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Un’altra e grande occasione per la storia della Fiorentina. Un’enorme chance per una squadra che in Europa deve ricostruire la propria identità. E’ stata una Conference League di montagne russe, ma la Viola ora vede il rettilineo, la bandiera a scacchi. Deve affrontare le ultime curve, appena due (tre, se consideriamo le partite restanti). La prima sarà al Franchi l’11 maggio, in campo contro il Basilea. E’ alla portata. Lo è tutta la competizione, West Ham compreso.

Ma come sono andate le semifinali europee del passato? La Fiorentina non sempre è riuscita a essere all’altezza del momento e della pressione, stavolta ha la chance di riscrivere un pezzo fondamentale della propria storia.

Adniamo a vedere cos’è successo nelle passate stagioni.

Fiorentina-Dinamo Zagabria 1960-1961, Coppa delle Coppe

Nandor Hidegkuti in panchina, è la Viola di Enrico Albertosi in porta, di Robotti e Gonfiantini, ma soprattutto di Antoninho e Dino Da Costa. E all’andata, al comunale di Firenze, decidono proprio loro più Lazzotti: è 3-0. E sarà determinante, in virtù della vittoria della Dinamo Zagabria al ritorno: dopo i due colpi croati in 18 minuti con Matus e Haramincic, ecco Petris al 50′. Sigillo fondamentale, per una Coppa poi vinta: la prima europea.

Fiorentina-Ujpest 1961-1962, Coppa delle Coppe

Un anno più tardi, la Fiorentina è ancora impegnata nella Coppa delle Coppe. Il penultimo step è contro gli ungheresi dell’Ujpesti Dozsa, che in porta ha Lung e in attacco i due Ferenc: Rossi e Bene. La Fiorentina è però molto cambiata: c’è Sarti in porta, in avanti giocano Hamrin e Milani. L’andata è proprio a Firenze, a decidere il 2-0 è esattamente lui, l’attaccante, Kurt Hamrin: un gol al sesto minuto, l’altro al quarantasettesimo.

Al ritorno, stavolta la Viola completa l’opera: bast aun gol di Bartu al 56′; al 40′, segno del nervosismo della partita, la doppia espulsione di Milan e Szini.

Fiorentina-Werder Brema 1989-1990, Coppa Uefa

Serviranno praticamente trent’anni alla Fiorentina per tornare a giocarsi un pezzo di finale europea. E stavolta è l’Uefa, la seconda competizione più importante di tutto il calcio del continente. La squadra, allenata da Bruno Giorgi, ha talento da vendere: in porta c’è Marco Landucci, in difesa Pioli e Di Chiara, in mezzo il brasiliano Dunga e Renato Buso. Davanti, un Pallone d’Oro giovanissimo: Roberto Baggio.

Il Werder è quello di Otto Rehhagel, con Riedle giocatore chiave e simbolo. All’andata, in Germania, Marco Nappi regala il vantaggio viola al 76′, il pari è invece un’autorete dell’estremo difensore italiano, quel Landucci oggi vice allenatore della Juventus. Il ritorno, al Franchi, termina con un mesto 0-0. Mesto fino a un certo punto: al turno successivo c’è la Viola.

Fiorentina-Barcellona 1996-1997, Coppa delle Coppe

Claudio Ranieri ha guidato una Fiorentina tra le più belle, con la fascia di capitano sul braccio del Re Leone, Gabriel Omar Batistuta. A lui si affidava tutta una città, nell’impresa impossibile di battere il Barcellona di Sir Bobby Robson: quello di Giovanni, di Figo, di Stoichkov e di Ronaldo il Fenomeno. E solo per citare l’attacco. All’andata, i viola non sfigurano: dopo il vantaggio al 42′ di Nadal, il pari è firmato proprio Batistuta su assist di Rui Costa.

Il ritorno è al Franchi, e la storia non è positiva. Tutt’altro: dopo 30 minuti, il vantaggio di Fernando Couto, poi protagonista in Italia; il raddoppio, al 35′, è a cura di Pep Guardiola.

Fiorentina-Rangers 2007-2008, Coppa Uefa

A proposito di Fiorentina bella, bella da amare. Quella del 2008, targata Cesare Prandelli, aveva una qualità sopraffina. Con Frey tra i pali, sugli esterni corsa e cross di Jorgensen e Gobbi, in mezzo Gamberini e Ujfalusi. In mezzo, le incursioni di Kuzmanovic e le geometrie di Montolivo e Liverani. Davanti l’imprevedibilità di Santana, i gol di Pazzini e soprattutto il talento di Adrian Mutu.

Quella Fiorentina, ecco, arriva alle semifinali di Coppa Uefa contro i Rangers di Glasgow. E con i favori del pronostico. L’andata, in Scozia, termina incredibilmente 0-0. Al ritorno, al Franchi, ancora nessuna rete e la beffa finale: passano gli avversari ai calci di rigore, decisivi gli errori di due specialisti come Fabio Liverani e Bobo Vieri.

Fiorentina-Siviglia 2014-2015, Europa League

Non c’è stata storia, invece, nell’ultima doppia semifinale europea della Fiorentina, che trova il super Siviglia di Unai Emery sulla propria strada. La Viola è quella di Montella. E ha un attacco clamoroso: Gomez centravanti, Joaquin e Salah sugli esterni, con Borja Valero in mezzo e Marcos Alonso sull’esterno mancino.

Niente: tanta qualità che va a sbattere contro la serata di grazia di Aleix Vidal, autore di una doppietta che chiude le speranze già nel primo match. Gameiro fa il terzo, quello finale, lasciando a Bacca e Carriço l’onere del ritorno: anche a Firenze, gli spagnoli vincono e superano il turno con un 5-0 totale.