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Ora o mai più. La Juventus è davanti alla partita della svolta, perché non può assolutamente più commettere passi falsi. La stessa situazione però è quella annodata alle mani di Raffaele Palladino, l’uomo nuovo, con tanto di paragone con Sacchi, chiamato a risollevare le sorti del Monza.

Insomma: è una sfida quasi da dentro o fuori, a rischiare più di tutti sembra però Massimiliano Allegri.

Dopo il ko in Champions League, sul tecnico bianconero iniziano a serpeggiare voci d’esonero. Di sicuro, il club non è felice di quanto prodotto finora dai bianconeri: soltanto due vittorie in otto partite disputate in tutte le competizioni, la Champions che è già scivolata via (servirebbe un’impresa per la qualificazione agli ottavi) e i troppi pareggi in campionato. Insomma: la retta via è smarrita, soltanto vincere potrebbe riportare Max più vicino alla permanenza.

Monza-Juventus in breve

  • Quando si gioca: Domenica 18 settembre 2022
  • Stadio: Brianteo – UPower Stadium
  • Dove vederla: DAZN
  • Probabile formazione Monza (3-4-3): Di Gregorio, Marlon, Marì, Izzo, Birindelli, Pessina, Rovella, Carlos Augusto, Mota, Gytkjaer, Caprari.
  • Probabile formazione Juventus (3-5-2): Perin, Danilo, Bremer, Bonucci, De Sciglio, McKennie, Paredes, Fagioli, Kostic, Vlahovic, Kean.

Precedenti e statistiche a confronto

Appena 4 partite tra le due squadre, con la Juventus che non ha mai perso contro i lombardi: finora, infatti, sono arrivate soltanto due vittorie e due pareggi tra le due squadre. La prima? In Coppa Italia, girone 2: era il 29 agosto del 1978, a Monza andava in scena un 1-1 storico. Prima il gol di Roberto Boninsegna, poi il pari di Ariedo Braida, una vita con Galliani e Berlusconi e oggi direttore sportivo della Cremonese.

L’ultimo match, sempre in Coppa Italia, dodici anni più tardi: a deciderla, nella Juve di Marchesi e Scirea, Massimo Briaschi, attaccante di supporto del bomber Aldo Serena. Altri tempi, quelli con Platini alle loro spalle.

Ma quale Monza si troverà di fronte la Juventus? Povero in attacco: appena 3, le reti siglate finora, per una squadra che ha calciato appena 15 volte in porta, di fatto creando tre occasioni nitide a partita. Poca roba, soprattutto per una squadra che deve fare del volume di gioco la propria missione. Per questo è stato scelto Palladino: per avere un gioco aggressivo. Stroppa ha fallito però soprattutto dal punto di vista difensivo: 14 reti subite in 6 partite sono un bottino complicato anche da spiegare.

A proposito di impermeabilità: tra Champions e campionato, la Juve sembra aver perso pure quella. Ma più di ogni altro elemento, ai bianconeri manca la serenità di giocare. Dopo quattro pareggi nelle ultime cinque partite, Allegri rischia di perdere ulteriore contatto con la vetta, anche se in testa non corre proprio nessuno.

Stato di forma

Difficoltà diverse, però per mille altri versi simili: Monza e Juventus vivono un momento di profonda difficoltà, sebbene le due squadre siano state costruite per raggiungere con relativa sicurezza i propri obiettivi. Partiamo dai lombardi: nell’ultimo turno è arrivato il primo pareggio in campionato dopo cinque sconfitte, il primo – dunque storico – punto in Serie A.

Cos’ha fatto la dirigenza? Ha visto oltre e si è affidata a Palladino: la chiamata di Galliani e Berlusconi ha convinto l’ex calciatore (proprio della Juventus, dov’è cresciuto calcisticamente) ad accettare la proposta monzese. Dovrà risollevare un gruppo forte, ma attualmente sconnesso e in preda a difficoltà sostanziali.

Per la Juve, le difficoltà in Champions sono indicative: c’è un malcontento generale, nell’ambiente bianconero. E va dalla dirigenza al tecnico, riflettendosi naturalmente nella squadra. I bianconeri, da oltre 10 anni, non avevano lo 0 alla casella dei punti fatti dopo due partite del girone di Champions League.

E se in Europa si piange, non è che in Italia si rida di gusto: buon inizio col Sassuolo, poi pareggi; prova ok con lo Spezia, poi altri due pari, tra cui l’ultimo con la Salernitana che andrebbe osservato oltre le polemiche arbitrali. Insomma: serve la svolta. E serve subito.

Probabili formazioni

Palladino dovrebbe confermare Di Gregorio tra i pali, nonostante Cragno spinga per avere una chance. Senza Petagna – infortunato, da valutare – dovrebbe affidarsi nuovamente a Gytkjaer, con Caprari al suo fianco e uno tra Mota e Pessina alle spalle. Sensi potrebbe partire titolare con Rovella, altro ex del match.

Monza (3-4-3): Di Gregorio, Marlon, Marì, Izzo, Birindelli, Pessina, Rovella, Carlos Augusto, Mota, Gytkjaer, Caprari.

La Juve non avrà a disposizione gli squalificati Cuadrado e Milik; Di Maria partirà dal primo minuto. Non ci sarà Allegri in panchina (anche il tecnico paga il parapiglia con la Salernitana), spazio al vice Landucci. Fagioli e Miretti si giocano una maglia da titolare.

Juventus (3-5-2): Perin, Danilo, Bremer, Bonucci, De Sciglio, McKennie, Paredes, Fagioli, Kostic, Vlahovic, Kean.