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Siamo sulla cima del monte Titano, i nostri occhi si aprono su un territorio grande poco più di sessanta chilometri quadrati e popolato da 33 mila anime. E’ in questo fazzoletto di terra che vengono scelti i giocatori per la nazionale di calcio della Serenissima Repubblica di San Marino.

Un team generalmente composto da giocatori dilettanti dei campionati minori italiani, che si ritrova però ogni due anni a competere nelle qualificazioni europee contro le formazioni più forti del continente. E quando Davide incontra Golia non è sempre il risultato finale che conta, quanto l’epicità del confronto impari. Anche se a volte, il destino ci mette il suo zampino per scrivere la storia.

San Marino e i risultati sportivi

La situazione attuale racconta di una nazionale saldamente al 211° e ultimo posto del ranking Fifa. Che non riesce a vincere da ben 15 anni, nell’unica vittoria della sua storia contro il Liechtenstein (era il 2004, in amichevole). Da allora una strisce di sconfitte interrotta solo dal pareggio interno contro l’Estonia. Una valanga di gol subiti e nove fatti.

Ma non è il tabellino a stabilire il valore di questi ragazzi, che ogni volta entrano in campo lottando fino alla fine contro squadre di campioni professionisti (pagati magari mille volte di più), raccogliendo in qualche occasione la palla in fondo al sacco per 13, 11 o 10 volte (come successo contro la Germania, l’Olanda o la Croazia). In altre dando anche filo da torcere, almeno per sprazzi di partita. E in altre ancora, scrivendo una pagina di storia.

San Marino e il suo record

Perchè se è vero che la nazionale di San Marino può annoverare nel suo palmares diversi record negativi, è altrettanto vero che incredibilmente in bacheca ne ha anche uno in positivo. Quello del gol più veloce della storia delle nazionali.

Era il 17 Novembre del 1993, allo stadio Dall’Ara di Bologna si affrontano il San Marino di capitan Massimo Bonini (l’ex juventino è sicuramente il giocatore di maggior prestigio della storia bianco azzurra) e l‘Inghilterra dei vari Dixon, Ince, Walker, Ferdinand, Wright e Platt solo per citarne alcuni.

Pronti via con Bonini che batte il calcio di inizio e tutta la squadra che corre in avanti come fosse l’ultimo secondo di gioco. Ne passano 8 (e 3 decimi) invece, prima che Davide Gualtieri firmi il gol che scrive il suo nome e quello del San Marino nel libro della storia del calcio.

Poco importa che poi la partita finisca 7-1 per gli inglesi. Davide ha battuto ancora Golia. Almeno per otto secondi.

Le sfide con l’Italia

Inutile sottolineare come tra le tante sfide con le Big d’Europa, sicuramente quella contro l’Italia è la più sentita per la nazionale di San Marino. Le due formazioni però non si sono mai incrociate in incontri ufficiali, ma solo in tre amichevoli. Tutte vinte nettamente dagli azzurri, anche se in modi diversi.

La più recente del 2017, racconta di una goleada fatta però da un Italia molto sperimentale piena di rincalzi (tripletta di Lapadula infatti), con una vittoria per 8-0 che però non portò molto bene al tecnico Ventura.

Le altre due invece si chiusero entrambe sul quattro a zero. Nel 2013 fu l’estro di Pirlo a esaltare gli azzurri. Mentre nel lontano 1992 la nazionale Sammarinese stava per scrivere un altra grande pagina sportiva contro niente meno che gli azzurri di Arrigo Sacchi e Roberto Baggio.

Al Manuzzi di Cesena Bonini e compagni resistettero 38 minuti prima di capitolare alla doppietta del divin codino. La nazionale esisteva da soli due anni, ma in quel primo tempo sembrò dire a tutto il mondo che quei dilettanti erano disposti a lottare contro tutti. Compreso contro la squadra che solo due anni dopo, si giocò il titolo di campione del mondo contro il Brasile negli States. Con sempre Baggio protagonista nei rigori finali. Ma questa, come si suol dire, è un’altra storia.