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I campionati Europei di nuoto di Budapest hanno dato indicazioni interessanti su quali potrebbero essere i protagonisti in vasca anche nelle prossime Olimpiadi di Tokyo. E le buone notizie arrivano proprio dalla squadra azzurra, che è forse andata anche oltre ogni più rosea aspettativa portandosi a casa un bel gruzzolo di medaglie (addirittura la nazione che ne ha vinte di più in generale, ben 44, di cui 10 del metallo più prezioso).

In Giappone gli avversari saranno di più e ancora più temibili, ma il gruppo italiano ha buone carte da giocare e si può se non altro partire per il sol levante fiduciosi. Vediamo quali sono le frecce al nostro arco e quali saranno i nuotatori e le nuotatrici azzurre in cerca di un podio.

Gregorio Paltrinieri

Il carpigiano delle Fiamme Oro è sicuramente una delle nostre punte di diamante in vasca. Non a caso sarà anche uno dei più impegnati vista la sua presenza negli 800 stile libero, nei 1500 stile libero e anche nella 10Km.

Facile puntare su di lui non solo perchè a tutti gli effetti campione olimpico uscente (aveva vinto l’oro negli 800 sl di Rio de Janeiro), ma anche perchè da allora protagonista assoluto in tutte le maggiori competizioni continentali e mondiali.

In ultimo, un bottino di 3 Ori e 2 Argenti agli Europei di Budapest, non senza qualche rammarico visto che è stato battuto due volte dall’ucraino Mychajlo Romančuk, che dimostra una crescita esponenziale negli ultimi anni e diventa quindi il suo più temibile rivale anche per Tokyo 2020 (insieme a statunitensi e australiani).

Medaglia possibile, di ogni più prezioso metallo (anche e soprattutto nella 10 Km in acque libere).

Simona Quadrella

Inutile negare una certa fiducia verso Simona, che in questi ultimi anni è diventata una delle migliori al mondo nelle sue specialità e che si appresta a fare il suo esordio olimpico con tutte le speranze del caso.

A Tokyo gareggerà sicuramente negli 800 metri stile libero e nei 1500 della stessa disciplina, ovvero due delle gare dove ha conquistato l’Oro agli ultimi Europei (insieme a quello dei 400 sl e al bronzo della staffetta) e rispettivamente Argento e Oro anche nei mondiali in Corea due anni or sono.

Insomma visti i tempi e il trend, in Giappone saranno più le altre a dover stare attente a lei che non viceversa. La speranza è di vederla uno dei gradini più alti del podio in ambo le discipline, ma anche in questo caso non mancheranno le avversarie temibili con le statunitensi in prima fila, a cominciare dalla Katie Ledecky che vuole addirittura migliorare i 4 ori e 1 argento conquistati alle ultime Olimpiadi in Brasile (e con tempi per ora fuori portata per la nostra italiana).

Benedetta Pilato

Prima Olimpiade per la giovanissima pugliese che arriverà a Tokyo a soli 16 anni potendosi già scontrare con le migliori al mondo da pari a pari. Manca totalmente l’esperienza per poter essere sulla carta tra le assolute favorite dei 100 rana, ma la sua progressione nei tempi è formidabile e chissà che quel secondo che manca per essere al livello delle migliori, non venga limato proprio in gara.

Nel mentre, i primi cinquanta metri probabile la vedremo sicuramente partire all’attacco, forte già di una medaglia d’oro agli ultimi Europei che fa il paio con quella d’argento dei mondiali in Corea e dimostra come senza dubbio possa giocarsela con tutte sulla breve distanza.

Riuscirà a mantenere quella competitività anche allungando la distanza? Ce lo auguriamo tutti, anche se una cosa è certa: vista l’età, abbiamo davanti una assoluta protagonista della specialità da qui ai prossimi (tanti) anni.

Margherita Panziera

Per la veneta tante cose sono successe da quando nel 2016 mancò per qualche centesimo l’accesso alle semifinali dei 200 dorso. Da allora la sua progressione è stata impressionante, passando da quel 2’10” a un 2’05” che le vale il record italiano di specialità.

Ma non solo, perchè insieme ai tempi sono arrivate anche le medaglie prestigiose, dal (doppio) Oro europeo alla delusione del quarto posto negli ultimi mondiali di Corea. Sempre con tempi che a Rio le avrebbero comunque consegnato una delle medaglie in palio.

Quelle stesse che indubbiamente ambisce a conquistare a Tokyo, anche se ci sarà bisogno di una delle sue migliori prestazioni in vasca per battere una Regan Smith che sempre in Corea aveva piazzato il nuovo record del mondo.

Le possibili “sorprese”

Definire sorpresa una delle nuotatrici più vincenti della storia del nuoto mondiale, è sicuramente fuorviante.

Eppure per la nostra divina Federica Pellegrini, queste Olimpiadi sono qualcosa di fuori dall’ordinario. Per quanto il record del mondo abbia ancora il suo nome, sono passati ormai 12 anni da quella gara a Roma, e i suoi tempi al momento sono piuttosto lontani da quelli della Ledecky e delle altre top.

Ciò nonostante, nella sua specialità dei 200 metri le speranze di tutti la accompagnano ancora fino all’ultima bracciata. Agli Europei ha sfiorato l’oro mancandolo per soli 2 centesimi, ma ha dimostrato di essere ancora una delle protagoniste. La medaglia Olimpica però, sarà impresa ardua.

Non c’è solo Paltrinieri a coltivare sogni di medaglia nelle distanze lunghe a stile libero. Anche Gabriele Detti farà di tutto se non altro per essere in finale e giocarsela fino in fondo, forte di un palmares con un oro mondiale oltre al rcord europeo sugli 800 metri ancora suo.

Quella di Federico Burdisso sarà invece la sua prima Olimpiade da “grandi”, dopo aver però già stabilito il record italiano per i 200 farfalla agli ultimi mondiali (non sufficiente però per arrivare a medaglia, ma soltanto al quarto posto). Non contento, la sua crescita è continuata anche agli ultimi Europei, dove ha limato ulteriormente il suo stesso record, in quel vaso portando almeno una medaglia d’argento (dietro solo al primatista del mondo Milak). Insomma, se la sua maturazione sarà completa, a Tokyo potrebbe portarsi davvero a ridosso della zona medaglie.

E poi c’è un discorso a parte da fare per le “staffette” italiane in vasca. Agli Europei sono arrivate otto medaglie da queste specialità, di cui 1 d’argento e 7 di bronzo. Certo mancavano statunitensi, australiani, canadesi e via dicendo, ma è indubbio che se qualche congiunzione astrale dovesse ben allinearsi, potremmo veder qualche sorpresa.

Per la 4×100 stile libero maschile, i tempi non sono poi così distanti almeno dal gradino basso del podio, così come per la 4×100 misti femminile, dove le nostre ragazze hanno tutte le possibilità di limare quel secondo di distanza almeno dal podio.

Infine occhio alla 4×200 stile libero mista, splendidamente seconda a Budapest (Ballo-Di Cola-Pellegrini-Panziera) e che parimenti potrebbe stupirci anche in Giappone.