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Durante la settimana che stiamo vivendo, a fare da protagonista della scena internazionale del calcio ufficiale, al termine di una lunghissima e logorante stagione che per la prima volta nella storia del calcio ha visto disputare i Campionati del Mondo in un periodo non esattamente convenzionale come quello dell’autunno inoltrato, è la Nations League alle cui semifinali dell’edizione 2022/2023 sono approdate Olanda e Croazia, con quest’ultima vincitrice per 4-2 dopo i tempi supplementari e Italia e Spagna, con gli iberici vittoriosi nella partita di giovedì sera per 2-1 grazie alla rete di Joselu quando l’arbitro stava per mandare tutti all’extra time.

Adesso manca solo l’atto finale, che in realtà sarebbero due, visto che si giocherà una pleonastica finalina per il terzo e quarto posto tra Italia e Olanda. Ma la finale più nobile è quella che vedrà lo scontro finale tra Modric e Rodri, i migliori in campo di ciascuna delle due semifinali.

Le informazioni indispensabili per seguire il match

La partita della finalissima tra Croazia e Spagna si terrà allo stadio de Kuip di Rotterdam con fischio di inizio fissato per le ore 20,45.

La partita si potrà vedere sui canali Sky a favore degli abbonati della piattaforma, oppure in chiaro su RaiUno e RaiSport. in streaming la partita sarà visibile su Sky Go e Now, oppure su RaiPlay.

Le probabili formazione della partita

La Croazia ha dimostrato nella partita di mercoledì contro l’Olanda di saper aspettare i momenti della partita grazie ai suoi celestiali interpreti, Luka Modric su tutti che in semifinale ha predicato calcio durante entrambi i tempi regolamentari e decidendo, sulle due metà campo, il match anche durante i supplementari.

Brozovic e compagni hanno anche palesato una situazione piuttosto favorevole se parliamo di ricambi, visto che chi è entrato in corso d’opera nel match contro l’Olanda, parliamo di giocatori del calibro di Vlasic, Stanisic, Majer, Petkovic ed Erlic, ha addirittura aumentato il gap tecnico a favore dei croati contro gli orange. Proviamo con questi effettivi che di poco varieranno lo schieramento iniziale proposto in semifinale da Zlatko Dalic.

Croazia 4-3-3 Livakovic; Juranovic, Vida, Sutalo, Sosa; Modric, Brozovic, Kovacic; Pasalic, Kramaric, Perisic. Allenatore Dalic 

Pochi cambiamenti anche per De La Fuente che però dovrebbe presentare nell’undici iniziale Asensio al posto di Merino, con la speranza di poter mettere forze fresche nel corso della partita come è accaduto contro l’Italia nella vittoria, peraltro meritata, grazie alle reti di Yeremi Pino in apertura e Joselu in chiusura.

Spagna 4-2-3-1: Simon; Navas, Le Normand, Laporte, Alba; Rodri, Asensio; Rodrigo, Gavi, Pino; Morata Allenatore De La Fuente

I precedenti tra le due squadre

  • Incontri disputati 9
  • Vittorie Spagna 5
  • Vittorie Croazia 3
  • Pareggi 1
  • Reti Spagna 20
  • Reti Croazia 12

Son stati in tutto 9 i match disputati tra Croazia e Spagna tra ufficiali e amichevoli, con gli iberici avanti per 5 vittorie a 3. Nel dettaglio quello di domenica sarà l’incontro più importante della storia tra le due squadre che, oltre alle 4 amichevoli disputate, si sono affrontate due volte in Nations League, la prima delle quali fece registrare un bel cappotto a favore della Spagna, 6-0 e ben 3 in un campionato europeo, tra cui l’ultima al Parken di Copenhagen, nel giugno del 2021, quando sempre la Spagna passò il turno per 5-3 dopo i supplementari.

Le chiavi tattiche della partita

Alla finalissima di domenica sera, la Spagna sembra arrivare con meno brillantezza rispetto alla Croazia, anche se contro l’Italia, gli iberici hanno dato l’impressione che qualcosa in campo non andasse, anche in relazione ai lanci lunghi che la retroguardia azzurra ha provato a mettere in atto, sorprendendo in più di un’occasione i centrali della difesa spagnola, certamente da registrare in vista del match che assegnerà il titolo, anche e soprattutto perché gente come il già citato Modric, in compagnia di Brozovic e Kovacic, non hanno certo bisogno di essere scoperti come la sorgente della manovra croata.

Dall’altra parte la squadra di Dalic dovrà invece porre attenzione alle sfuriate degli esterni, rispetto alle quali, a differenza di altre nazionali iberiche viste negli ultimi anni, la conclusione della manovra sfocia spesso in un passaggio verso un compagno che si inserisce dal centrocampo, se non dalla difesa, invece che con un cross verso l’area. Lo si è visto spesso contro Bonucci e Acerbi che hanno alcune volte peccato di concentrazione nella partita di giovedì sera, facendosi infilare come nell’azione del primo gol spagnolo, regalato dalla nostra retroguardia.

Cosa aspettarsi dal match

Rispetto all’avvio roboante del match di semifinale tra Italia e Spagna, De La Fuente chiederà sicuramente ai suoi di capire come andrà la partita durante i primi 10 minuti, provando a mantenere il possesso palla e vedere che effetto che fa rispetto allo schieramento a cui si affiderà Dalic, che solitamente non ama far scoprire i suoi uomini subito dopo il fischio iniziale dell’arbitro.

Primo quarto d’ora blando, quindi, ma aspettiamoci la Croazia salire di livello coi suoi playmaker che cercheranno, con l’andare del match, di prendere il possesso del centrocampo e provare a tenere bassa la Spagna che in attacco e nello sviluppo della sua manovra, presenta i suoi punti di maggiore forza.

Da quel momento in poi sarà una gran bella battaglia, anche e soprattutto per via del fatto che i due allenatori prediligono provare a tenere il pallino del gioco in mano. In relazione a questo enunciato, si può parlare del possesso palla che le due squadre hanno messo a referto in semifinale.

Le Furie Rosse contavano una percentuale del 60% abbondante contro la nostra nazionale in semifinale, un dato che mette in evidenza come è difficile contrastare il centrocampo iberico se non ne hai i mezzi. La Croazia, nell’arco dei 120 minuti della partita contro l’Olanda, ha racimolato invece il 54% del possesso palla, ma il dato è decisamente influenzato dal fatto che Gakpo e compagni hanno dovuto rincorrere per buona parte del match e quindi “fare” la partita, cosa che è riuscita quasi per caso allo scadere dei regolamentari, prima che la Croazia asfaltasse i padroni di casa con due supplementari praticamente perfetti.

Sarà con ogni probabilità un match equilibrato al termine del quale vincerà la squadra che giocherà con maggiore scioltezza e che commetterà un numero di errori inferiore rispetto a quello degli avversari.