La Formula 1 torna ad accendere i riflettori oltreoceano con il Gran Premio del Canada, decima tappa del Mondiale 2025. Sullo storico tracciato di Montréal, tra i muretti dell’isola di Notre-Dame, è stato George Russell a prendersi la scena con una prestazione da leader. Il pilota britannico della Mercedes ha gestito con freddezza una gara intensa e ricca di colpi di scena, imponendosi su Max Verstappen al termine di una sfida tattica e nervosa, caratterizzata da cambi di passo improvvisi, strategie incrociate e condizioni meteo incerte. Una vittoria, la seconda stagionale per il numero 63, che certifica definitivamente la sua candidatura al titolo iridato. Ma se Russell ha confermato il suo valore, è Andrea Kimi Antonelli ad aver fatto sognare l’Italia. Il diciottenne bolognese, al debutto in F1 proprio in questa stagione, ha conquistato il primo podio in carriera con una prova solida, matura e priva di sbavature. Terzo posto finale e una pagina di storia scritta: mai un italiano era riuscito a salire sul podio così giovane nella massima serie. Un risultato che vale come una dichiarazione d’intenti, e che dà forma concreta al talento che da anni il paddock racconta.
Ai piedi del podio ha chiuso Oscar Piastri, autore anche lui di una gara consistente, mentre alle sue spalle le due Ferrari, con Leclerc davanti a Hamilton. La Scuderia di Maranello ha vissuto un weekend in chiaroscuro: lontana dal vertice ma comunque costante in zona punti. Il finale è stato segnato dall’uscita di pista di Lando Norris, finito a muro dopo un contatto ravvicinato con Piastri: l’incidente, fortunatamente senza conseguenze, ha costretto la direzione gara a chiudere il GP in regime di safety car. Tra i ritirati anche Alexander Albon e Liam Lawson, messi fuori gioco da guai tecnici e contatti nei momenti più intensi della corsa. La classifica piloti resta apertissima, ma la gara canadese ha lanciato messaggi chiari: Russell è ormai una certezza, Verstappen non molla e Antonelli è pronto a diventare protagonista. In attesa del prossimo round, è tempo di voti, analisi e bilanci: ecco le pagelle del Gran Premio del Canada.
George Russell – Voto: 10
Weekend solido, gara magistrale. Russell ha dato l’impressione di avere tutto sotto controllo sin dal primo giro, sfruttando al meglio la pole position e gestendo ogni fase della corsa con freddezza e lucidità. È stato impeccabile nelle ripartenze, preciso nei doppiaggi, costante nei tempi e chirurgico nella gestione delle gomme. Quando Verstappen ha tentato di metterlo sotto pressione con l’undercut, ha risposto con autorevolezza, riprendendo la testa della corsa con un ritmo inscalfibile. Il finale in regime di Safety Car lo ha un po’ protetto, ma nulla toglie a una prestazione da leader assoluto. È la sua seconda vittoria stagionale e, forse, la più matura della sua carriera.
Max Verstappen – Voto: 8
Il bicchiere è mezzo pieno. Verstappen non sbaglia nulla, sfrutta al meglio la strategia anticipata per cercare il sorpasso su Russell e rimane incollato alla Mercedes per tutta la gara. Il suo passo è competitivo, ma non dominante come negli anni passati. In un contesto in cui la Red Bull non ha più il vantaggio tecnico netto, Max riesce comunque a fare la differenza con la sua esperienza e il suo talento, portando a casa un secondo posto che pesa in ottica campionato. Manca solo un pizzico di brillantezza in più nei momenti chiave.
Andrea Kimi Antonelli – Voto: 10
La storia si scrive anche a 18 anni e 4 mesi. È impossibile esagerare parlando del podio conquistato da Antonelli: partenza straordinaria, gestione della pressione da veterano e una freddezza disarmante nel contenere gli attacchi delle McLaren. Il sorpasso su Piastri al primo giro è un manifesto di coraggio e controllo, così come la gestione della seconda parte di gara, quando l’italiano ha mantenuto sangue freddo sotto l’assedio delle monoposto arancioni. È il 29esimo italiano sul podio in F1 e il più giovane della storia a riuscirci. Un risultato che va oltre il singolo weekend: è una pietra miliare per il movimento motoristico italiano.
Oscar Piastri – Voto: 7.5
Silenzioso ma incisivo. La gara di Piastri è costruita sull’intelligenza tattica e sulla costanza. Non ha mai il guizzo per impensierire davvero Russell e Verstappen, ma si mantiene costantemente nella lotta per il podio, restando in scia ad Antonelli per buona parte della gara. Nel finale, forse, poteva essere più aggressivo, ma la prudenza si è rivelata provvidenziale viste le circostanze. Chiude ai piedi del podio ma conferma, ancora una volta, di essere uno dei giovani più solidi della griglia.
Lando Norris – Voto: 5
Una foga che costa carissima. Lando aveva mostrato un buon passo, sembrava il più veloce nella fase conclusiva e stava preparando il sorpasso su Antonelli. Poi il blackout. Il duello interno con Piastri si trasforma in un pasticcio: prima lo supera, poi lo tampona in una manovra frettolosa e maldestra che lo manda contro le barriere. L’errore è grave, e arriva nel momento in cui la McLaren aveva concrete chance di doppio podio. Un’occasione buttata e un punto di riflessione per un pilota che deve ancora trovare la continuità mentale dei grandi.
Charles Leclerc – Voto: 5.5
Un weekend iniziato con ottimismo e finito nell’ombra. Dopo buone sensazioni nelle libere, Leclerc è scomparso nella gara. Il degrado delle gomme, una strategia discutibile e una macchina poco competitiva l’hanno relegato lontano dalle posizioni che contano. I team radio parlano chiaro: Leclerc non ha capito (né condiviso) alcune scelte del muretto, e il sorpasso subito da Russell al 26esimo giro è stato il punto di non ritorno di una gara amara. Resta l’impressione di una Ferrari poco lucida, ma anche di un Leclerc incapace di trovare risposte nei momenti complicati.
Lewis Hamilton – Voto: 5
Un altro weekend incolore per il sette volte campione del mondo. La sua Ferrari fatica a tenere il passo, e Hamilton si ritrova a lottare più con i problemi tecnici che con i rivali. I guai ai freni al 47esimo giro sono solo la punta dell’iceberg di un GP difficile, nel quale Lewis non riesce mai a trovare ritmo. Senza acuti e con poca convinzione nelle sue comunicazioni radio, sembra lontano dal pilota battagliero che conosciamo. Una prova da dimenticare.
Alexander Albon – Voto: 6
Ha poco da rimproverarsi. Scattato bene, si trova coinvolto in una bagarre che non lo premia e poi deve parcheggiare la macchina per problemi tecnici. Finisce la sua gara troppo presto per valutare pienamente la sua prestazione, ma il sabato aveva dimostrato un discreto potenziale. Da rivedere alla prossima.
Liam Lawson – Voto: 5
Non lascia tracce significative. Il neozelandese si ritrova coinvolto in una delle tante fasi caotiche della corsa e ne esce malconcio. Il passo gara non era brillante e, anche prima del ritiro, non sembrava in grado di andare a punti. Deve ancora dimostrare di meritare un posto fisso in griglia.