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Il tracciato di Catalogna è un circuito per competizioni automobilistiche e motociclistiche situato in via Mas Moreneta a Montmeló, venti km a nord-est di Barcellona.

Grazie alla mitezza del clima e alle sue caratteristiche, è uno dei tracciati più utilizzati per le prove delle scuderie in inverno e durante l’anno.

Un po’ di storia

L’impianto è tra i fiori all’occhiello della Catalogna. Dal 1991 è sede del Gran premio di Spagna di Formula 1 e di quello di Catalogna di MotoGP, la quale naturalmente al tempo era ancora la classe 500 del motomondiale, e l’inaugurazione ufficiale è avvenuta con i Giochi Olimpici del 1992.

Il circuito è uno dei più apprezzati dai piloti per la sua articolazione e per i rettilinei che “chiudono” con curve sufficientemente ampie e veloci. Il rettilineo di partenza e d’arrivo, lungo 1.047 m, consente di raggiungere punte di “soli” 320 km/h, inferiori a quelle di altre piste per via dell’elevato carico aerodinamico richiesto.

Dopo i gravi incidenti del Gran Premio di San Marino 1994 (nei quali persero la vita Ayrton Senna e Roland Ratzenberger), sono state ampliate le vie di fuga ed è stata rimossa la variante Nissan, per via dell’impossibilità di modificarla, sostituendola con un tratto rettilineo, utilizzato a partire dal 1995.

Nel 2004 è stato modificato anche il sistema di curve La Caixa-Banc de Sabadell, sostituita da una curva molto stretta, in modo da favorire i sorpassi in staccata delle F1.

Per lo stesso motivo, nel 2007 è stata inserita una nuova variante tra le ultime due curve, la Europcar e la New Holland, per ridurre la velocità di percorrenza dell’ultima curva e diminuire l’influenza dell'”aria sporca”, così da poter prendere la scia in rettilineo.

A seguito dell’incidente mortale di Luis Salom avvenuta durante le prove libere del Gran Premio di Catalogna del Motomondiale 2016, per qualifiche e gara dell’edizione 2016 e per l’edizione 2017 della MotoGP, si è deciso di utilizzare la versione del circuito usata attualmente in Formula 1.

Dal 2018 al 2020, si è utilizzata la configurazione impiegata dalla Formula 1 fino al 2006. A partire dal 2021, la decima curva del tracciato, nota come La Caixa, viene ampliata in uscita.

La modifica al layout della pista è stata realizzata per migliorare le condizioni di sicurezza sia nelle gare automobilistiche che in quelle motociclistiche. Malgrado ciò, nel 2023 la variante introdotta nella stagione 2007 per ridurre la velocità di percorrenza dell’ultima curva viene rimossa. Il layout del circuito delle ultime due curve torna quindi ad essere quello che era il disegno originario della pista nell’anno della sua introduzione nel calendario del campionato mondiale, risalente al 1991.

Record del Circuito

record circuito Montmelò barcellona

Il record assoluto del circuito è di 1’16″741 stabilito da Lewis Hamilton su Mercedes nelle qualifiche del Gran Premio di Spagna 2021. Proprio quest’ultimo ha agguantato Micheal Schumacher nella prima posizione dell’albo d’oro, portando a 6 le vittorie su questo circuito. Max Verstappen e Fernando Alonso sono fermi a 2 GP a testa, e quest’anno avranno la possibilità di raggiungere a quota 3 Hakkinen.

Il record della Pole è esclusivamente di Micheal Schumacher fermo a quota sette, insegue Hamilton a quota sei. Stesso ordine nella classifica dei podi dove “Schumi” guida ancora con 12, Hamilton secondo con 10, Fernando Alonso con 7 e Verstappen con 6.

La Ferrari è la scuderia che ha vinto di più in questo circuito, ben 8 volte nonostante la Mercedes abbia collezionato più pole positions.

Caratteristiche del Circuito

Il circuito del Gran Premio è lungo 4655 metri ma all’interno del tracciato esistono anche percorsi più brevi: il Circuito Nacional che offre una distanza di 3067 metri ed il Circuito dell’Escuela, che è ancora più breve misurando 1703 metri.

Il tracciato catalano si percorre in senso orario. Le vetture da Formula 1 percorrono solitamente 66 giri di pista a Montmelò, per una distanza complessiva di circa 307 chilometri. Il tratto più lungo a massima velocità è il rettilineo dei box, che offre l’opportunità di utilizzare il DRS, così come il rettilineo tra la curva 9 e 10; infatti, le zone Drag Reduction System sono due all’interno del circuito.

La prima curva si presenta al termine del chilometro di rettilineo lungo il quale le velocità oltrepassano i 300 km/h, sottoponendo vettura e motore a pesanti sollecitazioni in frenata a circa. A metà curva, i piloti iniziano ad accelerare per affrontare le curve 2 e 3, ma non appena il tracciato inizia a salire, le monoposto tendono a un “brusco” sovrasterzo, aumentando così l’usura degli pneumatici poiché la vettura scivola lateralmente.

Una volta superata la curva 9, il tracciato procede in discesa verso la curva 10, la cui zona di frenata è la più difficile del circuito, perché le vetture passano da una velocità di 300 km/h a poco più di 70. Al termine della curva, il pilota ingrana la prima ma ha bisogno di accelerare per affrontare la salita.

Tra le curve 14 e 16 troviamo la chicane di questo tracciato che è molto lenta. In effetti, il pilota dà un solo colpo di acceleratore tra l’entrata e l’uscita dalla chicane, quando cambia direzione.

Anche se l’accelerazione dura solo un millisecondo, l’equilibrio della monoposto in questo frangente è fondamentale per mantenere il bilanciamento della vettura, ridurre al minimo lo slittamento e accorciare i tempi di percorrenza.

All’uscita dalla chicane, la trazione è molto importante in quanto la velocità verrà mantenuta fino alla curva 16, dopo la quale il pilota sfreccerà lungo il rettilineo a piena velocità, sfruttando la zona DRS.