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Allo stadio Diego Armando Maradona  di Napoli è andato in scena il primo round degli ottavi di finale di Champions League tra Napoli e Barcellona, terminato sul risultato di 1 a 1 grazie alle reti dei due giocatori più attesi, Lewandowski da una parte e, soprattutto, il ritorno in campo e a goal di Victor Osimhen. Da segnalare l’esordio sulla panchina azzurra per Calzona, che si è affidato al 4-3-3, con il tridente formato da Politano, Osimhen e Kvaratskhelia, e con Cajuste mezzala sinistra e Olivera al posto di Mario Rui dietro, probabilmente per tenere a bada l’esuberanza del talento Yamal. Di contro lo stesso modulo, a specchio, di Xavi.

Meret primo protagonista

Primo tempo con non troppe emozioni, con il Barcellona che pressa alto e riesce ad impensierire tanto il Napoli e Meret. Infatti, Il 16enne del Barça, Yamal, dimostra subito di essere di un altro pianeta. Al quarto minuto effettua una serpentina al limite e, con il sinistro, non centra lo specchio della porta. Ma la mira si aggiusta subito e, poco dopo, costringe Meret a volare per mettere in angolo. Il Barça è in pieno controllo, il Napoli non riesce mai ad affacciarsi nell’altra metà campo. Al 22esimo è ancora l’estremo difensore azzurro a tenere vivi i partenopei, con una doppia prodezza: prima mette il piede su deviazione ravvicinata di Lewandowski, poi vola ancora su botta di Gundogan.

Nel bel mezzo

Superata la tempesta iniziale, il Napoli comincia piano piano a creare qualche trama, con Lobotka che gestisce un numero impressionante di palloni, ma il palleggio azzurro è troppo orizzontale e fine a se stesso per spaventare il Barça. Così Osimhen e Kvara non trovano né spunti né profondità e gli azzurri finiscono senza mai concludere in porta. Nella ripresa il copione è il solito, con il Barça che attacca ma il Napoli difende bene, almeno fino al 60esimo quando Pedri trova un corridoio immaginario per Lewandowski (anche passando tra le gambe di Rrahmani), che accarezza il pallone e poi lo indirizza nell’angolino basso, dove Meret stavolta non può arrivare. Moralmente è una mazzata pesante e al 21esimo ci pensa ancora Meret a dire no a Pedri.

Napoli e il suo Bomber

La squadra di Calzona, però, trova la forza di reagire e al 75esimo trova il pareggio con Victor Osimhen, che pochi secondi prima di uscire lasciando il posto a Simeone difende bene palla in area si gira e insacca alle spalle di Ter Stegen. Nel finale ancora chance per Gundogan, ma la sua conclusione si è spenta di poco a lato.

Parla Calzona

Nonostante l’emozione per il debutto come allenatore del Napoli, Francesco Calzona, resta lucido e con i piedi ben ancorati a terra nell’analisi della prestazione che ha portato gli azzurri a pareggiare contro un ottimo Barcellona.

“Abbiamo tanto da lavorare – dice l’allenatore esordiente a fine gara – ma ho fatto i complimenti alla squadra. Ha trovato voglia di lottare, giocando un buon secondo tempo e un ottimo finale. A livello tattico abbiamo da fare un passo avanti”.

Il neoallenatore del Napoli ha promosso il coraggio e la grinta, soprattutto nel finale, di aver recuperato la partita e quel risultato, che può lasciar sperare i partenopei in vista del ritorno. Sì perché andare in casa dei blaugrana e giocarsi una partita alla pari è un gran punto di partenza e, dopo la voglia di lottare vista nel finale da parte di Osimhen e compagni, il Napoli deve continuare a crederci.

Verso il ritorno

Dunque, si è fatto un passo in avanti rispetto alle ultime partite (non che ci volesse molto) e, a testimonianza di ciò, anche i tifosi napoletani hanno espresso la loro. Dal “meritiamo di più” arrivato dalle curve dopo l’1 a 1 col Genoa di sabato, al coro di ieri dove gli ultrà del Napoli hanno chiuso la gara cantando con orgoglio “napoletano vero”.

Effetto Calzona o meno, quest’altro 1 a 1 contro il Barcellona in Champions League restituisce ai napoletani una squadra che ha chiuso in crescendo, che ha saputo reagire allo schiaffo e poi ha cercato anche di vincerla, rischiando all’ultimo secondo di recupero anche di uscire con le ossa rotte. Ma va bene così, la reazione c’è stata. Appuntamento alla partita di ritorno allo stadio Olimpico di Barcellona (al Camp Nou sono in corso i lavori di ristrutturazione) dove si giocherà martedì 12 marzo alle ore 21. In casa dei blaugrana sarà dura, ma tutto è ancora aperto.