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Parlando di calcio spagnolo, da sempre riferendosi alle formazioni iberiche possiamo riscontrare, nel giornalismo e tra i tifosi, soprannomi veri e propri attribuiti a ciascuna squadra, con i quali identificare i giocatori di quella formazione.

In qualche caso il soprannome ha delle radici abbastanza chiare, magari basato sui colori della squadra, in altri è legato ad una storia piuttosto curiosa.

Vale la pena, pertanto, di andare a conoscere i soprannomi delle squadre spagnole.

ALAVES, “Los Babazorros”

Los Babazorros è il nome degli abitanti di Alava, provincia della comunità autonoma dei Paesi Baschi. Questa parola è composta da due parole, ‘baba’ (‘fagiolo’) e ‘zorro’ (‘sacco’), in relazione alla grande presenza di legumi in quella zona del paese.

ATHLETIC BILBAO, ‘Los Leones’

Questo soprannome si basa sulla vicenda di San Mames, martire cristiano che nel XIII secolo è stato dato in pasto ai leoni, ma secondo la leggenda questi, invece di divorarlo, si sono messi al suo servizio. In base a questo, i giocatori del Bilbao sono stati ribattezzati “leoni” col compito di difendere lo stadio della città.

ATLETICO MADRID, ‘Los Colchoneros’

Sentiamo spesso parlare di Colchoneros in relazione ai ragazzi di Simeone: questi ultimi devono il loro soprannome per via delle maglie, a strisce bianco e rosse, proprio come il motivo delle strisce bianche e rosse stampate sulla fodera dei materassi realizzati al termine della Guerra Civile Spagnola.

BARCELLONA, ‘Los Culés’

Vero, conosciamo i catalani come “Blaugrana” per via dei colori della maglia, ma in verità i giocatori del Barca sarebbero i “Los Cules”. Questo pittoresco nome deriva dal fatto che fino agli anni Venti il Barcellona giocava nel vecchio stadio Camp del Carrer Industria, che essendo molto piccolo risultava sempre esaurito, costringendo molti tifosi a sedersi sul muro perimetrale, mostrando idealmente il sedere ai passanti. Da qui, “Los Cules”.

BETIS SIVIGLIA, ‘Los Verderones’

Il simbolo del Siviglia è il cardellino, uccello con le piume di colore verde, presente nello stemma della squadra. Da qui, ecco il soprannome ‘Los Verderones’ che viene loro attribuito.

CELTA VIGO, ‘Los Olivicos’

La città di Vigo, in passato, aveva preso il nome di ‘Città dell’Olivo’ per via di un olivo piantato – secondo la leggenda – dai cavalieri templari all’interno dell’atrio della Collegiata di Santa Maria, a mò di simbolo di pace. Da allora, questo soprannome è attribuito alla squadra del paese.

EIBAR, ‘Los Armeros’

In italiano, gli “armieri”. Nel XV secolo, infatti, la città al Nord della Spagna era caratterizzato, dal punto di vista industriale, da una forte produzione di ferro e acciaio, utili alla creazione di armi da fuoco. Da allora, i giocatori si fregiano del soprannome che ricorda le armi.

ESPANYOL, ‘Los Periquitos’

Il soprannome di questi giocatori è “i pappagallini”. Questo perchè la formazione di Barcellona mette le sue radici nello stadio di Sarria, costruito in una zona colma di alberi popolati dai suddetti pennuti. Tuttavia, questa è una sola teoria; altra corrente sostiene che questo fosse un soprannome dispregiativo attribuito dai tifosi del Barcellona negli anni Venti.

GETAFE, ‘Los Azulones’

Questo soprannome è legato al colore della maglia di gioco, di colore blu scuro. Peraltro, la prima uniforme di gioco del Getafe, vista negli anni Venti, era blu perchè (si dice) del medesimo colore delle uniformi dei lavoratori della città.

GRANADA, ‘Los Nazaries’

A Granada, nel tredicesimo secolo, vi era un Sultanato fondato dalla dinastia dei Nasridi, che hanno dominato la città fino alla riconquista Cristiana avvenuta poco prima del sedicesimo secolo. Da allora, i nati a Granada (e in seguito anche i calciatori) vengono soprannominati con il termine “Nazaries”.

LEGANES, ‘Los Pepineros’

In italiano, “i cetrioli”. In questo caso il soprannome è abbastanza semplice da comprendere: per anni, Leganes è stata florida di attività agricole, che erano la più ricca risorsa del paese. Da lì, naturalmente, “cetrioli”.

LEVANTE, ‘Las Granotas’

Curioso soprannome, questo, che tradurremo come “rane”. Questo perchè nel 1939 il Levante giocava presso il campo de Vallejo situato sulle rive del fiume Turia. Posto, quello, ricco di rane: ecco da dove arriva il soprannome attuale.

MAIORCA, ‘Los Bermellones’

Questo termine, in italiano, sta per “vermiglioni”, in relazione ai colori delle maglie, rosso-arancio, basato a sua volta sul termine catalano ‘vermelló’.

OSASUNA, ‘Los Rojillos’

Il club di Pamplona, fondato nel 1920, deve il suo soprannome (“rosso chiaro”) al colore della bandiera della Navarra, regione a nord della Spagna in cui sorge la città.

REAL MADRID, ‘Los Merengues’

Il soprannome dei giocatori del Real deriva dalle meringhe, il dolce preparato con e zucchero a velo, quest’ultimo di colore bianco, proprio come le magliette del club. Ma non è il solo nickname attribuito agli uomini di Ancelotti: spesso li sentiamo come “Blancos”, ovvero “Bianchi”, relativamente alle maglie di gioco. O ancora, li abbiamo sentiti come “Galacticos”, quando negli anni Duemila il presidente Perez aveva costruito una squadra di stelle.

REAL SOCIEDAD, ‘Los Txuri-urdin’

Anche in questo caso, come in molti altri, il soprannome è da attribuire ai colori del club, bianco e blu, riscontrabile sia nelle maglie che nell’inno ufficiale.

SIVIGLIA, ‘Los Palanganas’

Forse il più curioso di tutti. Infatti, in Italiano vuol dire “le bacinelle”. Questo perchè ci si rifà ad una leggenda di inizio Novecento, in cui il club si spaccò sulla decisione di acquistare un giovane promettente. I dissidenti regalarono agli ex soci una bacinella, su cui poter versare le lacrime di pentimento per non aver acquistato il sopracitato giovane.

VALENCIA, ‘Els Che’

Questa dicitura si basa su una espressione molto diffusa nella zona valenciana, ovvero un “Che” che probabilmente potremmo tradurre come “Hey”. Ma non è l’unico: sentiamo anche di giocatori valenciani chiamati “Murcielagos”, ovvero “pipistrelli”, per via dell’animale diffuso in quella zona del paese. Pipistrello, peraltro, presente nel logo della squadra.

VALLADOLID, ‘Los Pucelanos’

In italiano, “i fanciulli”. Svariate ipotesi su come sia nato questo soprannome: si va dalla difesa in città della pulzella d’Orleans nella Guerra dei Cent’anni del quattordicesimo secolo, all’assonanza col termine “pozuela”, basata sul luogo geografico in cui sorge la città, ovvero una “pozza” tra due fiumi, il  Pisuerga ed Esgueva e il Canal de Castilla.

VILLARREAL, ‘El Submarino Amarillo’

Forse il soprannome più romantico. Il Villareal, infatti, deve questo appellativo alla musica, dal momento che si basa sulla nota canzone dei Beatles “Yellow Submarine”, cantata da allora dai tifosi con delle variazioni sull’aria, che ne hanno fatto uno dei cori ancora in auge.