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Nonostante i tempi non facili, soprattutto quando si tratta di tornei dal vivo, le competizioni di eSports non mollano la presa.

Ci sono due news a confermare questa tendenza. La prima riguarda Valorant, il nuovo “sparatutto tattico” a squadre di Riot Games. Il 3 e il 4 ottobre si disputa infatti la prima Valorant Radiant Cup, con il contributo di Vodafone nel ruolo di sponsor ufficiale, e di MKTG, agenzia di lifestyle marketing di Dentsu Aegis Network, nel ruolo di promoter. L’organizzazione è invece affidata a Pg Esports, società italiana specializzata negli eventi esportivo e consolidato partner di Riot Games in questo ambito.

Il torneo prevede quattro squadre che verranno create prima dell’inizio tra i giocatori invitati. Alcuni nomi di spicco sono già trapelati: ci saranno sicuramente Giorgio“Pow3r” Calandrelli, Alessandro “Stermy” Avallone, Thomas “Hal” Avallone, Luca “Lomba” Lombardi. La prima giornata è dedicata a un girone unico all’italiana (o Round Robin), ovvero scontri diretti al meglio della singola partita (BO1). In base alla posizione finale al termine del Round Robin, domenica i team saranno abbinati in scontri ad eliminazione diretta sempre al meglio di una partita, mentre la finalissima si giocherà al meglio delle tre.

L’inizio della due giorni di gare è programmato per le 18 di sabato, che tutti gli appassionati possono seguire via streaming sul canale Twitch ufficiale di PG Esports.

La Valorant Radiant Cup targata Vodafone segue le Ignition Series e anticipa l’evento First Strike di dicembre, a dimostrazione di quanto lo shooter tattico di Riot Games sia l’astro nascente degli eSports. Valorant è attualmente nella top 10 dei titoli più guardati su Twitch. Il primo giorno della fase di Closed Beta Valorant ha superato i record di viewership con 34 milioni di ore guardate in un singolo giorno e oltrepassato il picco di 1,7 milioni di spettatori contemporanei, un record secondo solo alle finali del Campionato Mondiale di League of Legends di Riot Games del 2019. Solamente nel corso dei due mesi del periodo di testing della beta di Valorant, una media di quasi 3 milioni di giocatori ha effettuato l’accesso al titolo ogni giorno.

Rimaniamo nel campo degli eventi, in questo caso live, ma passiamo al moba (multiplayer online battle arena) DOTA 2. Se da un lato la pandemia ha fatto sì che l’appuntamento più importante della stagione, The International 10, fosse spostato di un anno (si parla dell’agosto 2021, con location confermata a Stoccolma), dall’altro l’aspettativa e la voglia di esserci ha fatto schizzare in alto le prevendite dei Battle Pass (i ticket).

Già il 26 agosto scorso il montepremi The International 10 aveva stabilito il nuovo record assoluto, davanti a quello stabilito nell’edizione The International 9 (2019), pari a 34,33 milioni di dollari. Nel momento in cui scriviamo il prizepool ha raggiunto quota $39.208.001 e ci sono ancora 7 giorni (fino al 9 ottobre) per acquistare i Battle Pass. L’obiettivo 40 milioni di dollari è ancora raggiungibile.

Una cifra pazzesca, realizzata quasi interamente dai Battle Pass e da altri contenuti aggiuntivi acquistati dai giocatori e che diventa ancora più incredibile se si considerano due fattori. Il primo è il contributo al montepremi di Valve, il publisher di DOTA, che “si limita” a 1,6 milioni. Il secondo è relativo allo split delle entrate: solo il 25% derivante dalle vendite dei Battle Pass confluisce nel fondo che va a costituire il montepremi. I restanti 3/4 finiscono infatti nelle casse di Valve che con l’evento live n.1 al mondo fa davvero bingo.

 

Foto di testa: la finale di The International 9 a Shangai

 

 

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