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Meravigliosi anni Novanta. Specialissimi anni Novanta.

Chi li ha vissuti potrà capire, chi non l’ha fatto avrà sicuramente studiato.

C’era tutta una vita dopo Maradona e Platini, e sarebbe stata bellissima. Anzi: lo è proprio stata. Potenza, vittorie, il Milan di Sacchi e poi di Capello, la Juventus delle finali di Champions e l’Inter del Fenomeno.

In mezzo: le favole Sampdoria e Parma, la Fiorentina di Batigol, Roma e Lazio che si preparavano a inaugurare il nuovo millennio di successi.

Poi c’erano i calciatori. Forti, fortissimi, i più forti d’Europa e tutti nel nostro campionato. Ogni settimana, uno spettacolo imperdibile. E nello spettacolo imperdibile, anche battaglie di qualità superiore. Che si rifletteva poi in campo europeo.

Pronti a scoprire la top 11? C’è tanto spazio per la nostalgia…

top 11 stranieri anni 90'
La top 11 degli stranieri anni 90′: qualità dovunque

Portiere: Konsel

Una vita al Rapid Vienna, dal 1985 al 1997 e gli ultimi tre anni dei Novanta vissuti tutti in Italia: prima due stagioni alla Roma, poi un’altra al Venezia. Nella prima stagione in giallorosso, Konsel è stato uno dei migliori portieri della Serie A. E a Roma, si sa, non è sempre facile…

Difensore: Thuram

Lilian Thuram uguale calcio italiano degli anni novanta.

Dal 1996 al 2001 al Parma, prima di andare alla Juventus e poi al Barcellona. Ma in quegli anni lì era semplicemente fenomenale: 163 partite e una rete, una Coppa Uefa indimenticabile.

Difensore: Kohler

Dal Bayern alla Juventus: quattro stagioni in cui Kohler s’impose come uno dei migliori difensori di tutto il campionato.

I bianconeri lo presero per 8.5 miliardi di lire e divenne subito un leader e un idolo dei tifosi. Oltre 100 partite in maglia juventina: nel 1993, la coppa Uefa. Un anno più tardi, lo scudetto.

Difensore: Aldair

Dal 1990 al 2003, la grande storia di Pluto Aldair che ha fatto un’altra storia, quella della Roma.

Dopo una sola stagione nel calcio europeo, e precisamente al Benfica, Aldair venne acquistato per 6 miliardi e rimase nella Capitale per 13 stagioni.

Vinse una Coppa Italia nel 1991 e dieci anno dopo la Serie A.

Centrocampista: Boban

Dal 1992 al 2001, dieci anni al Milan e qualcun altro da dirigente.

Zvone, detto Zorro, Boban arriva dalla Dinamo Zagabria nel 1992, dopo una stagione al Bari, già in prestito: vincerà la Champions nel 1994 e quattro scudetti, l’ultimo quello della rimonta nel 1999.

Centrocampista: Rui Costa

Il Maestro. E il grande colpo della Fiorentina, nel 1994, dopo tre anni al Benfica (squadra in cui era cresciuto, di cui oggi è addirittura presidente).

Rui Costa arriva in Italia per 11 miliardi di lire: nel 1996 vince la Coppa Italia, nello stesso anno si ripete con la Supercoppa. Nel 2000 divenne anche il capitano della Viola, salvo poi accettare la proposta del Milan un anno più tardi.

Centrocampista: Karembeu

Treccine e garra. Arriva alla Sampdoria nel 1995, uno degli ultimi pezzi da novanta di Mantovani: per 7 miliardi di lire, strappa Karembeu al Real Madrid, che lo prenderà però due anni più tardi.

Giocatore di immensa affidabilità: con i doriani, in un paio di stagioni, 62 gettoni e 6 reti.

Trequartista: Zidane

Un dieci, senza mai aver vestito quella maglia (se non in Nazionale): Zinedine Zidane era in grado di unire forza e talento, leggiadria e potenza.

Ha fatto il regista e poi è diventato trequartista, alla Juve però aveva i compiti di far girare la squadra: in bianconero dal 1996 al 2001. 151 gettoni e 24 reti. Un ricordo di strapotere pazzesco.

Trequartista: Savicevic

Uno dei grandi artisti del pallone anni 90′.

Dal 1992 al 1998, Savicevic è stato il cuore del Milan: ci ha messo un po’ a carburare, doveva anche lui trovare una squadra nel gruppo che perdeva Sacchi e guadagnava Capello.

Del resto, era il Genio: e i geni vanno compresi. 20 gol in poco meno di 100 partite rossonere. Un giocatore superiore.

Attaccante: Ronaldo

Una promessa del Cruzeiro, le luci del Psv, il campione del Barcellona, il fuoriclasse dell’Inter.

Gli anni Novanta di Ronaldo, l’escalation di un genio del calcio. Che dribblava, faceva gol, cambiava drasticamente il destino delle proprie squadre.

E poi, nel 1997, il Pallone d’Oro: pochi più forti di lui.

Attaccante: Batistuta

Dal 1991 al 2000 alla Fiorentina, diventando l’attaccante più determinante di una Serie A ricca di campioni. Arrivato a Firenze per 12 miliardi di lire, la prima presenza contro la Juve, alla seconda Batistuta andava già in gol contro il Genoa.

Rimase anche in B, sfiorò uno scudetto e diventò, con 152 gol, il maggior marcatore della Fiorentina in Serie A, superando Kurt Hamrin.