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Una sola partita, ma tanti spunti interessanti da approfondire. Già, perchè la clamorosa sconfitta casalinga del Bayern Monaco nella 18° giornata di Bundesliga contro il Werder Brema, non solo ha dato slancio alla fuga del Leverkusen in vetta, ma anche aperto alcune crepe nella corazzata bavarese, a partire dalla gestione di Tuchel dei tanti campioni in rosa. Ma andiamo per ordine.

La cronaca del match: partita stregata

Partiamo dalla partita, una di quelle che sulla carta non sembrano avere difficoltà per la squadra favorita. Il Bayern si presenta con qualche assenza (Mazraoui, Kim, Gnabry tra gli altri) ma con i suoi top player in campo per portare a casa una vittoria che avrebbe dovuto mettere pressione al Leverkusen (vittorioso poi in serata in casa del Lipsia).

L’avvisaglia del primo tempo con il gol annullato a Njinmah per gli ospiti ha fatto suonare un primo campanello di allarme, così come i tanti tentativi andati a vuoto dell’attacco bavarese. Poi nella ripresa, il gol di Weiser per il Brema accende la reazione dei padroni di casa.

Il tutto però si stampa sulle mani di un Zetterer ispiratissimo che para praticamente ogni cosa (saranno 6 le parate alla fine, di cui alcune davvero decisive), chiudendo la saracinesca tra i pali del Werder che porta la partita a casa con lo 0-1 finale.

Le statistiche sono ovviamente tutte per il Bayern: 65% possesso palla, 21 conclusioni, 1.48 i gol previsti, 10 i calci d’angolo. Ma nessuna rete e nessun punto all’attivo, con la seconda sconfitta stagionale in archivio.

Werder Brema: una vittoria attesa 16 anni

Il confronto tra Bayern Monaco e Werder Brema è quello che potrebbe essere definito un “Grande Classico” del campionato tedesco. Le 128 sfide tra le due compagini, rappresentano in effetti un record da questo punto di vista.

Così come da record era il divario di risultati tra le due formazioni. Se in generale il Bayern Monaco vantava ben 72 successi contro i 30 del Brema, i bianco verdi avevano una striscia negativa aperta addirittura 16 anni.

Era il 2008 quando riuscì per l’ultima volta nell’impresa di battere i bavaresi, peraltro espugnando l’Allianz Arena con un roboante 2-5. Da allora, in casa come in trasferta, solo tante pesanti sconfitte e qualche sofferto pareggio: 32 partite tra campionato e coppa senza riuscire a strappare nemmeno una vittoria (28 nella sola Bundesliga), un solo punto raccolto nelle ultime 27 sfide.

Numeri pazzeschi da record negativo assoluto, che trovano finalmente uno stop dopo questa vittoria, ancora una volta in esterna, tanto attesa quanto imprevista.

Mitchell Weiser: il classico gol dell’ex

E a chiudere il cerchio del destino, non poteva che essere uno degli ex di turno, quel Mitchell Weiser che proprio con la maglia del Bayern aveva tentato la sua prima avventura in Bundesliga, senza però riuscire a trovare mai il giusto spazio e finendo per essere relegato a qualche prestito e poi alla cessione definitiva, passando dall’Hertha per poi andare al Leverkusen e infine a Brema tre stagioni or sono.

Proprio a Brema ha trovato, ora 29enne, la sua definitiva consacrazione di ruolo e di qualità, offrendo un rendimento sempre molto costante e profittevole sulla sua fascia destra di competenza, dove può esprimere il suo gran sinistro, come in occasione del gol contro il Bayern.

Ora però, con il contratto in scadenza proprio a fine stagione, la strada per il futuro è quanto mai aperta e non è detto che possa rimanere in quel di Brema, come invece si augura il suo allenatore Ole Werner.

I problemi di Tuchel: la posizione di Sanè e la gestione del gruppo

La seconda sconfitta stagionale in campionato, non può certo essere motivo di particolare tensione in casa Bayern, ma certo è che se arrivano nel giro di un mese o poco più e fanno da seguito anche all’eliminazione in Coppa di Germania, qualche pensiero lo portano.

Che il Bayern sia una corazzata quasi imbattibile quando gioca al meglio, è un dato di fatto (non a caso continua ad avere il miglior attacco del campionato e si è qualificato primo e senza sconfitte nei gironi di Champions), ma certi comportamenti di alcuni senatori della rosa fanno capire quanto sia delicato l’equilibrio nello spogliatoio.

La faccia di Sanè nel momento in cui gli viene consegnato il bigliettino dell’allenatore dopo il gol del Brema, è emblematica. Tuchel vorrebbe da lui più impegno nella fase difensiva, proprio su quella corsia di sinistra su cui l’ha spostato in questa stagione e proprio dove in questa partita ha avuto particolari difficoltà nell’affrontare un’indemoniato Weiser.

Di un approccio troppo blando a qualche partita hanno parlato poi anche Muller e Kimmich (quest’ultimo tolto dalla mischia a metà ripresa), mostrando qualche crepa proprio dal punto di vista mentale, più che tecnico.

Insomma, qualche dubbio sulla gestione Tuchel è inevitabile, specie con il peso della scorsa stagione in cui lo scudetto è arrivato solo all’ultima giornata (e più per demeriti del Dortmund) e in Champions non si è andati oltre i quarti di finale. La strada e gli obiettivi per quest’anno, sono ancora aperti, ma con la sconfitta di ieri il Leverkusen resta a +7 in campionato (anche se il Bayern deve recuperare una partita) mentre sarà decisiva la sfida di Champions contro la Lazio, per decretare o meno una possibili “mini crisi” in casa bavarese.