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Il quindicesimo turno di Serie A si chiuderà con una sfida affascinante, dal sapore antico ma allo stesso tempo nuovissima per aspettative, narrazioni e ambizioni: Roma Como, in programma lunedì sera allo Stadio Olimpico. Una partita che arriva in un momento di snodo per entrambe le squadre, reduci da sconfitte pesanti in campionato e desiderose di rilanciarsi. Da una parte la Roma di Gasperini, che ha visto incrinarsi la sua marcia dopo i ko contro Napoli e Cagliari; dall’altra il Como di Cesc Fàbregas, capace di stupire in questa prima parte di stagione ma chiamato ora alla prova del nove dopo la caduta di San Siro. È una partita che vale molto, forse più dei tre punti. Vale morale, vale risposte, vale la possibilità di dare una direzione precisa al mese di dicembre, tradizionalmente decisivo per capire chi resterà attaccato ai treni europei.

La Roma ritrova sé stessa in Europa: il messaggio arriva da Glasgow

La Roma arriva alla sfida contro il Como con un vento nuovo alle spalle. Il 3 a 0 di Celtic Park, firmato dall’autogol di Scales e dalla doppietta di un rinato Evan Ferguson, è stato molto più di una vittoria: è stata una prova di solidità mentale, di coraggio, di identità ritrovata. Gasperini ha rivoluzionato mezza squadra e i giallorossi hanno risposto con una prestazione brillante, intensa, soprattutto nel primo tempo, quando il pressing alto ha stritolato il Celtic costringendolo a subire ritmo e qualità. Ferguson, finalmente esploso dopo settimane di attesa, ha dato il segnale più luminoso: due gol da centravanti vero, un movimento da manuale dietro il difensore e una girata elegante che ha ricordato a tutti quale fosse il suo potenziale al momento del suo arrivo in estate. E se il ritorno in campo di Angelino – assente da fine settembre – è un’ulteriore buona notizia, Gasperini può sorridere anche per le conferme di Soulé, El Shaarawy, Pisilli e di una squadra che, quando entra in fiducia, può far male a chiunque. Ma lunedì la storia sarà diversa. Il Como non è il Celtic, non per valori tecnici ma per necessità: gli azzurri devono reagire, e arriveranno all’Olimpico con fame, feriti nell’orgoglio dopo il passaggio a vuoto contro l’Inter.

Il Como vuole rialzarsi: cancellare San Siro per non perdere il treno buono

Se la Roma cerca conferme, il Como cerca risposte. La sconfitta contro l’Inter non è stata solo un episodio negativo: per la prima volta in stagione gli azzurri hanno mostrato crepe difensive e difficoltà di tenuta emotiva. Fabregas, però, non ha perso lucidità. Ha immediatamente rimesso mano al programma di lavoro, ricalibrando intensità e dettagli. La sfida dell’Olimpico è un altro crocevia importante: vincere sarebbe un segnale enorme, perdere potrebbe ridimensionare alcune ambizioni. Gli uomini a disposizione non saranno tutti: oltre allo squalificato Perrone, mancheranno Morata – il cui stop sarà lungo, praticamente fino al 2026 – e i recuperandi Dossena e Goldaniga. Per il centrocampo è pronto Caqueret, dinamico e ordinato, mentre una buona notizia arriva dal rientro di Sergi Roberto, finalmente di nuovo disponibile dopo l’ennesimo problema fisico. Fabregas dovrebbe affidarsi al suo 3-4-2-1 fluido, con Smolcic favorito su Posch per completare la difesa insieme a Ramon, Diego Carlos e Moreno. In zona avanzata, Addai, Nico Paz e Rodriguez avranno il compito di legare il gioco, mentre davanti toccherà a Douvikas guidare l’attacco in solitaria, vista l’assenza pesante di Morata.

Pressioni alte, duelli e transizioni: dove si deciderà la partita

Uno dei temi tattici più interessanti sarà sicuramente il pressing. Roma e Como sono tra le squadre che recuperano più palloni nella metà campo avversaria: i lariani sono addirittura primi in campionato per numero di recuperi offensivi, con i giallorossi appena dietro. Paradossalmente, però, entrambe hanno segnato un solo gol derivato da queste situazioni: un dettaglio statistico curioso, che racconta tanto della qualità della pressione ma anche delle difficoltà nell’ultimo passaggio. La sfida dell’Olimpico potrebbe decidersi proprio qui: nella capacità di uscire puliti dal primo pressing o di rubare palla in zone pericolose. La Roma ha un ritmo maggiore, il Como una disposizione più liquida e moderna nelle rotazioni tra linee. Chi riuscirà a imporre il proprio tempo di gioco avrà un vantaggio significativo.

Una sfida che vale più del presente

Roma–Como non è solo una partita di dicembre. È un momento di verifica per due realtà costruite con visioni differenti ma accomunate dalla volontà di crescere. La Roma vuole tornare stabilmente nell’élite, il Como vuole confermarsi sorprendente ma solido, moderno ma pragmatico. Lunedì sera all’Olimpico si affronteranno due idee di calcio, due allenatori di grande personalità, due squadre affamate. E in partite così, il risultato è sempre il capitolo finale di una storia iniziata molto prima del calcio d’inizio. Che il sipario si apra: Roma–Como è pronta a raccontarci molto più di quanto immaginiamo.

Quando e dove si disputerà la sfida?

La partita si disputerà all’Olimpico di Roma lunedì  15 dicembre 2025 ore 20 e 45.

Dove guardare il match?

La partita Roma-Como di lunedì 15 dicembre sarà visibile in diretta su SKY e su DAZN, con il prepartita che inizierà alle 20:30.

Le probabili formazioni della gara

ROMA (3‑4-2-1): Svilar; Mancini, Ndicka, Hermoso; Wesley, Koné, Cristante, Angelino/Tsimikas; Soulé, Pellegrini/Baldanzi; Dybala/Ferguson

COMO (4‑2‑3‑1): Butez; Posch, Ramon, Diego Carlos, Moreno; Caqueret, Da Cunha; Addai, Nico Paz, J. Rodriguez; Douvikas

Numeri della partita

Nelle ultime otto sfide di Serie A tra Roma e Como non c’è mai stato un pareggio: sei vittorie per i giallorossi e due per i lariani, con entrambe le squadre capaci di imporsi in casa nello scorso torneo. Il Como ha espugnato il campo della Roma solo nella primissima sfida del 1950: da allora, nella Capitale, quattro pari e otto successi romanisti, inclusi gli ultimi quattro incroci. I lariani arrivano da un ko esterno contro l’Inter e non perdono due trasferte di fila da marzo, né due consecutive senza segnare da novembre 2024. La Roma invece ha perso le ultime due gare senza segnare e non subisce tre ko di fila dal 2024, né tre sconfitte consecutive senza reti dal 1985. Con appena otto gol incassati, resta la miglior difesa del torneo come non accadeva dal 2013/14. Prima del 4 a 0 subito dall’Inter, il Como non incassava più di una rete da 13 gare, mentre la Roma è reduce da 20 partite senza pareggi. Per Dybala è la peggior partenza realizzativa in Serie A con un solo gol dopo 14 giornate. Lucas da Cunha, pur avendo giocato 876 minuti, non ha ancora inciso in zona gol e le sue tre reti in Serie A sono tutte arrivate in trasferta, una delle quali proprio all’Olimpico.