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Dopo  una stagione di coppe europee piene di spettacolo e sorprese – ricche di rimonte clamorose e di squadre sfavorite giustiziere di compagini ben più blasonate – in molti casi per noi pubblico a casa è capitato di riscoprirsi… fan degli sfavoriti.

Molte volte, infatti, nel calcio e nello sport più in generale, si è assistito (e, perché no, simpatizzato) ad atleti e squadre che trionfanti in questa o quella manifestazione, sovvertendo ogni pronostico.

Andiamo a vedere quelle che sono, a nostro avviso, le più clamorose  (e indimenticabili) vittorie da parte degli sfavoriti nella storia dello sport.

Il Verona scudettato di Bagnoli

Come sappiamo, la stragrande maggioranza degli scudetti nella nostra serie A è cannibalizzato dalle grandi città italiane, come Milano, Torino o Roma. La stagione 1984/1985, rimarrà una grande eccezione, grazie al Verona di Osvaldo Bagnoli. Con Briegel a centrocampo e Galderisi ed Elkjaer in attacco, i gialloblù partono per salvarsi. Con una cavalcata sorprendente e straordinaria fin dalle primissime giornate, invece, l’Hellas vince meritatamente uno scudetto tutt’oggi indimenticabile per il popolo scaligero.

“Miracle on Ice”

Nella memoria collettiva americana, i giochi olimpici invernali del 1980 saranno ricordati senza dubbio per la sfida ad hockey su ghiaccio tra USA e URSS. Con i due stati in piena guerra fredda, i sovietici si presentarono da super favoriti per l’oro olimpico, grazie ad una squadra zeppa di campioni che demoliva puntualmente ogni avversario. Gli Usa, invece, avevano una squadra di ragazzini dilettanti. Il tifo spasmodico di casa (influenzato enormemente dalla situazione politica) trascinò quegli stessi ragazzini ad un’impresa memorabile, con una vittoria per 4-3 dei padroni di casa passata agli annali come “Miracle on Ice”.  La frase che sentiamo spesso nelle telecronache degli sport americani “Do you believe in miracles?” che tante volte sentiamo dire ancora oggi, nasce proprio dal commento del telecronista Al Micheals a quella partita.

James “Buster”  Douglas affonda Mike Tyson

Nel 1990 l’imbattuto ed indiscusso campione dei pesi massimi Mike Tyson affronta, al Tokyo Dome, quello che dovrebbe essere l’ennesimo sparring partner, tale James “Buster” Douglas. La vittoria di Iron Mike non è assolutamente in discussione, ci si chiede solamente quante riprese potrà durare il povero sfidante.

Douglas, invece, resistette alla furia del campione fino alla decima ripresa per poi infliggere a Tyson una sequenza di colpi che lo misero clamorosamente, incredibilmente, inaspettatamente KO.

Tyson, negli anni  a venire, si rifece ampiamente. Douglas scomparì pressoché nel nulla. 

Grecia campione d’Europa 2004

L’europeo di calcio del 2004 vedeva Francia, Italia, Portogallo e Spagna ampiamente favorite alla vittoria finale, forti di rose di livello assoluto e campioni sparsi in ogni reparto. Proprio il Portogallo di Rui Costa, Figo e Cristiano Ronaldo, padrone di casa, arrivò in finale contro la sorprendente Grecia allenata da Otto Rehagel. Tutti pensarono che l’undici di Scolari, davanti al pubblico amico, potesse vincere il titolo, invece la zuccata di Charisteas portò clamorosamente il trofeo ad Atene. Gli ellenici furono una rivelazione assoluta e riuscirono a replicare il miracolo della Danimarca targata 1992, vivendo un’estate 2004 indimenticabile avendo ospitato anche i giochi olimpici.

Boris Becker trionfa a Wimbledon

Il torneo di Wimbledon del 1985, secondo i bookmakers, doveva avere un solo padrone: la testa di serie nr. 1 John McEnroe, infatti, era il padrone assoluto dell’erba londinese già da qualche stagione. Si prevedeva quindi una vittoria abbastanza tranquilla, ma l’uscita ai quarti del campione designato lasciò spazio alle sorprese. Toccò al 17enne tedesco Boris Becker stupire il mondo andando a vincere un torneo che mai nella storia era stato vinto da un non testa di serie. E fu l’inizio di una carriera importante.

Super Bowl XLII: Trionfo New York e caduta dei Patriots

Il Super Bowl  è il più grande appuntamento dell’anno per gli appassionati dell’NFL. A quello del 2008 i New England Patriots arrivarono al termine di una stagione da urlo, senza sconfitte. Al contrario, i Giants di New York avevano avuto una stagione abbastanza travagliata. Nella partita più importante, però, Tom Brady si inceppò e New  York, da Cenerentola, vinse il titolo.

Leicester campione 2016

Una delle favole sportive per antonomasia. Molti ricorderanno come nella stagione 2015/2016 la Premier League vedesse, a settembre, Man City e Man United favorite nella corsa al titolo, seguite a breve distanza da Tottenham e Liverpool. Sulla carta, la squadra più sfavorita, nelle classifiche dei bookmaker ad inizio stagione a vincere doveva essere il Leicester di Ranieri, salvatosi per un pelo appena qualche mese prima.

I gol a raffica di Jamie Vardy e gli assist di Rihad Mahrez costruirono una delle imprese più clamorose degli ultimi anni, portando a casa un titolo estremamente insperato, quasi inspiegabile per le dinamiche del calcio moderno.

La favola di Steven Bradbury

Come non menzionarlo? Reso forse più celebre da un filmato di Mai Dire Goal che non dai suoi risultati sportivi, Steven Bradbury si presentò alle olimpiadi invernali di Salt Lake City del 2002 nel pattinaggio di velocità su ghiaccio con ben poche speranze. Per lui, che aveva subito un grave infortunio 4 anni prima, era già un enorme successo essere li.

Vedendolo gareggiare si capiva nettamente come fosse inferiore a tutti gli altri contendenti. Successe però che ad ogni turno, gli avversari davanti a lui (e non era difficile esserlo…) fossero vittime di cadute, squalifiche o eventi sfortunati.

All’australiano bastò restare in piedi in una finale dai tratti grotteschi per vincere un oro assurdo. Tanto che nella sua nazione ancor oggi l’espressione “Doing a Bradbury” è traducibile con “avere un clamoroso colpo di fortuna”.

Chris Moneymaker e le WSOP 2003

Le World Series of Poker del 2003 hanno avuto un significato particolare per l’intero mondo pokeristico.

Fino a quel momento, generalmente, le WSOP venivano contese dai grandi professionisti di Las Vegas, come Phil Hellmuth, Johnny Chan, Doyle Brunson o Dan Harrington. Tutti giocatori che, grazie alla loro esperienza e alla loro disponibilità economica, affrontavano (e sbaragliavano) il field avversario con molta facilità.

Tuttavia, al Main Event si poteva arrivare anche grazie  ai primi satelliti online da poche decine di dollari: è il caso del giovane Chris Moneymaker, che dopo essersi qualificato con una spesa di soli 39 dollari non sbagliò un colpo e andò a vincere il titolo di campione del mondo 2003, contro ogni pronostico, cambiando per sempre Las Vegas ed il gioco del poker, sia dal vivo che online.

Il Liverpool e la Champions 2005

I tifosi rossoneri ricorderanno senz’altro la finale di Istanbul del 2005 della Champions League, quando a fine primo tempo il Milan vinceva per 3-0 sul Liverpool con il gol di Maldini e la doppietta di Crespo. A quel punto la vittoria Reds era un mero atto di fede, solo per romantici innamorati della squadra. Ma nonostante tutto nella curva dello stadio turco riecheggiava il celebre “you’ll never walk alone” orgogliosamente intonato dai tifosi di Gerrard e compagni.

Fu proprio un gol del capitano del Liverpool a suonare la carica: Smicer e Xabi Alonso completarono la pazzesca rimonta in soli 6 minuti, poi toccò al portiere Dudek trascinare il Milan ai rigori, e diventare l’eroe assoluto della serata. Una finale di Champions che doveva essere una formalità, e per 45 minuti lo è davvero stata, si trasforma in uno dei più clamorosi esempi di vittoria insperata.