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L’era digitale in cui viviamo ci sta allontanando dall’esperienza tattile. Basta pensare alla scrittura che si fa sempre meno con carta e penna e sempre di più con tastiera e monitor. Le lettere sono email. Le opere pittoriche diventano opere digitali.

Un caso emblematico di questa transizione sono i Non Fungible Tokens, dei quali abbiamo parlato in precedenza. Fino a 10-15 anni fa, il nerd era colui che collezionava soldatini, bambole, bottigliette di liquori e cose simili. Oggi, molti oggetti del desiderio sono immagini digitali uniche o a tiratura limitata. Gli NFT, appunto.

Dall’hobby al gioco il passo è breve. Con l’avvento dei personal computer e delle console, i videogames e il gaming online hanno rivoluzionato il mondo ludico. L’industria dei giochi in scatola, delle miniature e dei giochi da tavoliere è andata in grossa difficoltà, dopo aver perso un’ampia fetta di mercato. Lo stesso destino è toccato a dischi in vinile e CD. Ma c’è una differenza fondamentale: i giochi classici si sono ripresi.

In tempi recenti, grazie ad una interessante forma di commistione tra board game e app digitali, i giochi in scatola hanno recuperato terreno. Descent è un esempio di questa nuovo genere di board game. Tuttavia il motivo principale è un altro. I giochi classici hanno scelto di avere anche una versione digitale per computer/console o una propria piattaforma online. E le due opzioni convivono positivamente. Facciamo qualche esempio.

La preparazione di una partita di Mahjong (foto Getty Images)

In rete è possibile trovare quasi tutti i giochi da tavoliere più conosciuti. Scacchi, Backgammon, Go, Mahjong nelle sue tante forme, giochi di carte di ogni tipo, Othello, Dama.

Per chi invece è un appassionato dei giochi in scatola o di società, c’è un’ampia selezione di grandi classici: da Monopoli a Scarabeo, passando per Risiko! e Trivial Pursuit.

Gli amanti dei wargame possono trovare titoli che hanno fatto la storia di questo genere: Axis & Allies, la serie The Great Battles, Squad Leader, i numerosi Battleship. Più sul versante strategico che sul quello militare, ci sono l’intramontabile Civilization e Scythe.

Per quanto riguarda il genere dei gestionali, su mappa e di tessere (giochi “alla tedesca”), è possibile cimentarsi via computer a Coloni di Catan, Ticket to Ride e Carcassone, board game di enorme successo. E ancora Puerto Rico e Agricola.

Tra gli horror, il più diffuso e giocato in forma digitale è senza dubbio Zombies. Un buon videogame – e molto adatto ai tempi – è anche Pandemic, basato sull’omonimo gioco in scatola.

Se invece la propensione è quella ad essere guerrieri fantasy o esploratori spaziali, consigliamo le versioni digitali di Twilight Imperium e Terraforming Mars. O di Gloomhaven per chi desidera immergersi in un classico dungeon.

Il capitolo del fantasy/fantastico ci porta però verso i prodotti Games Workshop, la nota multinazionale che ha sviluppato gli universi di Warhammer Fantasy e Warhammer 40K. La gamma dei videogame basati sui corrispettivi giochi di miniature è molto ampia e di grande successo, motivo per cui ne parleremo in un altro spazio.

Per chi fosse interessato ad un elenco esaustivo di giochi, consigliamo la classifica di boardgamegeek.com.

Axis & Allies (credits boardgamegeek.com)

Sia chiaro che tutti questi videogame non sono eSports. E probabilmente non lo diventeranno mai. Ciononostante la trasposizione dei giochi classici dal mondo “fisico” a quello “virtuale” è una mossa che funziona. Così come funziona il viceversa, cioè il passaggio di titoli nati come videogiochi e riproposti in forma di board game (Warcraft, Starcraft, Doom, Gears of War, Fallout, Assassin’s Creed, Halo, Tomb Raider, giusto per citarne alcuni).

La ragione è meno strana di quanto si possa pensare. I videogame offrono grandi vantaggi in termini di comodità e semplicità. Sono più veloci, si possono giocare ovunque e anche da soli (o con altri, ma online). I giochi in scatola, invece, oltre ad offrire un’esperienza tattile, rispondono al bisogno di socializzare in maniera molto più articolata di quanto possa mai offrire il virtuale.

Sono entrambe esigenze che oggi più che mai vanno combinate e bilanciate. Esigenze da rispettare e vivere con equilibrio.

Lo stiamo imparando sulla nostra pelle da due anni a questa parte. E’ il lascito (positivo) della pandemia.

Immagine di testa credits justnerd.com