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Il campionato europeo di volley maschile prosegue a passi spediti verso la fase più emozionante e tecnicamente interessante.

Nella giornata di domenica 12 settembre si sono disputate quattro sfide valevoli per gli ottavi di finale, dopo le due di sabato che avevano visto i successi di Russia e Polonia su Ucraina e Finlandia.

Come previsto non ci sono state sorprese, sebbene due incontri, quelli tra Olanda e Portogallo e tra Serbia e Turchia siano stati più lunghi e combattuti del previsto, con successi finali delle squadre di Piazza e Kovac al tie break.

Le due formazioni saranno di fronte già martedì 14 nel quarto di finale, visto che la formula del torneo non prevede giorni di riposo prima che il tabellone si sia allineato alle semifinali.

Intanto, lunedì si completa il programma degli ottavi con un Francia-Repubblica Ceca che non dovrebbe riservare sorprese e con un più incerto Slovenia-Croazia.

Dal match di Danzica tra Olanda e Serbia uscirà il nome della squadra che nel penultimo atto del torneo se la vedrà con la vincente di Italia-Germania, che si affronteranno mercoledì 15 alle ore 16 ad Ostrava.

Tutto facile per gli azzurri, ora sotto coi tedeschi

Azzurri e tedeschi si sono sbarazzati negli ottavi di Lettonia e Bulgaria al termine di match differenti, visto il diverso spessore delle formazioni poi uscite sconfitte, ma conclusesi come da pronostico.

Per l’Italia di De Giorgi in particolare si è trattato di qualcosa di simile ad un allenamento. Tre comodi set in appena 65 minuti di gioco complessivi e baltici costretti ad accontentarsi di appena 33 punti (14, 13, 16), in un match che per Giannelli e compagni si è rivelato più semplice di un paio di gare della fase a gironi, in particolare quella contro la stessa Bulgaria e la Repubblica Ceca, gli unici nei quali finora l’Italia abbia concesso un set agli avversari.

Il ct azzurro si è anche concesso il lusso di applicare un po’ di turnover, proprio pensando già al quarto di finale contro la Germania dell’amico Andrea Giani, compagno di mille battaglie nell’Italia della Generazione di Fenomeni di Julio Velasco e ora tecnico di esperienza, anche se non troppo vincente.

Con sugli scudi un ottimo Daniele Lavia, neo acquisto di Trento dopo essere stato allievo proprio di Giani a Modena, e Gianluca Galassi, l’Italia ha avuto buone risposte anche da panchinari come Francesco Recine, che ha dato respiro alla stella Alessandro Michieletto, in un cambio tutto tra figli d’arte (i papà, Riccardo e Stefano, si incrociarono a Parma a metà anni ’80), e Yuri Romanò.

Certo contro la Germania sarà un’altra musica rispetto alla passeggiata contro i morbidi lettoni, ma l’Italia parte largamente favorita.

I tedeschi hanno impiegato quattro set per piegare la Bulgaria nel derby tra ct italiani, con il “santone” Silvano Prandi alla guida dei caucasici: 25-14; 18-25; 25-19; 25-22 i parziali che parlano da soli circa un match molto combattuto. A fare la differenza sono state la classe e la potenza di Georg Grozer e Moritz Karlitzek (36 punti e 9 aces in due) e lo schiacciatore hanno fatto la differenza, ma l’Italia ha tutto per tornare tra le prime quattro d’Europa dopo sei anni di assenza.

Poi, quello che verrà sarà guadagnato. Su un gruppo ricostruito e ringiovanito dopo il flop a Tokyo non bisogna mettere pressioni: il modo migliore, in caso di qualificazione alla semifinale, per provare a giocarsela, da favoriti contro l’Olanda, da underdog contro la Serbia.

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