Verso le 11:30 di ieri, l’edizione 2025 dell’European Poker Tour Main Event di Montecarlo ha incoronato il suo campione. Ci sono voluti quasi 7 livelli (dal 30 al 36) per 187 mani giocate (ricordiamo che da quest’anno al final table i livelli sono scanditi da un numero di mani e non dal tempo) prima di assistere alla vittoria in heads-up di Aleksandr Shevliakov su Khossein Kokhestani.
Il 37enne russo, che di professione lavora nel settore dell’Information Technology a Lubiana (Slovenia) anche se ha già ottenuto ottimi risultati nel poker, è stato un vero e proprio robot durante l’intera giornata. Freddo (mai visto sorridere), preciso nelle azioni e compassato perfino durante la premiazione, Shevliakov ha conquistato abbastanza in fretta la chiplead e poi l’ha mantenuta per quasi tutto il final table. Tuttavia, l’heads-up contro Kokhestani è rimasto sempre in bilico, fino alla penultima mano quando il russo ha conquistato un mega pot con full over full. Subito dopo ha chiuso il conto, incassando il milione di euro destinato al vincitore.
Il dentista ucraino – lui sì 100% amatoriale visto che prima del Main Event EPT vantava solo tre in the money realizzati tra il 2024 e il 2025 (uno è però la vittoria nel Main Event Eureka di Amburgo) – l’ha presa invece con il sorriso. D’altra parte ha giocato bene, senza paura e mettendo in mostra una conoscenza profonda del Texas Hold’em da torneo: fa bene ad essere contento perché il suo secondo posto vale €615.000.
Un po’ meno contento è Boris Angelov. Il bulgaro, chipleader alla fine del Day5 nonché il giocatore più abile e titolato al tavolo insieme al canadese Jamil Wakil, era il candidato numero uno per la vittoria. Si è invece fermato al terzo posto, dopo una giocata piuttosto discutibile. Angelov si deve accontentare (si fa per dire…) di €439.200 e di aver realizzato un fantastico back-to-back di final table nella stessa location.
Infine, due parole su Enrico Coppola, l’unico italiano presente al final table. Di Napoli e professionista nel settore alberghiero (lavora in Italia, Svizzera e Dubai), Coppola è soprattutto un appassionato di tornei High Roller, perché i Main Event sono troppo lunghi per lui (ha dichiarato). Questa volta, però, è andato vicino al colpo grosso proprio in uno dei ME più importanti al mondo. Ha resistito fino al livello 32, in alcune fasi rimanendo nella parte alta del count, poi ha perso metà stack a favore di Angelov con un flush draw rimasto incompleto. Poco dopo è arrivata l’eliminazione al 4° posto per €337.900, di gran lunga il suo miglior risultato finora.
Questo è il payout del final table a 6:
- 1- Aleksandr Shevliakov, Russia, €1.000.000
- 2 – Amir Kokhestani, Ukraine, €615.000
- 3 – Boris Angelov, Bulgaria, €439.200
- 4 – Enrico Coppola, Italy, €337.900
- 5 – Mariusz Golinski, Poland, €259.900
- 6 – Jamil Wakil, Canada, €199.750
HIGHLIGHTS DEL FINAL DAY
Il final table 6-handed è stato in parte condizionato da una controversia verificatasi nel primo livello tra Jamil Wakil e Aleksandr Shevliakov. Il canadese ha accusato il russo di angle shooting.
Wakil rilancia a 270.000 da under the gun. L’azione arriva a Shevliakov il quale, girato di spalle al tavolo per sorseggiare il suo tè, non si è accorto del rilancio e annuncia 350.000 chips, cioè una cifra inferiore al rilancio minimo. Interviene il floorman per indicare a Shevliakov di alzare il raise a 420.000. Il russo obbedisce ma Wakil protesta perché vuole che venga comminata a Shevliakov una penalità per angle shooting. Alla fine, forse anche per agitazione, il canadese annuncia l’all-in per 3.895.000 con QJ ma trova Shevliakov pronto al call con Asso-Kappa suited. Il board è liscio e Jamil Wakil lascia il torneo.
Angle shooting o vera distrazione di Shevliakov? Ne parleremo in un altro articolo, ma fatto sta che il russo passa al comando. Viene temporaneamente raggiunto da Angelov che fa un grande hero call al river proprio sul di lui. Poi, però, il bulgaro perde i pezzi contro Kokhestani, Golinksi e Coppola. Rimasto con 1,6 milioni, Boris Angelov torna in partita grazie a due double-up ravvicinati.
A metà livello 32 esce Mariusz Golinski. Il suo giustiziere è ancora Aleksandr Shevliakov che chiama lo shove del polacco: A9 per quest’ultimo vs AK del suo avversario che chiude prima scala e poi colore al river.
Come anticipato, al quarto posto finisce la gata di Enrico Coppola. L’Italiano, rimasto con 2.725.000 chips, mette tutto in mezzo da utg. Shevliakov chiama da SB. Showdown: J♦3♦ per Coppola vs 6♠6♣ del russo. Il board scorre 3♠2♠7♥5♠9♦ ed elimina Enrico Coppola.
A questo punto, il russo si ritrova con 20.000.000 di chips nello stack, più della somma dei suoi due avversari messi insieme. Inizia quindi ad aumentare i giri dell’aggressività, portando a termine un grosso bluff contro Angelov: con una doppia barellata flop-turn fa foldare il bulgaro e poi gli mostra Q carta alta.
Il runner-up dell’edizione scorsa resiste per qualche altro mano raddoppiando su Shevliakov, ma poi incappa nella giocata forse più discutibile della giornata.
Khossein Kokhestani apre a 625.000 da SB e trova il call di Boris Angelov da BB. Flop: 2♦7♣9♣. Kokhestani punta 700k che il pro bulgaro chiama. Quando al turn arriva il 10♠, l’ucraino va diretto ai resti. Angelov usa tutto il tempo che gli resta per pensare (un solo time bank) e alla fine annuncia il call. Allo showdown Kokhestani è in vantaggio con 10♣6♠, top pair, mentre Angelov mostra A♣8♥, cioè progetto di scala bilaterale e Assi per la top pair pair superiore, ma gli out che restano sull’ultima street non sono poi molti. Il river 3♠ non è uno di questi e Boris Angelov abbadona al terzo posto.
L’heads-up comincia con Kokhestani in leggerissimo vantaggio di chips su Shevliakov, ma in sostanza hanno entrambi 70bb a testa. Il testa-a-testa, infatti, si prolunga tanto che il Tournament Director Toby Stone annuncia la riduzione del numero di mani necessarie per terminare un livello da 30 a 20.
Si arriva così a metà del livello 36, quando i due sono divisi da circa 1,3 milioni soltanto. Aleksandr Shevliakov limpa da SB con Q♠6♥, Khossein Kokhestani checka da BB con 9♦5♥. Il flop recita K♦5♠6♦, sul quale Kokhestani va in check-call per 500.000 chips. Scende il turn: 5♣. Adesso l’ucraino ha trips ed esce puntando 1.500.000. Il successivo call del russo porta un 6♠ al river che consegna full di 5 ai 6 a Kokhestani e il full di 6 ai 5 per Shevliakov. Il dentista sente puzza di bruciato e fa check, ma il suo avversario ne approfitta per puntare 4.500.000. Kokhestani ci pensa un po’: alla fine chiama, solo per vedersi battuto e scivolare a 9.750.000 chips, poco meno di 20bb.
Li mette tutti in mezzo poco dopo con A♠6♣. Aleksandr Shevliakov chiama e mostra K♣2♥. Il flop porta 7♠2♣9♦, coppia di due per il russo che passa in vantaggio e ci rimane fino alla fine, dopo il turn Q♥ e il river 8♣.
Aleksandr Shevliakov diventa così il secondo player russo ad aggiudicarsi un EPT Main Event fuori dalla madre patria (cioè non a Sochi), dopo la vittoria di Andrey Pateychuk a San Remo nel 2011.
Immagine di testa: Aleksandr Shevliakov (credits RIHL)