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Il gruppo H è stato definito uno dei più equilibrati nella storia dei mondiali, non tanto per ranking di partenza ma nei fatti. Così anche in Portogallo-Uruguay nessuno può dirsi esente da paura, in particolare i sudamericani.

CR7 ha inscenato l’ennesimo spot promozionale di se stesso e dei suoi strabilianti numeri, che mai come in questo caso ha significato “AAA squadra cercasi”. La fortuna del Portogallo è che gli obiettivi di squadra viaggino su percorsi affini a quelli personali di Cristiano Ronaldo, anche se è abbastanza evidente che il fuoriclasse ex Juve sia ormai un orpello di gran lusso, per la formazione allenata da Fernando Santos che comunque è ormai maestro nel trovare gli equilibri giusti, anche se non è sempre facile e lo si è visto nel primo tempo contro il Ghana.

Dall’altra parte Diego Alonso non può essere felicissimo dell’esordio dei suoi, al termine di una partita globalmente difensiva e in cui ha ottenuto un punto più per la poca concretezza dei coreani che per meriti dei suoi. L’Uruguay ha una rosa tra le più anziane del mondiale, in particolare in difesa dove il più giovane è il 27enne Gimenez. Anche l’attacco ha giocatori in là con gli anni, anche se trattasi di due campioni come Suarez e Cavani, entrambi a caccia di record nazionali: tutti e due sono in lizza per diventare il primo calciatore uruguagio a segnare in 4 mondiali.

Portogallo-Uruguay: le info utili

Quando si gioca?

La partita è programmata per lunedì 28 novembre alle ore 20 italiane, presso il Losail Iconic Stadium di Losail.

Dove vederla?

Portogallo-Uruguay sarà visibile su Rai 1, ovviamente in chiaro come tutte le gare del Mondiale Qatar 2022, ma anche su Rai 4K (canale 101 del digitale terrestre). Per quanto riguarda l’online, la partita sarà disponibile anche in diretta streaming sulla app e sul sito di RaiPlay.

I precedenti di Portogallo-Uruguay

Solo tre i precedenti tra le due squadre, l’ultimo dei quali proprio agli ottavi di finale di Russia 2018. In quel caso l’Uruguay eliminò il Portogallo con un punteggio di 2-1, grazie alla doppietta di Cavani (gol di Pepe per i lusitani). Nelle altre due partite erano altrettante amichevoli, una finita 1-1 nel 1972 e un 3-0 per il Portogallo ai tempi di Eusebio, nel 1966.

Le scelte dei c.t. e lo stato di forma

Fernando Santos potrebbe puntare su Leao dall’inizio in luogo dell’evanescente Joao Felix. Il gioiellino (un po’ in ribasso) dell’Atletico Madrid è andato in gol contro il Ghana, ma è stata davvero l’unica buona notizia della sua partita. Non è in discussione la presenza di Cristiano Ronaldo al centro dell’attacco, che come sempre condizionerà un po’ il resto della squadra costringendo qualcuno a fare lavoro extra in copertura. Certo che fino a quando hai un William Carvalho in queste smaglianti condizioni, ti puoi anche permettere qualche rientro in meno di CR7. E dire che Santos lo aveva pure tenuto fuori dalla formazione iniziale…

Male Cancelo all’esordio, ma il terzino-ala del City verrà ovviamente riproposto nell’undici titolare. Fernandes ha trovato modo di rendere per quanto vale soprattutto dopo l’ingresso di Carvalho, quindi è ipotizzabile un utilizzo contemporaneo dei due.

Alonso può contare sul centrocampo come reparto più funzionale della squadra, con Valverde e Bentancur nel pieno della propria maturazione. Suarez non ne ha imbroccata una contro la Corea, ma se il pistolero dovesse mostrare ancora una volta le anziane polveri bagnate, c’è sempre un Matador pronto a subentrare per dare man forte all’aitante Nunez.

Le probabili formazioni di Portogallo-Uruguay

Portogallo (4-3-3): Diogo Costa; Cancelo, Danilo, Dias, Mendes; Neves, Carvalho, B. Fernandes; B. Silva, Cristiano Ronaldo, Leao. C.T.: Fernando Santos

Uruguay (4-3-1-2): Rochet; Varela, Coates, Gimenez, Olivera; Valverde, Bentancur, Vecino; De Arrascaeta; Suarez, Nunez. C.T.: Diego Alonso

Che partita attendersi

Il Portogallo deve cercare di capitalizzare al meglio le caratteristiche dei suoi esterni difensivi, ma a livello di nazionale non è semplice creare delle vere e proprie “catene” come accade nelle squadre di club. In teoria Leao potrebbe ricreare parzialmente, con Raphael Guerreiro più che con Nuno Mendes, alcune delle dinamiche che hanno fatto la fortuna del Milan in combinazione con Theo Hernandez. Nei fatti questo è più difficile, sia perché le maglie da titolare non sono così fisse, sia per le diverse caratteristiche dei terzini partner. Il risultato è però che il Portogallo ha una percentuale di cross riusciti di meno di uno su 3, quindi è uno dei piani sui quali lavorare.

L’Uruguay ha invece un problema nell’imbastire azioni pericolose, e questo fa specie visto il centrocampo dinamico di cui dispone. Suarez e Cavani non sono più quelli di una volta, ok, ma se hai uno come Valverde e non ne sfrutti il prodigioso tiro da fuori…