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Indiana Jones e L’Antico Cerchio è un videogioco action-adventure. E’ stato annunciato nel 2021 e si trova ora in via di sviluppo presso MachineGames: Bethesda Softworks intende pubblicarlo nel corso dell’anno per Xbox Series X/S e Microsoft Windows.

Il gioco si basa sul famoso franchise Indiana Jones, ma porterà su monitor dei giocatori una storia inedita ambientata fra gli eventi narrati nei film I Predatori dell’Arca Perduta (1981) e Indiana Jones e L’Ultima Crociata (1989).

IL DEVELOPER DIRECT DI XBOX E LA POLEMICA DEL PUBBLICO

Il gameplay di Indiana Jones e l’Antico Cerchio è apparso per la prima volta durante l’Xbox Developer Direct. Lo sviluppatore ha scelto per questo capitolo una visuale in prima persona, con la terza persona relegata a momenti marginali di interazione ambientale, ad esempio le scalate, per permettere un migliore orientamento. Sembra inoltre che il gioco alternerà aree più lineari e legate alla narrazione ad aree più ampie dove premiare l’esplorazione della mappa.

Gli sviluppatori hanno affermato che ci saranno enigmi facoltativi piuttosto complessi. In questo modo, solo chi desidera difficoltà di sfida elevate potrà affrontarli e sentirsi davvero Indiana Jones.

Tutte queste rivelazioni hanno scatenato gli appassionati ma in negativo, dobbiamo subito premettere. Buona parte del pubblico ha mosso due critiche, purtroppo in maniera non sempre civile e sensata, non sempre in modo costruttivo. La prima vede in Indiana Jones e l’Antico Cerchio un’inutile copia di Uncharted. La seconda punta dritta al verdetto: l’utilizzo della prima persona farà di questo titolo un pessimo prodotto. Insomma, sono tanti quelli che ne preannunciano, forse augurandoselo per qualche forma di faziosità, il flop.

LE SCELTE DEGLI SVILUPPATORI HANNO SENSO?

Cominciamo col dire che non siamo più negli anni novanta, quando i videogiochi su licenza erano dei prodotti per lo più dozzinali, fatti per spremere il più possibile un brand remunerativo. Oggi, queste operazioni producono titoli di tutto rispetto, quali ad esempio Peter Jacksons’ King Kong – The Official Game of the Movie, Alien Isolation, Mad Max e La Terra di Mezzo – L’Ombra di Mordor.

È anche bene ricordare che, anche se nel panorama videoludico moderno sono arrivati prima, Uncharted e Tomb Raider sono ispirati proprio ad Indiana Jones.

In merito alla questione della prima persona, è comprensibile che la scomparsa di un personaggio potente come Indy dietro la telecamera lasci l’amaro in bocca, soprattutto ai suoi fans. Al tempo stesso, però, è anche innegabile che la scelta del first person permetterà un approccio più immersivo e un’interazione più personale con il mondo di gioco.

Questa scelta rivela anche l’intenzione di creare un prodotto più autoriale, che si allontana dallo schema ormai trito e ritrito del combattimento free flow iniziato con la serie dei Batman Arkham. A maggiore ragione se si considera che la scelta della terza persona avrebbe rischiato davvero di trasformarlo nel clone dei videogame che si sono ispirati a Indiana Jones, diventando il fantasma di se stesso.

Non va infine tralasciato che MachineGames ci ha offerto titoli del calibro dei Wolfenstein, capaci di sfruttare al massimo le potenzialità della prima persona. Sarebbe quindi quantomeno doveroso attendere l’uscita del titolo prima di annunciarne il flop a pieni polmoni.

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