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La Roma in Europa trova ancora la sua isola felice. I giallorossi, vittoriosi (di nuovo) a Glasgow – questa volta contro il Celtic, 0-3, dopo aver battuto due mesi fa i Rangers 0-2 –, salgono a 12 punti in classifica garantendosi di fatto la possibilità di partecipare alla fase finale dell’Europa League.

Questo non significa, tuttavia, aver raggiunto l’obiettivo prefissato dagli uomini di Gasperini: entrare nelle prime otto e quindi evitare la fase-spareggi. L’allenatore ex-Atalanta ha infatti lodato i suoi ragazzi tenendoli al contempo sull’attenti: “in questa fase della stagione abbiamo bisogno di fare delle valutazioni importanti. Bisogna farle in partite che contano, e questa era una partita che contava”.

Su Ferguson, decisivo con una doppietta al Celtic Park ieri, Gasp ha detto: “Parliamo di un ragazzo giovane, bisogna avere anche pazienza. È importante che giochi con questa intensità, con questo spirito e che metta in campo le sue qualità”. Al di là di tutto ciò, però, è bene chiedersi quali scenari si prospettino adesso per la Roma, cioè cosa devono fare i giallorossi per passare alle fasi finali dell’Europa League passando dalla porta principale.

Come funziona il nuovo formato UEFA Europa League?

Prima però un piccolo reminder sulle regole d’ingaggio della competizione europea (così da due anni):
• Le prime 8 classificate nella League Phase accedono direttamente agli ottavi di finale.
• Le squadre classificate dal 9° al 24° posto disputano i playoff (turno ad eliminazione diretta) per accedere agli ottavi.
• Chi finisce dal 25° al 36° posto è eliminato dalla competizione.

Lo scenario migliore per i giallorossi

Lo scenario migliore per la Roma è di finire tra le prime 8, quindi, per accedere direttamente agli ottavi. Le prossime due sfide vedranno i giallorossi impegnati contro lo Stoccarda in casa e il Panathinaikos fuori, in Grecia. Due sfide delicate, tutt’altro che scontate – anche se coi greci c’è un gemellaggio storico tra le due tifoserie. In sintesi:

  • Per centrare questo obiettivo, la Roma deve superare almeno due squadre che la precedono attualmente nella classifica (con punti totali maggiori o simili: tra cui proprio lo Stoccarda).
  • Con la vittoria sul Celtic (0-3) la Roma ha raggiunto 12 punti, e si trova ad un solo punto dall’8ª posizione (occupata dal Porto, con 13) nella classifica ufficiale.
  • Se la Roma riuscisse a vincere le ultime due partite e contemporaneamente le squadre attualmente in zona top-eight pareggiassero o perdessero, entrerebbe di diritto nella fase finale saltando il turno playoff.

Uno scenario intermedio

C’è poi lo scenario intermedio, quello per cui la Roma – come è attualmente – finirebbe la sua classifica tra il 9° e il 24° posto, qualificandosi sì per la fase finale ma attraverso i playoff! Un pareggio e una vittoria potrebbero significare passaggio diretto, ma dipende dalle concorrenti. Due pareggi invece farebbero rimanere la Roma, con grande probabilità, dentro questa bolla della classifica.

  • In tal caso, la squadra di Gasperini giocherebbe una doppia sfida playoff contro un’altra qualificata (l’ordine dipende dalla posizione) per accedere agli ottavi.
  • Finire più in alto nella zona playoff (tra il 9° e il 16° posto) significa avere il rendimento di testa di serie e quindi potenzialmente un sorteggio “più favorevole” con la sfida di ritorno in casa.

Scenario peggiore

Guardiamo infine l’ipotesi peggiore: la Roma fuori dall’Europa League. Un’ipotesi come detto in apertura di pezzo praticamente impossibile, anche se non teoricamente.

  • Per finire fuori dalla zona playoff (cioè tra il 25° e il 36° posto), la Roma dovrebbe perdere le ultime due partite e contemporaneamente molte squadre dietro passare avanti.
  • Considerando l’attuale classifica con la Roma decima, uno scivolone così drastico è possibile ma remoto (richiederebbe sconfitte e tanti risultati “negativi” in cascata).