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L’ultima giornata di riposo è stata osservata: da oggi, martedì, in poi, sarà ininterrotta la marcia verso Verona, dove con una cronometro andrà in archivio l’edizione numero 105 del Giro d’Italia.

La seconda settimana della Corsa Rosa è stata ricca di emozioni culminate con il pianto di Giulio Ciccone, vincitore domenica in quel di Cogne. Il successo dell’abruzzese è stato il terzo colto da un corridore di casa nostra, dopo quelli di Alberto Dainese, che ha rotto il ghiaccio giungendo primo a Reggio Emilia, e di Stefano Oldani, che a Genova ha messo la sua ruota davanti a quella di Lorenzo Rota.

Lo spagnolo Juan Pedro Lopez, dopo dieci giorni passati al comando della graduatoria, ha ceduto il simbolo del primato al vincitore dell’edizione 2019 Richard Carapaz: l’ecuadoriano, dato come favorito numero 1 fin dall’avvio della gara, guida una classifica generale in cui gli altri due occupanti del podio provvisorio, l’australiano Jai Hindley e il portoghese Joao Almeida, sono racchiusi nel giro di 30 secondi.

Francesco Moser, parlando della Salò-Aprica, la complicatissima tappa con la quale la Carovana Rosa si rimetterà in moto. “Si vedrà chi ha le forze per staccare i rivali, soprattutto in ottica classifica generale: il Mortirolo e il Santa Cristina in una tappa così lunga possono fare molto male – racconta l’ex campione delle due ruote -. Inoltre, bisogna considerare la variabile meteo e le previsioni annunciano maltempo. Freddo e pioggia costituiscono per i corridori un’altra montagna da scalare. Anche le discese saranno fondamentali, una situazione che Nibali potrebbe sfruttare a suo vantaggio, lui che ha già vinto all’Aprica. Per me il favorito è sempre Carapaz, anche se, se fossi stato in lui, a Torino avrei attaccato in un altro punto“.

A mettere a dura prova i corridori che sono rimasti in gara sarà un classico tappone alpino dalla lunghezza di 202 chilometri e con oltre 5000 metri di dislivello.

Si scatterà praticamente subito in salita con il Gran premio della Montagna di Goletto di Cadino che giunge a quasi 2000 metri di quota, poi seguirà una lunga discesa di oltre 20 chilometri per arrivare verso Edolo: ci sarà un traguardo volante al chilometro 112, dove, intanto, sarà già cominciata l’ascesa del sempre temibile Passo del Mortirolo dal versante di Monno: sono 13 chilometri al 7.6% e con massime nel finale addirittura al 16%.

La discesa verso Grosio sarà molto impegnativa perché bisognerà percorrere una strada stretta e che in alcuni punti sarà anche piuttosto ripida. Dopo un tratto pianeggiante, utile per schiarirsi le idee, si affronterà la salita di Teglio.

E non sarà di certo una passeggiata con i suoi 5.6 chilometri all’8.2% con massime del 16% ai quali seguirà una discesa per arrivare a Tresenta dove si salirà sul Valico di Santa Cristina: ben 13.5 chilometri all’8% e massime del 13%.

Il Gran premio della Montagna è posizionato a sette chilometri dal traguardo prima di una picchiata in discesa verso Aprica che precederà gli ultimi 1.500 metri: saranno in leggera salita per chiudere una tappa che promette tantissimo spettacolo.