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La trilogia di videogiochi platform Crash Bandicoot debutta nel 1996 con l’omonimo primo capitolo, sviluppato da Naughty Dog e pubblicato da Sony Entertainment per PlayStation.

LA GENESI

L’idea nasce dal confronto tra i diversi generi di videogame presenti in quel periodo. Nel panorama dei giochi arcade di quegli anni i simulatori di guida, i picchiaduro e gli sparatutto iniziano ad essere completamente 3D. Il platform, invece, annovera ancora titoli bidimensionali a scorrimento laterale.

Di questo se ne accorgono i fondatori e all’epoca unici membri di Naughty Dog, Andy Gavin e Jason Rubin. Da grandi appassionati di platform games quali sono, i due decidono di realizzare qualcosa di innovativo.

Il loro primo progetto di platform 3D si chiama Sonic’s Ass Game. Il titolo indica proprio il cambio di posizionamento della telecamera che passa dal lato alle… “terga” del personaggio, mostrandolo così di spalle piuttosto che di profilo.

Il primo nome del personaggio è Willie the Wombat e si ispira ai personaggi già proposti da SEGA e Warner Bros. In particolare a Sonic e Tazmania creati a partire da un animale esistente (il vombato, un marsupiale australiano) ma sconosciuto alla maggior parte del pubblico. Nel videogame dei Naughty Dog l’animale protagonista diventa il bandicoot (un simil-ratto indiano) che viene ribattezzato Crash solo pochi giorni prima della presentazione del titolo all’E3, a causa dell’indecisione di sviluppatori e publisher.

Il protagonista “reale” del videogame Crash Bandicoot (credits Wikipedia)

CRASH BANDICOOT

La trama di Crash Bandicoot, come quella della maggior parte dei videogiochi dell’epoca è semplice e anche un po’ banale. Nemmeno i personaggi e i loro obiettivi sfuggono agli stereotipi di tanti giochi. Crash, l’eroe, deve salvare la ragazza Tawna dai cattivi che vogliono conquistare il mondo, ovvero il Dr. Neo Cortex e il suo scagnozzo, il dottor Nitrus Brio.

Il gameplay è invece più ricco. Per raggiungere l’obiettivo, il giocatore deve guidare il protagonista attraverso 32 livelli ricchi di avversità e nemici di vario tipo. Nel primo capitolo Crash ha a disposizione solo due mosse: il salto e la giravolta che gli permettono non solo di superare gli ostacoli ma anche di sconfiggere gli avversari. Alcuni infatti vengono abbattuti saltando loro sopra, altri colpendoli con la giravolta. Dopo una serie di livelli il giocatore deve affrontare uno dei 6 Boss, i cattivi “tosti”presenti nel primo capitolo.

Ogni volta che Crash perde una vita deve ricominciare il livello dal Checkpoint precedente. Il gioco in questo modo risulta punitivo ma non frustrante, anche se nel primo capitolo le risorse recuperate prima di ricominciare dal checkpoint vengono considerate già raccolte e quindi non riutilizzabili. Questa caratteristica è stata poi rimossa nei capitoli successivi.

Crash Bandicoot (screenshot YouTube)

SUCCESSO, SEQUELS E SPIN OFF

Crash Bandicoot esce nel 1996 in un momento in cui il genere è dominato da Super Mario e Sonic the Hedgehog. Più nello specifico, esce lo stesso anno di Super Mario 64, un competitor che potenzialmente avrebbe dovuto schiacciarlo.

In realtà Crash Bandicoot supera l’ostacolo e si assicura due sequel: Crash Bandicoot 2: Cortex Strikes Back e Crash Bandicoot 3: Warped. Entrambi sono sviluppati da Naughty Dog per PlayStation e pubblicati rispettivamente nel 1997 e nel 1998.

I due sequel ottengono un buon successo, non solo perché aggiungono qualcosa al capitolo precedente ma anche perché lo evolvono. Insieme a Spyro the Dragon (considerato all’epoca un diretto competitor) i titoli targati “Crash” diventano icone di Sony PlayStation.

Ai videogiochi della saga principale segue una lunga serie di spin off. Ne ricordiamo alcuni: Crash Team Racing (Naughty Dog, PlayStation, 1999), Crash Bash (Eurocom, PlayStation, 2000), Crash Bandicoot: L’ira di Cortex (Traveller’s Tale, PlayStation 2 nel 2001, Xbox e GameCube 2002), Crash Bandicoot XS (Vicarious Visions, Game Boy Advance, 2002), Crash Bandicoot 2: N-Tranced (Vicarious Visions, Game Boy Advance, 2003), Crash Nitro Kart (Vicarious Visions, 2003 su PlayStation 2, Xbox, GameCube e Gameboy Advance; 2004 su Ngage e mobile).

N. SANE TRILOGY

Nel 2017, sviluppato da Vicarious Visions e pubblicato da Activision, esce su PlayStation 4 Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy (poi nel 2018 su Nintendo Switch, Xbox One e Windows Microsoft). Questo gioco non è altro che il remake uno a uno (o quasi) dei primi tre capitoli della saga.

Al momento della sua uscita, N. Sane Trilogy fa discutere una parte degli appassionati in merito alla sua identità. Il publisher, infatti, indica sulla copertina la dicitura “3 giochi originali rimasterizzati” quando non si tratta di una rimasterizzazione del codice originale bensì della ricostruzione ex novo dei giochi originali.

La confusione iniziale può essere giustificata. Ciononostante, l’intento di Activision era chiaro: comunicare al pubblico che i giochi sarebbero stati gli stessi degli anni 90.

IL QUARTO CAPITOLO

Annunciato nel giugno 2020 e pubblicato nell’ottobre dello stesso anno, Crash Bandicoot 4: It’s About Time è il sequel di Crash Bandicoot 3: Warped.

In Crash Bandicoot 4 oltre alle novità ritornano gli elementi tradizionali della serie. Il gioco, sviluppato da Toys for Bob con contributi di Activision Shanghai Studio e Beenox, presenta due modalità: la moderna, più semplice perché non prevede le vite, e la retrò che è più hardcore e simile ai titoli classici.