Vai al contenuto

Con quattro titoli mondiali in bacheca (da quanto la FIFA ha equiparato le prime due medaglie olimpiche alla Coppa del Mondo), l’Uruguay è allo stesso livello di Germania e Italia come vittorie mondiali, dietro al solo Brasile.

Certo, le vittorie della Celeste risalgono ad un’era molto remota del calcio (le due Olimpiadi del 1924 e 1928, il primo Mondiale giocato proprio in Uruguay nel 1930 e il titolo di Brasile 1950, legato al famoso Maracanazo), ma si tratta sempre della terza forza del calcio sudamericano e di una squadra in grado di stupire.

Uruguay: i convocati

  • Portieri: Rochet (Nacional), Muslera (Galatasaray), Sosa (Indipendiente), Campana (Al-Batin)
  • Difensori: Coates (Sporting Lisbona), Gimenez (Atletico Madrid), Rogel (Herta Berlino), Caceres S. (America), Cabrera (Espanyol), Caceres M. (LA Galaxy), Olivera (Napoli), Vina (Roma), Varela (Flamengo), Suarez (Getafe)
  • Centrocampisti: Torreira (Galatasaray), Ugarte (Sporting Lisbona), Valverde (Real Madrid), Bentancur (Tottenham), de la Cruz (River Plate), Vecino (Lazio), de Arrascaeta (Flamengo), Canobbio (Atletico Paranaense), Pellistri (Manchester United), Rossi (Fenerbahce)
  • Attacco: Suarez (Nacional), Cavani (Valencia), Nunez (Liverpool), Satriano (Empoli), Alvarez (Sassuolo)

La nazionale Celeste è in un periodo di grande rinnovamento, con tanti giovani talenti che si sono messi in luce e con alcuni senatori che sono all’ultima chiamata. Le convocazioni dipenderanno molto anche dalle condizioni di alcuni giocatori che hanno avuto molti problemi fisici negli ultimi tempi come Sebastian Coates dello Sporting, José Maria Gimenez dell’Atletico Madrid ed Edinson Cavani del Valencia.

Molto ridotte le possibilità di vedere Diego Godin capitanare la difesa: negli ultimi mesi il capitano storico dell’Uruguay ha vissuto una poco felice parentesi in Brasile all’Atletico Mineiro, chiusa in fretta per trasferirsi al Velez Sarsfield in Argentina, dove però non ha ancora esordito per problemi fisici. Fuori causa per infortunio probabilmente anche Ronald Araujo del Barcellona.

Anche i due uruguagi del Cagliari Gaston Pereiro e Nahitan Nandez sembrano essere stati accantonati dal c.t. Alonso, viste anche le prestazioni non esaltanti in Serie B.

Ma ci sono numerosi giovani interessanti che si stanno imponendo all’attenzione, sia in Europa (i terzini Olivera e Vina di Napoli e Roma, il mediano Ugarte dello Sporting, gli attaccanti Satriano e Alvarez di Empoli e Sassuolo) che in America (Canobbio in Brasile, de la Cruz in Argentina, Sebastian Caceres in Messico).

Come giocherà? La probabile formazione tipo dell’Uruguay a Qatar 2022

Possibile formazione dell’Uruguay ai Mondiali di Qatar 2022
Possibile formazione dell’Uruguay ai Mondiali di Qatar 2022

L’Uruguay generalmente si dispone in campo con un 4-4-2 molto solido e compatto, che permette alle due punte di dialogare molto tra loro e ai centrocampisti di supportare a turno l’azione d’attacco.

Occasionalmente si sono viste variazioni tattiche come il 4-3-3 con una sola punta in posizione centrale, ma se la rosa dovesse essere al completo difficilmente si rinuncerà alle due punte.

  • (4-4-2): Rochet; Varela, Coates, Gimenez, Olivera; Valverde, Bentancur, Vecino, de la Cruz; Suarez, Nunez

L’allenatore: Diego Alonso

Chiamato all’inizio dell’anno a sostituire una leggenda nazionale come Oscar Washington Tabarez dopo 15 anni consecutivi di quest’ultimo sulla panchina della Celeste, Diego Alonso è riuscito ad invertire la tendenza negativa in corso e a qualificare la squadra per i Mondiali 2022, in virtù del terzo posto ottenuto alle spalle di Brasile e Argentina.

Ex attaccante passato anche per Valencia e Atletico Madrid nei primi anni 2000, ha esordito come allenatore in patria nel 2011. Nella sua carriera si è seduto in panchina in Uruguay, Paraguay, Messico (dove ha conquistato due Champions League con Pachuca e Monterrey) e Stati Uniti.

Alla guida dell’Uruguay ha ottenuto subito le 4 vittorie decisive per la qualificazione, seguite poi da altre 3 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta in amichevole.

La stella: Federico Valverde

Luis Suarez e Edinson Cavani hanno fatto la storia dell’Uruguay, Darwin Nunez probabilmente la farà nei prossimi anni. Ma la vera stella della squadra in questo momento non è un centravanti, bensì un giocatore che definire semplicemente centrocampista è riduttivo.

Federico Valverde con la maglia del Real Madrid si sta dimostrano giocatore totale, in grado di fare tutto in tutte le zone del campo. Cresciuto in maniera esponenziale negli ultimi anni e in un momento di forma straripante, Valverde è pronto per essere la guida di una squadra che in quanto a grinta e coraggio non è seconda a nessuna.

La possibile sorpresa: Sebastian Caceres

Potevamo citare uno dei due giovani attaccanti che si stanno mettendo in mostra in Serie A in questa stagione come possibile sorpresa, ovvero Martin Satriano dell’Empoli e Augustin Alvarez del Sassuolo, ma in Qatar dovrebbero avere davanti nelle gerarchie dei giganti come Luis Suarez, Edinson Cavani e Darwin Nunez.

Invece è nel reparto difensivo dove il ricambio generazionale si sta facendo più turbolento e dove negli ultimi tempi si è messo in luce un giovane centrale che gioca nel Club America di Città del Messico: Sebastian Caceres.

Classe 1999, alto 1,83, questo ragazzo di Montevideo è stato spesso preferito ai vari senatori in tempi recenti e sembra essere in possesso di tutte le doti che servono per ben figurare in una Coppa del Mondo, compresa la classica garra charrua degli uruguagi.

L’obiettivo

Il sogno di aggiungere una quinta stella al proprio stemma è probabilmente troppo audace, ma di sicuro l’Uruguay punta a superare la fase a gironi. Arrivare ai quarti di finale, e superare quindi l’avversario proveniente dal girone G, sarebbe già un buon risultato per la Celeste, anche se ovviamente una volta arrivati a quel punto in giocatori non si porrebbero certo limiti.

Il calendario e le partite

Un girone estremamente variegato: l’Uruguay infatti è stato sorteggiato nel gruppo H insieme a Portogallo, Ghana e Corea del Sud. I lusitani sono sicuraemente il nemico numero uno, ma anche le altre due squadre hanno dimostrato di poter creare problemi a chiunque. Accedendo agli ottavi di finali si incrocerebbe una squadra proveniente dal gruppo G: lo spauraggio maggiore è il Brasile, ma anche Svizzera, Camerun e Serbia sarebbero impegni probanti.

24 novembre

Uruguay-Corea del Sud: ore 14
Portogallo-Ghana: ore 17

28 novembre

Corea del Sud-Ghana: ore 14
Portogallo-Uruguay: ore 20

2 dicembre

Ghana-Uruguay: ore 16
Corea del Sud-Portogallo: ore 16