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Da ben 65 anni il Pallone d’oro è il massimo riconoscimento personale che un giocatore può avere.

Dal 1956 e fino alla metà degli anni ’90 tale premio era riservato ai giocatori europei e dunque nell’albo d’oro non troverete mai il nome di Diego Armando Maradona o di Pelé. Dal 1995 in poi invece tale premio è stato allargato anche oltre i confini del Vecchio Continente, mentre dal 2010 è diventato un premio gestito anche dalla FIFA.

Inventato dai giornalisti di France Football, il pallone d’oro è stato spesso oggetto di discussioni, diatribe e in certi case di proteste. Insomma, non sempre il vincitore ha messo d’accordo tutti. Ma alla fine è sempre il voto dei giornalisti a decidere il Re della stagione.

Da il primo vincitore, Sir Stanley Matthews, ogni anno il premio ha assunto un’importanza sempre più vasta. Specie in quegli anni in cui i mass media non avevano la potenza dei giorni nostri e dunque il mese di dicembre era davvero il momento più atteso dagli sportivi per conoscere il vincitore del pallone d’oro.

Tra eterni campioni, meteore calcistiche e qualche assegnazione opinabile, negli ultimi anni il discorso per il pallone d’oro concerne solo due giocatori: Leo Messi e Cristiano Ronaldo. Due fenomeni che si contendono lo scettro, con l’argentino a quota 6 e il lusitano a 5. E c’è grande attesa per conoscere chi porterà a casa il trofeo il mese prossimo, anche alla luce della non assegnazione del 2020 a causa della pandemia.

Ma vediamo nei numeri la storia del Pallone d’oro.

11 trofei in due

Non possiamo che partire proprio da Leo Messi e Cristiano Ronaldo. Una sfida nella sfida, un duello che non trova epilogo. Non si affrontano più da tempo nella Liga, ma pur avendo cambiato casacche restano sempre due rivali che sono pronti a stupire tutti pur di mettere le mani sul Pallone d’Oro.

Leo Messi come detto comanda a quota 6. Nessuno come lui. Doppiata gente come Van Basten e Platini tanto per rendere l’idea. L’argentino ha anche il merito di averne vinti 4 di fila, un capolavoro mai riuscito a nessuno. Dal 2009 al 2012, grazie alle prodezze nel Barcellona di Guardiola, l’erede di Maradona ha monopolizzato il trofeo.

Poteva rimanere a guardare uno come CR7? Assolutamente no. Dopo il primo pallone d’oro nel 2008 con la maglia dello United, il portoghese ha calato due doppiette, sempre con la camiceta del Real Madrid: nel 2013 e nel 2014, per poi portarsi a cinque trionfi tra il 2016 e il 2017.

Aggancio a Messi che nel frattempo vince l’edizione 2015 e per due anni dunque primeggia in solitario. L’allungo dell’argentino avviene nuovamente nel 2019, l’ultimo anno in cui è stato assegnato prima della Pandemia. Successo numero 6 e nessuno come lui nella storia. Eppure siamo pronti a credere che CR7 non starà ancora molto a guardare le spalle del rivale.

5 Italiani

Per cinque volte il Pallone D’oro è finito nelle mani di giocatori italiani. Il primo è stato Omar Sivori, anche se da molti considerato una sorta di vittoria Oriunda per il fatto di essere nato in Argentina. Sta di fatto che il giocatore della Juventus lo ha vinto nel 1961.

Nel 1969 arriva il bis azzurro con Gianni Rivera che vince la seconda coppa dei campioni con il Milan e in qualche modo si prende il mal tolto del 1963, quando all’indomani del primo alloro europeo con il Milan, si vide soffiare la prima posizione da Lev Jašin: la vittoria del mitologico portiere russo fu una sorta di premio alla carriera. Dunque il Golden boy secondo, ma primo fra i giocatori di movimento.

Devono passare 13 anni per assistere ad un terzo successo italiano, con Paolo Rossi. Da oggetto misterioso della spedizione azzurra al Mondiale del 1982, Pablito dalla seconda fase della Coppa del Mondo in Spagna segna a raffica dando un contributo decisivo alla vittoria degli uomini di Bearzot, per il terzo mondiale dell’Italia. Il Pallone d’Oro arriva 5 mesi dopo quell’impresa titanica.

Altri 11 anni di attesa e poi ecco Roberto Baggio. Il 1993 consacra il Divin Codino che da almeno 5 anni è sulla bocca di tutti per le sue prodezze con la maglia della Fiorentina prima, quella della Juventus poi e senza dimenticare le gesta in nazionale. L’ultimo in ordine di tempo a vincere il Pallone D’oro fra gli italiani è stato Fabio Cannavaro. Capitano dell’Italia campione del mondo 2006, a dicembre dello stesso anno il perno del muro di quella nazionale ottiene il premio più ambito.

Milano domina

Nella storia del Pallone d’Oro, il Milan lo ha visto vincere a 8 volte ai suoi giocatori, di cui ben tre a Marco Van Basten, con l’Inter a due, mentre si sono fermati al secondo posto Facchetti, Mazzola, Suarez e Ronaldo. Insomma 10 titoli fra le due truppe milanesi che fra il 1987 e il 1990 hanno dominato la scena. Ruud Gullit arriva al Milan nel 1987 e vince subito il Pallone d’Oro di quell’anno, anche se per i meriti ottenuti con la maglia del PSV.

Sono gli anni del Milan che domina in Italia, in Europa e nel Mondo, con Sacchi in panchina e gli olandesi in campo. Così non c’è da stupirsi se fra il 1988 e il 1989 il podio è solo rossonero nella classifica del Pallone d’oro. Van Basten primo nel 1988, seguito da Gullit e dall’altro tulipano, Rijkaard. Nel 1989 bis di Marco Van Basten, davanti a Franco Baresi e ancora Rijkaard.

Nel 1990 esulta l’altra sponda di Milano, con il trionfo di Lothar Matthäus fresco campione del mondo con la Germania ad Italia ’90 e considerato in quell’anno il miglior giocatore europeo visto in tutte le competizioni. A dire il vero il dominio milanese prosegue in qualche modo fino al 1992. Papin da giocatore del Marsiglia lo vince nel 1991, ma un anno dopo vestirà la maglia del Milan, con Van Basten che cala il tris dodici mesi dopo, raggiungendo a quota tre mostri sacri come Platinì, Johan Crujiff e Franz Beckenbauer.

Tanto per rendere l’idea dietro di loro ci sono a quota 2 Ronaldo, Di Stefano e l’asso del Liverpool Kevin Keegan, oltre a Karl-Heinz Rummenigge che apre il decennio degli anni ’80 con due successi da giocatore del Bayern Monaco prima di passare all’Inter.

Serie A che spettacolo

Fra gli anni ’80, ’90 e prima metà del decennio degli anni 2000, la Serie A ha fatto letteralmente incetta di palloni d’oro. Prima degli anni ’80 vi erano solo i trionfi dei già citati Sivori e Rivera, a cui da seguito appunto Paolo Rossi nel 1982. Da quel momento è un fiume in piena il nostro campionato.

Platini fa sue l’edizioni dal 1983 al 1985, mentre l’unico anno sabbatico per il nostro campionato concerne il 1986 con il successo di Igor Belanov: la meteora russa. Poi dal 1987 al 1990 il dominio di Milano, l’acuto di Papin a spezzare il Monopolio, prima dei successi in serie di Van Basten e Baggio.

Weah nel 1995 con la maglia del Milan diventa il primo giocatore non europeo a vincere il Pallone d’oro e i successi della Serie A proseguono con i trionfi di Ronaldo (1997), Zidane (1998), Nedved (2003 e Maldini secondo), Shevchenko (2004), il già citato Cannavaro nel 2006 e l’anno seguente Kaka. L’ultimo della Serie A ad iscrivere il suo nome nell’albo d’oro.

La classifica delle nazioni

Nella classifica del Pallone d’oro si parla soprattutto tedesco.

La Germania, considerando anche il periodo in cui era divisa dal Muro, ha ottenuto 7 trionfi con 5 giocatori diversi. Una prima piazza che comprende anche l’Olanda (con tre giocatori diversi) e il Portogallo, sempre con tre giocatori differenti, con CR7 a quota 5, mentre Eusebio e Figo con uno a testa.

A sei trionfi è bagarre per altre due nazioni: Francia e Argentina. Per i transalpini, oltre ai tre di Platinì, ci sono gli acuti di Zidane, Kopa e Papin. Per l’albiceleste ovviamente 6 su 6 di Leo Messi. Alle loro spalle, ecco l’Italia con cinque, assieme a Brasile e Inghilterra. Fra i verdeoro, oltre alla doppietta del Fenomeno ci sono anche le vittorie di Kaka, Ronaldinho e Rivaldo, questi ultimi due con la maglia del Barcellona.

Per gli inglesi, il primo come detto è stato Stanley Matthews nel 1956 con la maglia del Blackpool nella prima edizione. I due già citati di Keegan, a cui si aggiungo altri due giocatori: Bobby Charlton dello United nel 1966 e Michael Owen del Liverpool nel 2001. Tre a testa per Russia (Lev Jašin, Oleh Blochin e Igor Belanov) e Spagna (2 volte Di Stefano e Suarez).

Da citare ovviamente il trionfo di George Best per l’Irlanda del Nord, cosi come quelli di Modric per la Croazia nel 2018 e Denis Law per la Scozia, con la maglia del Manchester United.