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I tabù non nascono per caso e infrangerli è sempre una sfida complessa, specie nel mondo del calcio, dove le storie tra allenatori e avversari possono diventare veri e propri incubi ricorrenti. Gian Piero Gasperini ne sa qualcosa: l’Inter è da anni la sua bestia nera. Ancora una volta, i nerazzurri di Milano si confermano indigesti per il Gasp, che esce sconfitto dalla semifinale di Supercoppa Italiana con l’Atalanta. Ma stavolta, oltre alla qualità degli avversari, pesa anche qualche errore nella gestione da parte del mister bergamasco. Le scelte iniziali di Gasperini, con l’esclusione di alcuni titolari, hanno favorito un’Inter più solida e trascinata dalla doppietta di Dumfries. Nonostante il tentativo di rimonta nella ripresa, l’Atalanta non è riuscita a recuperare, venendo eliminata dalla competizione.

Che partita è stata

Nel primo tempo della sfida, è l’Inter a prendere maggiormente l’iniziativa, imponendo un ritmo più alto rispetto all’Atalanta, ma senza trovare il vantaggio. I nerazzurri di Inzaghi si sono imbattuti in un Marco Carnesecchi in serata di grazia, capace di respingere ogni tentativo con interventi decisivi. Tuttavia, oltre alla solidità del portiere della Dea, ha pesato la scarsa precisione degli attaccanti interisti, che non hanno saputo concretizzare le occasioni create. L’Atalanta, pur meno propositiva, ha avuto una clamorosa opportunità con Scalvini: il difensore, lasciato completamente libero in area, ha colpito di testa ma ha centrato Sommer, mancando un’occasione che avrebbe potuto dare un’altra direzione alla gara. Complessivamente, i ritmi non sono stati particolarmente elevati, ma la partita si è mantenuta godibile, lasciando presagire un secondo tempo più vivace.

Dumfries show e il Var che spegne le speranze dell’Atalanta

La ripresa si apre con una mossa tattica di Simone Inzaghi, che sostituisce Thuram con Taremi, aumentando il peso offensivo. Il cambio si rivela azzeccato, poiché dopo pochi minuti l’Inter sblocca il risultato: Dumfries, in una mischia in area, si inventa una spettacolare rovesciata che vale l’1 a 0. A quel punto Gasperini prova a cambiare l’inerzia del match, inserendo i titolari più esperti nel tentativo di recuperare. Tuttavia, è ancora l’Inter a trovare la via del gol, sfruttando una rapida ripartenza: Dumfries, ancora una volta protagonista, firma la doppietta personale, chiudendo virtualmente i giochi. L’Atalanta tenta di reagire con Ederson, che accorcia le distanze con una conclusione precisa, ma la rete viene annullata dal Var per posizione di fuorigioco, spegnendo le residue speranze dei bergamaschi.

Le pagelle dei protagonisti

Lato nerazzurro

  • Sommer 6,5 – Per gran parte del match è poco impegnato, ma si fa trovare pronto quando serve. Decisivo negli ultimi minuti con due interventi ravvicinati che blindano la porta e assicurano la vittoria.
  • Bisseck 6,5 – Offre una prestazione varia e dinamica, partecipando attivamente sia in fase difensiva sia in proiezione offensiva. Va vicino al gol in almeno tre occasioni, ma pecca di precisione al momento decisivo.
  • Dumfries 8 – Serata da incorniciare per il laterale olandese, che segna un gol spettacolare in rovesciata e aggiunge una seconda rete con un potente diagonale sotto la traversa. Vince tutti i duelli fisici ed è il pericolo numero uno per la difesa avversaria.
  • Barella 6,5 – Offre quantità e qualità in mezzo al campo, risultando fondamentale per l’equilibrio della squadra. Meno incisivo del solito in zona gol, ma le sue aperture illuminanti danno ritmo alla manovra.
  • Mkhitaryan 7 – Autentico tuttofare, contribuisce sia in fase difensiva sia offensiva. Si rende pericoloso con una conclusione nella prima frazione e copre con efficacia gli esterni, mostrando una versatilità impressionante.
  • Lautaro Martinez 5 – Serata storta per il capitano nerazzurro, che spreca cinque grandi occasioni e fallisce anche situazioni più complicate ma alla sua portata. Preoccupante il suo momento di difficoltà davanti alla porta.
  • Thuram 5,5 – Parte con il piglio giusto, creando un paio di buone opportunità per Lautaro, ma cala con il passare dei minuti. Un leggero fastidio muscolare lo costringe a lasciare il campo all’intervallo.
    Dal 1’ st Taremi 5,5 – Si concentra più sul servire i compagni che sul cercare il gol personale, un atteggiamento apprezzabile ma non del tutto efficace per un giocatore alla ricerca di spazio.
  • All. Simone Inzaghi 7 – Legge bene la partita e risponde con sicurezza alla formazione rivoluzionata di Gasperini.

Lato Dea

  • Carnesecchi 7 – Si conferma un portiere affidabile e difficile da superare. Con riflessi pronti e interventi decisi, fa di tutto per mantenere la sua porta inviolata, ma nulla può sulle giocate da fuoriclasse di Dumfries.
  • Hien 5 – Fatica a gestire un avversario rapido e tecnico come Lautaro. Un tentativo di anticipo errato rischia di costare caro, e la sua marcatura sul secondo gol arriva in ritardo.
  • De Roon 5,5 – Giornata difficile per l’olandese, che soffre il confronto con un centrocampo interista di altissimo livello. Non riesce a lasciare il segno.
  • Scalvini 5 – Spostato in diversi ruoli durante la partita, fatica a trovare le giuste misure. Il cambio di posizione lo penalizza, limitandone l’efficacia.
    Dal 56′ Ederson 6,5 – Porta energia e peso alla squadra, ma il suo ingresso arriva troppo tardi per cambiare le sorti del match.
  • Samardzic 5 – Doveva essere l’uomo chiave per dare qualità alla manovra, ma delude le aspettative, non riuscendo a entrare in partita.
    Dal 56′ De Ketelaere 5,5 – Prova ad accendersi, ma resta ai margini della gara senza mai trovare il ritmo giusto.
  • Zaniolo 5 – Impiegato come falso nove, cerca di creare spazi per i compagni ma senza successo. Trova poche soluzioni contro la solida difesa interista.
    Dal 56′ Lookman 6 – Mostra un paio di accelerazioni interessanti, ma il suo impatto è limitato dal poco tempo a disposizione. Resta la domanda: perché non è stato schierato dall’inizio?

Alla fin fine

La sensazione è che l’Atalanta abbia pagato una partenza troppo timida, lasciando troppo spazio all’Inter per imporre il proprio gioco. Gli ingressi dalla panchina hanno portato qualche scossa, ma non sono bastati a ribaltare un risultato già compromesso. Per la squadra di Simone Inzaghi, invece, ennesima prova di forza contro una delle rivali non solo in questa competizione ma anche in campionato.