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L’annata del 2022, per le due ruote italiane, sarà di quelle da ricordare. Perché non solo le nostre scuderie sono tornate ad essere ultra-competitive nella MotoGP, ma abbiamo anche un pilota che è divenuto l’assoluto protagonista del Campionato del Mondo. Parliamo di Francesco Bagnaia, per tutti affettuosamente “Pecco“, che sembra poter essere destinato a raccogliere l’eredità dei mostri sacri di questo sport.

Conosciamo la sua storia.

Chi è Pecco Bagnaia?

Francesco Bagnaia nasce a Torino il 14 gennaio del 1997. Come tutte le biografie motociclistiche, molti si aspetterebbero di leggere che il padre (o più in generale, la famiglia) lo abbiano instradato verso la passione per le due ruote: invece, il papà di Francesco ha tutt’altra passione. È infatti appassionato di ippica, e tenta di trasmettere questo suo hobby anche al figlio. Invece, il piccolo sembra divertirsi solo con i modellini di automobiline e motociclette. La conferma di questa passione arriva durante la visione di un evento delle due ruote, con “Pecco” che ha una vera e propria folgorazione.

Il padre, fortunatamente, lo asseconda e gli fa provare le minimoto nei primi anni Duemila. Da lì, formalmente, Francesco non si alza più: nei kartodromi piemontesi va fortissimo, ben più forte dei ragazzi più anziani. Un amico del padre lo suggerisce per alcune gare giovanili, dove – sempre divertendosi come non mai – primeggia e inizia a mostrare una certa stoffa.

Le prime vittorie

Con le competizioni è amore a prima vista. Pecco non è neanche adolescente ed inizia a mettersi in evidenza al Campionato Italiano Minimoto, per poi passare alle MiniGP 50, conquistando addirittura il titolo europeo 2009. In seguito, tra il 2011 e il 2012 comincia un certo andirivieni dalla Spagna, dove disputa il campionato spagnolo velocità. Nel 2013 arriva la chiamata dalla Moto3: la strada sembra tracciata.

Quanta fatica tra i pro!

Con talento e voglia di divertirsi, l’arrivo al Team Italia di Moto3 in compagnia di Romano Fenati sembra essere il preludio ad una escalation strepitosa. Invece, il primo anno è terribile: zero punti, numerosissimi ritiri e solo arrivi nelle retrovie. Tanto che perde quasi la voglia di gareggiare, tanto lo smalto sembra smarrito. Con il padre, trova un accordo di massima con un team minore, la Mahindra, per il futuro.

L’incontro con Valentino Rossi

Quando meno te lo aspetti, la vita ti riserva sorprese. Uccio e Valentino Rossi, infatti, lo incontrano nel 2014 e gli confermano quanto credano nel suo talento. È la sliding door che Pecco aspettava: entra a far parte del team neonato Sky Racing Team VR46, dove a poco a poco si mette in evidenza. A fine stagione i punti iridati saranno 50, con un promettente quarto posto in Francia come miglior risultato. Paradossalmente, però, le strade sembrano dividersi subito, dal momento che – sulla base dei già menzionati accordi stretti in passato, deve passare in Mahindra. Dopo un 2015 chiuso con 76 punti, il 2016 è straordinario, con un quarto posto in classifica iridata e le sue due prime vittorie (ad Assen e a Sepang). Il tempo per tornare sotto l’effigie di Valentino Rossi è maturo.

Il titolo in Moto 2

Pecco fa il suo approdo in Moto2 nuovamente con lo Sky Racing Team VR46, dove alla guida di una Kalex nella prima stagione coglie 174 punti arrivando quinto nel Mondiale, ma la svolta è quella del 2018, anno in cui vince ben otto gare e si laurea Campione del Mondo. L’approdo in MotoGP è maturo, infatti la Ducati lo ingaggia per il proprio Team Pramac a partire dal 2019.

Bagnaia e la MotoGP

Promosso tra i grandi, nel 2019 Bagnaia non parte troppo bene, collezionando ritiri in serie. Tuttavia, nella parte finale di stagione si riscatta e comincia a mostrare segni di grande competitività. Il canovaccio è il medesimo nella stagione successiva, influenzata anche da un brutto infortunio alla tibia a seguito di una caduta a Brno. Ottiene però il podio a Misano, che di fatto gli vale la promozione alla Ducati ufficiale al posto del partente Andrea Dovizioso.

Il 2021 è entusiasmante, e fino alle ultimissime gare contende il titolo a Fabio Quartararo, cogliendo quattro vittorie e cinque podi, terminando il Mondiale al secondo posto.

Arriviamo ad oggi, con un 2022 che l’ha visto partire in sordina per poi segnare record incredibili, come le quattro vittorie consecutive con Ducati (impresa mai riuscita a nessuno nella storia, neanche a Casey Stoner), sino ad arrivare a Valencia in odore di titolo.

Perché Bagnaia ha il 63?

È stato Bagnaia stesso a rispondere a questa curiosità, rivelando un cervellotico ragionamento: “Ho iniziato con il numero 21 ma il mio numero è il 41 di Noriyuki Haga, l’altro mio idolo insieme a Valentino Rossi. Quando sono arrivato in Moto3 ho scelto il 21 per Troy Bayliss poi, in Moto 2, Morbidelli aveva già il 21 quindi ho fatto 21+21 e scelto il 42. Con quel numero ho vinto il mondiale e avrei voluto usarlo anche in MotoGP ma ce l’aveva già Alex Rins. Ho quindi virato su un numero nuovo, il 63, aggiungendo un altro 21”.

Perché il soprannome di Bagnaia è “Pecco”?

Francesco Bagnaia, per gli amici “Pecco”: il merito è della sorella, che fin da piccolo gli ha attribuito questo simpatico soprannome, che gli è rimasto incollato anche nel circus del motociclismo.

A chi somiglia Pecco Bagnaia?

Bagnaia fa della regolarità la sua arma vincente, in un mondo fatto di aggressività e azzardo. Quindi, alla domanda “chi ci ricorda Pecco Bagnaia” in sella alla MotoGP, la risposta non può che essere una: Jorge Lorenzo. Come lo spagnolo (che ha avuto pure una fugace apparizione in Ducati a fine carriera), anche Bagnaia è a suo agio nel prendere il largo e costruire le sue vittorie martellando tempi eccezionali facendo il vuoto dietro di sé. Con il “por fuera” condivide anche la guida sempre pulita e mai nervosa.

Chi è la fidanzata di Pecco Bagnaia?

La fidanzata di Pecco è Domizia Castagnini, con cui è legato dal 2015, e che non manca di accompagnarlo nel paddock nelle varie gare del Mondiale.