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Si dice che non esistano più le “bandiere” nel calcio moderno. Ma se lo chiedete a Thomas Muller, di certo non sarà molto d’accordo. Certo, più facile fare la bandiera quando sei nato e cresciuto in uno dei club più forti del mondo, ma ciò non toglie che il traguardo raggiunto dall’attaccante tedesco in questa ultima giornata di Bundesliga è qualcosa che raramente si vede nella storia del pallone: 500 vittorie, tutte con una sola maglia.

La vittoria in campionato: cambio generazionale?

Siamo all 20° giornata del campionato tedesco, con il Bayern impegnato a rincorrere il Leverkusen a due punti di distanza. L’avversario di turno è il Monchengladbach, non propriamente irresistibile, da affrontare all’Allianz Arena.

La partita però non prende un buona piega per i padroni di casa, che vanno sotto nel primo tempo con una rete di Elvedi. A rimettere le cose a posto, ci pensa un’accoppiata molto particolare, che sa tanto di cambio generazionale.

Ultimo minuto del primo tempo, la palla passa dal veterano in campo, Thomas Muller, al più giovane del gruppo, Aleksandar Pavlovic, promosso proprio in questa stagione dalla primavera dei bavaresi e ora salito alla ribalta per colpa dell’infortunio di Kimmich che gli ha regalato la maglia da titolare.

Entrambi cresciuti nelle giovanili del Bayern, per il dicianovenne questa era la decima partita giocata, mentre per il 34enne attaccante, siamo arrivati a quota 690, tutte con i soli colori giallo e rossi. Ma non è questo il record che ha battuto quando, al fischio finale, è arrivato il 3-1 del Bayern.

Il traguardo storico: le 500 vittorie

La vittoria contro il Gladbach ha consentito ai bavaresi di restare a due lunghezze dalla capolista Leverkusen, proprio prima del prossimo turno che le vedrà di fronte una contro l’altra.

Ma ha segnato anche una pagina di storia per il club e soprattutto per Thomas Muller, che ha segnato sul suo libretto la 500° vittoria con la maglia del Bayern tra tutte le competizioni giocate (nella sola Bundesliga, siamo invece a 332, alla pari con il suo compagno di squadra Neuer).

Un risultato incredibile, che fa il paio con numeri da grandissimo campione, che hanno accompagnato la storia personale e del club in un filo intrecciato dall’inizio alla fine. Dalla sua prima presenza nel 2008, alla 690° di questa settimana, con in mezzo qualcosa come 237 reti e 264 assist, a cui si dovrebbero poi aggiungere i 45 gol fatti in 126 presenze con la maglia della nazionale (ma questa come si suol dire, è un’altra storia).

Le vittorie mancanti e i prossimi record

Con almeno altre 16 partite da giocare in stagione (ma se il Bayern andrà avanti in Champions, saranno anche di più), Thomas Muller si appresta anche a un altro record storico per il club: quello delle presenze assolute.

L’attaccante tedesco è già il giocatore di movimento più presente nella storia della società bavarse, ma da qua a fine annata, potrebbe superare anche l’ultimo ostacolo per il record, Sepp Maier.

Il portierone del Bayern degli anni sessanta e settanta, aveva messo insieme 706 presenze con questa stessa maglia, per cui servono ancora 16 partite a Muller per arrivare almeno al pareggio dei conti.

Da tempo, invece, detiene quello per il maggior numero di assist serviti, 264, lasciando ad anni luce di distanza i suoi ex colleghi Ribery (182) e Scholl (106). Nulla da fare per quanto riguarda i gol, visto che davanti a tutti c’è l’irraggiungibile Gerd Muller (a 568) con anche Robert Lewandowski a quota 344.

Tutti numeri che lasciano però molto distaccato Thomas Muller che, come ha dichiarato dopo la partita del record, più che altro sottolinea come le vittorie sarebbero dovute e potute essere molte di più (ogni riferimento alle due finali perse di Champions, forse non è casuale). Quello che conta insomma, non sono le vittorie passate, ma quelle che si potrebbero ancora ottenere.

Se non è mentalità vincente questa…