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Marvel’s Spider-Man 2, uscito il 20 ottobre scorso, è il terzo capitolo della serie di videogiochi sul famoso supereroe della Marvel Comics, dopo Marvel’s Spiderman (2018) e Marvel’s Spiderman: Miles Morales (2020).

Sviluppato da Insomniac Games e pubblicato da Sony Interactive Entertainment al pari dei precedenti, Marvel’s Spider-Man 2 è una delle prime grandi esclusive PlayStation 5. Non è quindi un titolo cross-gen, ma possiamo dire che offre l’esperienza di un vero videogame next gen?

STORIA E NARRAZIONE

La storia comincia circa nove mesi dopo gli eventi visti in Miles Morales. I protagonisti sono Peter Parker e Miles Morales, i quali affrontano diversi villains già visti nell’universo di Spider-Man. I principali sono Venom e Kraven, ma nella storia ne compaiono altri, quali ad esempio Lizard, Sandman e Mysterio.

La trama è ben scandita e, in perfetto stile Insomniac, racconta una storia inedita rispetto al cinema e ai fumetti. Su questo, però, mettiamo le mani avanti: qualche purista potrebbe storcere il naso di fronte ad alcune innovazioni.

La narrazione, pur rientrando nei canoni classici dell’Uomo Ragno dal tono scanzonato e non troppo pesante, è più profonda e matura di quella vista nei capitoli precedenti e punta ad approfondire la personalità dei protagonisti e la relazione con i loro cari, anche quando non vestono i panni del supereroe.

Anche la messa in scena e la regia fanno qualche passo avanti rispetto al primo capitolo, se si eccettua qualche piccolo scivolone.

GAMEPLAY

Nel nuovo Spider-Man, il giocatore controlla sia Peter Parker che Miles Morales. Le missioni sono dedicate all’uno o all’altro personaggio ma, durante l’esplorazione principale e prima di affrontare buona parte delle secondarie o degli incontri casuali, si può passare da uno all’altro in un istante, con un rapidissimo piano sequenza sui grattacieli di New York.

La mappa è decisamente più grande rispetto a prima e i viaggi rapidi vengono sbloccati solo dopo aver completato un certo numero di attività nel quartiere, ma questo non intacca l’esperienza di gioco. Gli spostamenti sulla mappa restano infatti decisamente godibili, tanto da rendere i viaggi rapidi quasi superflui. Il merito va anche al sistema di movimento con le ragnatele che in Marvel’s Spider-Man 2 beneficia di una piccola novità: la possibilità di planare grazie a delle ali aggiunte al costume di entrambi i protagonisti, i quali possono così sfruttare le correnti d’aria.

La fase di volo è davvero divertente e regala alcuni scorci molto belli della New York vista dall’alto. Tuttavia, una volta scesi al suolo il divertimento si sgonfia un po’. Come si è visto nei primi due capitoli, l’interazione con la popolazione e gli ambienti è quasi assente, se non per brevi sezioni della storia principale.

Capitolo missioni. Quelle principali sono sempre accattivanti e ben curate. Perfino le tediosissime sezioni di gioco con Mary Jane sono meno fastidiose di quelle viste nel primo capitolo e servono a rompere un po’ il game loop. Le secondarie, invece, non convincono del tutto. Alcune sono un po’ più variegate rispetto a quelle del primo capitolo e catturano un po’ di interesse; altre rimangono poco intrattenenti e Insomniac avrebbe potuto tranquillamente sostituirne alcune con delle cutscene.

Veniamo adesso a due elementi chiave del gioco. Il combattimento riprende quello dei capitoli precedenti, a propria volta ispirato a sistemi già collaudati (ad esempio nella serie Batman Arkham), con la piacevole aggiunta della possibilità di parare gli attacchi nemici e non solo di schivarli. Stessa cosa si può dire per le fasi stealth: non sono cambiate radicalmente, ma la possibilità di creare ragnatele su cui camminare le ha rese decisamente più interessanti.

Purtroppo l’IA dei nemici non è migliorata. Se nel combattimento aperto il numero di avversari e la loro aggressività non lo fa pesare, nelle fasi stealth si rompe un po’ l’immedesimazione quando nessun avversario pensa di guardare verso l’alto, pur sapendo di avere a che fare con un supereroe capace di camminare sul soffitto.

Infine, anche le boss fight di questo Marvel’s Spiderman 2 hanno un neo. Per quanto spettacolari e decisamente azzeccate, tendono ad essere fin troppo ripetitive e lunghe durante il singolo scontro. Il giocatore si trova a dover sconfiggere lo stesso nemico più volte e nello stesso modo, o quasi.

Per quanto riguarda la progressione del personaggio, ci sono a disposizione tre alberi delle abilità: uno dedicato a Peter, uno dedicato a Miles e uno condiviso da tutti e due. E’ il giocatore che decide in quale ordine dedicarsi all’uno o all’altro. Si può inoltre potenziare i costumi di entrambi i personaggi (acquisendo maggiore salute, danno, mobilità o riflessi) e acquistare e potenziare gadget che impreziosiscono il combattimento. Sono inoltre presenti delle tecniche sbloccabili mano a mano che l’avvenatura procede.

COMPARTO TECNICO

Dal punto di vista grafico, Spider-Man 2 è nel suo complesso molto ben fatto (con l’eccezione forse dei particellari e del fuoco) e dotato di un’illuminazione quasi sempre stupenda, ma visto assieme al capitolo del 2018 non fa sicuramente pensare a un enorme progresso. L’implementazione delle funzioni Dual Sense è presente e buona, ma purtroppo ancora distante dalle possibilità che abbiamo visto in Astro’s Playroom.

NEXT GEN: SI’ O NO?

Tirando le somme, Marvel’s Spiderman 2 è un ottimo titolo e sicuramente aggiunge qualcosa al capitolo precedente. Ad eccezione però di qualche piccolo dettaglio come la velocità di spostamento, il cambio quasi istantaneo di personaggio, l’illuminazione e i riflessi, il titolo non fa urlare al miracolo e il sapore di vera next gen si fa sentire ancora solo a sprazzi.

Il terzo capitolo della serie ci sembra quindi un “more of the same” anche se più interessante, consigliato soprattutto a coloro che hanno apprezzato il primo.