Vai al contenuto

Dopo la cocente esclusione in Coppa Italia subita per mano dell’Atalanta, il Milan sembra non sbagliarne più una. Tre gol messi a referto contro la Roma e tre con l’Udinese. Tuttavia, a stupire non sono il numero di reti effettuate nel corso degli ultimi due match di campionato ma piuttosto da chi.

Per un’analisi completa e oculata è necessario fare un passo indietro. A giugno si sono verificati due eventi fondamentali nel Milan: l’addio di Maldini e Massara e l’onerosa cessione di Sandro Tonali. Specie gli introiti derivati dalla seconda, associati ad un minuzioso lavoro di scouting da parte di Moncada, hanno permesso al club meneghino di realizzare un mercato che non si vedeva da qualche tempo.

Si è fatto un gran vociare del metodo con cui gli stessi giocatori sono approdati in rossonero. Si è a più riprese parlato del moneyball. Fino all’estate 2023, era famoso soprattutto grazie alla pellicola di Bennett Miller “L’arte di vincere”. In sostanza questa prassi prevede che una squadra acquisti giocatori fino a quel momento sottovalutati e la cessione di coloro che si pensa possano aver raggiunto un valore congruo rispetto a ciò che chiede il mercato.

Questo è ciò che ha fatto il Milan. Dopo aver ricevuto un’offerta da circa 60 milioni di euro per Tonali, ha venduto il giocatore ed ha utilizzato quella cifra per autofinanziarsi. Sono stati ben 9 gli acquisti messi a segno in questa maniera. E da sottolineare che non tutti le new entry sono state accolte con lo stesso entusiasmo nell’ambiente.

In tal senso, la sfida a Udine è esemplificativa. È stata una partita tutt’altro che semplice dove si è assistito ad episodi di razzismo con Maignan come protagonista intollerabili. Al netto di ciò, è interessante notare che coloro che hanno timbrato il cartellino contro i friulani sono tutti e tre nuovi acquisti.

I nuovi acquisti danno nuova linfa al Milan

I frutti della rivoluzione estiva iniziano a vedersi, soprattutto dal punto di vista realizzativo. Se si prende in considerazione il periodo che va dalla prima alla 21a giornata il migliore di tutti è Christian Pulisic. L’americano ha messo a segno 7 gol e fornito 5 assist ed è stato nominato per la 4a volta consecutiva il miglior giocatore di calcio statunitense.

Ma a seguito del match contro l’Udinese, l’attenzione deve essere posta soprattutto su Luka Jovic. Il serbo è arrivato al Milan l’ultimo giorno di mercato in quanto il Milan necessitava di un vice Giroud. Le polemiche ed i dissapori nell’ambiente sono stati molteplici. In quel momento era piuttosto evidente che la sua carriera, seppure lui sia giovane, era in fase calante.

Tuttavia, Stefano Pioli ha creduto fermamente nelle sue qualità ed al momento non resta altro da fare che dargli ragione. Il serbo ha sin qui messo a referto 6 gol e un assist. Non da ultima, la rete del 2-2 contro l’Udinese che ha permesso al Milan di riaprire una partita che esattamente come quella dell’andata sembrava destinata a concludersi con una sconfitta.

Il serbo non ha garantita la maglia da titolare eppure il più delle quando è in campo si rivela decisivo. Nulla a che vedere con le prestazioni monstre mostrate con l’Eintracht Francoforte ma è determinante. Si è integrato bene con il gruppo e pare aver recuperato la serenità di un tempo. Se questo dovesse il suo rendimento fino a fine stagione, il Milan potrebbe pensare di prolungare la sua permanenza in rossonero.

Gli altri due gol sono stati realizzati da Loftus-Cheek e Okafor. Pure i loro numeri sono degni di nota. L’inglese ha avuto qualche infortunio di troppo e al di fuori del 4-3-3, sembrava difficilmente utilizzabile. Eppure contro l’Udinese ha disputato un ottimo match, durante il qualche ha mostrato le sue migliori qualità e aperto le marcature.

Pure i numeri di Okafor non sono da sottovalutare. Complici anche gli infortuni, lo svizzero ha sin qui giocato 14 partite e solo il 10% di esse dal 1′ minuto. Nonostante ciò il suo rendimento è mirabile. Ben 4 reti ed un assist, di cui l’ultima ha regalato il successo al Milan nella sfida del Bluenergy Stadium.

È possibile quindi dedurre che se e quando il Milan può disporre della rosa al completo, può essere competitiva ed in grado anche di ribaltare i risultati avversi. Questo è particolarmente importante nella misura in cui quello che dovrebbe essere il baluardo dei rossoneri, ovvero Leao, pare essersi perso.