stop della Season 7 (2010-2011), ma il risultato non è brillante. Le iscrizioni – sempre da €10k – si fermano a quota 686: meno delle ormai consolidate Barcellona, Londra e Deauville, ma anche di Berlino e Sanremo. Alla fine della Season 7, l’organizzazione ripristina Montecarlo come sede del Grand Final EPT.

Monte Carlo (credits RIHL)

SEASON 8 (2011-2012)

Nel frattempo il poker ha iniziato a dare i primi sintomi di malessere. Ci sono stati scandali che hanno intaccato l’immagine del gioco ma, più in generale, il field ha iniziato ad asciugarsi. Gli “squali” hanno divorato troppe “balene” e c’è sempre meno margine per organizzare un numero elevato di tornei.

Anche l’EPT ha registrato questa tendenza durante la Season 7, quando alcune tappe (Tallin, Villamoura, Copenhagen e Salisburgo-Snowfest) si sono rivelate dei mezzi flop. Ciononostante, nella Season 8 entrano comunque 13 appuntamenti. La greca Loutraki sostituisce Villamoura (Portogallo) e Montecarlo riprende il proprio posto di Grand Final, con Madrid che fa uscire di scena lo Snowfest.

Il 25 aprile 2012, 665 giocatori sono nella pokeroom del Monte Carlo Bay Hotel & Resort. Il 30 dello stesso mese, lo statunitense Mohsin Charania solleva il trofeo EPT, dopo aver sconfitto in heads-up Lucille Cailly, prima donna a raggiungere i final 9 di un EPT Montecarlo.

Per Charania si tratta del secondo tassello verso la conquista del Triple Crown. Il terzo e conclusivo arriverà nel 2017, grazie alla vittoria nel $1.500 NLH delle WSOP. Per la giocatrice francese, invece, il secondo posto di Montecarlo sarà una delle sue ultime apparizioni nei tornei di poker. Dal 2015 Lucille Cailly ha scelto un altro palcoscenico, diventando attrice-sceneggiatrice teatrale.

E l’Italia? In quell’edizione il Belpaese va vicinissimo al secondo titolo EPT con Sergio Castelluccio. Il “genio delle tartarughe” si ferma al 4° posto, eliminato proprio dalla Cailly che prima chiama la tribet di Charania e poi l’all-in di Castelluccio con A♠Q♦: l’italiano parte avanti preflop con J♥J♦ ma una Q♥ fa finire il suo sogno al turn.

Sergio Castelluccio (credits RIHL)

SEASON 9 (2012-2013)

Al termine della Season 8, l’organizzazione dell’EPT tira le somme: ben 5 tappe non hanno raggiunto le 600 registrazioni. Nella nuova stagione non tornano Tallinn (meno di 300 entries!), Loutraki, Campione d’Italia, Copenhagen e Madrid: è il segnale che i tempi sono definitivamente cambiati per il poker.

La Season 9 riparte da 8 appuntamenti, i più consolidati, e conferma Montecarlo nel ruolo di Grand Final del tour. Come detto, però, il trend è ormai in discesa e a risentirne maggiormente è proprio la tappa organizzata nel Principato di Monaco che raccoglie solo 531 adesioni.

A salvare l’evento c’è però la qualità del field, ricco di giocatori provenienti da oltreoceano, e soprattutto di un final table che non a caso è stato definito il “tavolo finale dei sogni“. Tra gli ultimi 9 ci sono: Daniel Negreanu, Jason Mercier (che cerca il bis EPT dopo la vittoria a Sanremo nel 2008), il Triple Crown winner Jake Cody, Johnny Lodden, Noah Schwartz, Steve O’Dwyer e Kassem Deeb. Se a questi aggiungiamo Andrew Lichtenberger out 14° e John Juanda stoppato all’11° posto, il livello clamoroso di quell’EPT è evidente.

Alla fine vince O’Dwyer sul meno noto Andrew Pantling, con una mano conclusiva davvero clamorosa! L’Italia va ancora in zona alta, grazie ad un Dario Sammartino agli inizi di carriera ma con già 3 itm EPT preziosi in tasca. “Madgenius” chiude 19° e conferma che il poker italiano è maturo per regalare altre gioie ai tifosi.

Steve O’Dwyer (credits RIHL)

SEASON 10 (2013-2014)

Dopo i final table di Luca Pagano e Sergio Castelluccio e i tanti itm ottenuti dai player italiani a un passo dalla volata per il titolo, il Belpaese festeggia finalmente anche a Montecarlo. Il merito va a un giocatore che non appartiene alle “nuove leve azzurre” ma è invece un veterano.

Si chiama Antonio Buonanno, ha già conquistato 8 in the money nei Main Event EPT e un final table (4° posto) nel $5.000 NLH delle WSOP 2013, quando il 2 maggio 2014 regala all’Italia il Main Event dell’EPT di Montecarlo. Nella fase a tre, Buonanno prima elimina il tedesco Malte Moenning e poi sconfigge in HU l’istrionico e aggressivo player inglese Jack Salter. E’ il secondo titolo EPT vinto da un italiano dopo l’EPT ME di Praga conquistato da Salvatore Bonavena nel 2008.

La Season 10 del tour si conclude con altre 8 tappe messe in archivio, ma solo Barcellona, Praga e (stranamente) Vienna hanno dimostrato di reggere il cambiamento che il poker sta attraversando. Montecarlo è cresciuta rispetto alla stagione precedente grazie a 650 entries, ma rimane un appuntamento troppo costoso per un settore che è in calo.

SEASON 11 (2014-2015)

Un anno dopo, il calo si trasforma nel taglio di una tappa e in una sostituzione. Esce di scena Vienna mentre Sanremo, tappa incentrata sul field italiano, lascia il posto a Malta, che rimane una location facilmente raggiungibile dal nostro Paese.

La scelta dell’organizzazione si dimostra azzeccata perché sull’isola in mezzo al Mediterraneo si registrano 895 ingressi al Main Event EPT, contro i 556 ottenuti da Sanremo Season 10. Nella Season 11 calano anche altre tappe classiche, quali Londra e Deauville, mentre continua a crescere Barcellona e Praga: sono queste due città le nuove star del tour sulle quali puntare per il futuro.

Montecarlo raccoglie solo 564 entries, quasi 100 in meno rispetto al 2014, ma rivela un giocatore destinato al panorama mondiale. Lo spagnolo Adrian Mateos, allora 21enne, vince il Main Event dell’EPT Grand Final, dopo essersi lasciato alle spalle avversari pericolosi come il tedesco Ole Schemion (6°) e Johnny Lodden (4°).

E’ il primo sigillo di grande valore ottenuto dal player iberico che oggi occupa il 13° posto della All Time Money List. Nel suo curriculum ci sono 240 in the money ottenuti nei tornei di poker live. Tra questi, oltre al Main Event EPT, spiccano 3 braccialetti WSOP, 1 WSOPE (Main Event 2013), 1 partypoker Millions ME e un titolo – sempre ME – dell’Estrellas/EPT National Poker Tour.

Adrian Mateos (credits RIHL)

SEASON 12 (2015-2016)

Con numeri sempre più bassi e solo due location storiche che crescono, il tour ha bisogno di una ristrutturazione. Gli organizzatori dell’EPT decidono per due cambiamenti: ridurre ancora le tappe e abbassare il buy-in del Grand Final.

Nel primo caso, si scende a quota 6 con le uscite di Deauville e di Londra. Per quanto riguarda Montecarlo, viene deciso di dimezzare il costo di partecipazione al Main Event: 5.000 euro al posto di 10k. La mossa funziona perché le entries (grazie anche ai re-buy) nel maggio del 2016 arrivano a 1.098.

Il torneo si conclude con la vittoria del pro slovacco Jan Bendik che si impone su un final table composto al 50% da giocatori francesi (Allain, Guerrero, Calamusa e Saout, quest’ultimo già 5° nel ME WSOP 2017). Ma c’è anche un italiano: Dario Sammartino, questa volta eliminato proprio in “zona Cesarini” (ottavo posto per lui).

Nonostante il test positivo, Montecarlo verrà tagliato dalla Season 13 che andrà in onda con solo tre tappe: Barcellona, Malta e Praga.

Qualcosa bolle nella pentola dell’organizzazione e i rumors parlano di un grosso cambiamento per il più importante tour europeo di poker. Non è però chiaro di cosa si tratti…

Continua nel prossimo articolo

Immagine di testa: Lucille Cailly (credits PokerNews)

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