Cantava Franco Califano, uno col quale Allegri sarebbe andato sicuramente d’accordo: “Non escludo il ritorno”. D’altra parte Allegri ha già abituato il pubblico calciofilo al secondo atto delle sue esperienze da allenatore – i.e. alla Juventus. Ci mancherebbe solo Cagliari per rendere la sua carriera sulla panchina palindroma. Questi però sono altri discorsi. Ciò che conta è che dal 1° luglio del 2025 Massimiliano Allegri sarà ufficialmente il nuovo allenatore del Milan.
Un ambiente che Allegri conosce benissimo, ma che è anche cambiato tanto rispetto alla sua ultima esperienza (eravamo nel 2014, sul tramontare dell’ultimo grande Milan di Berlusconi). Oggi la società rossonera è tinta a stelle e strisce, una metafora estetica che racconta solo in parte i grandi mutamenti che ha subìto il Diavolo di recente. Certo, però, è che il Milan non ha solo cambiato allenatore, quest’anno, ma un importante elemento della dirigenza come il direttore sportivo, che ora risponde al nome di Igli Tare. Non più, dunque, un algoritmista, ma un uomo di campo. Non a caso, forse, Allegri lo ha già incontrato almeno tre volte, forse anche prima di venire annunciato come nuovo allenatore dei rossoneri, per stabilire insieme le linee guida del mercato, che di seguito riassumiamo nei suoi elementi essenziali.
Capitolo cessioni
Non esiste società al mondo, per quanto ricca possa essere, che non vende prima di comprare. Al Milan, però, l’esigenza si è trasformata in opportunità, quando a pochi giorni dal termine della stagione la dirigenza emiratina del Manchester City si è presentata da Cardinale e Furlani, assistiti da Igli Tare, con un’offerta che il Milan non poteva rifiutare: 75 milioni di €, per Tijani Reijnders, comprato due stagioni prima per una cifra di poco superiore ai 15, di milioni. Insomma, una plusvalenza eccezionale che apre quindi scenari a dir poco interessanti. Si potrebbe pensare a centrocampo, ma come vedremo è l’attacco – nonostante Gimenez, acquistato a gennaio – il vero reparto che Allegri vorrebbe migliorare dell’attuale rosa a disposizione.
Nelle altre parti del campo, al momento non sono previste uscite, ma è l’opportunità, come capitato con Reijnders, a fare il Milan mercato. È abbastanza probabile, stando a radio mercato, che almeno uno tra Thiaw e Tomori, se non addirittura entrambi, potrebbero salutare. Allegri vuole difensori meno fisici ma più tattici. I due hanno proposte all’estero, soprattutto in Premier e in Bundes. Situazione, dunque, da monitorare. Lo stesso dicasi per Leao, che Allegri vorrebbe convincere a rimanere, nonostante il portoghese abbia fatto capire alla dirigenza che la sua avventura col Milan è giunta ormai al capolinea.
In entrata
Come detto, la strategia in entrata è primariamente offensiva. Diciamolo senza troppi ambagi: Allegri vuole Vlahovic. Il serbo classe 2000 ha un contratto in scadenza nel giugno del 2026. Il vero problema, più che il cartellino – la Juventus lo cederebbe anche dimezzandone l’acquisto originario, per 35 massimo 40 milioni – è l’ingaggio, perché Vlahovic dal 1° luglio percepirà uno stipendio superiore ai 12 mln di €. Una cifra monstre di cui la Juventus vorrebbe volentieri sbarazzarsi, anche perché al momento Vlahovic non rientra nei piani di Tudor.
Altre opzioni per l’attacco sono Retegui, che vale almeno 45 mln – ma l’Atalanta, lo sappiamo, è una bottega cara – ma ne guadagna appena 2. E poi c’è il grande sogno Darwin Nuñez, attaccante classe ’99 che con Slot ha giocato poco e deluso molto. Il Liverpool lo ha pagato 85 milioni due estati fa, motivo per il quale non potrebbe scendere sotto i 45 milioni in caso di cessione, per una mera ragione di bilancio. A meno che non si utilizzi la formula del prestito con diritto, di cui Tare ha spesso usufruito ai tempi della Lazio. Altra opzione per l’attacco, anche se più defilata delle sopracitate, è Lorenzo Lucca dell’Udinese, con una valutazione di poco superiore ai 25 milioni di €. Su di lui c’è anche il Napoli.
In difesa, con le probabili uscite di Tomori e Thiaw, avanza la sua candidatura il nome di Jakub Kiwior.Il difensore ex Spezia di proprietà dell’Arsenal non è un titolare per Arteta e spinge per un addio. Il Milan anche in passato aveva provato a strapparlo ai Gunners, ricevendo un rifiuto abbastanza deciso da parte degli inglesi, ma in estate la situazione potrebbe cambiare. Si seguono, per ora solo a scopo cautelativo, Leoni del Parma e Fortini della Fiorentina, dc e ts di 18 e 19 anni.
Più interessante il capitolo centrocampo, dove oltre a Luka Modric – che Tare ha già convinto, mancano solo i dettagli – il grande obiettivo rimane Rabiot. Allegri ha manifestato l’esigenza primaria di una punta, mentre a centrocampo la qualità di Reijnders potrebbe essere sopperita da più muscoli, utili al suo gioco – di attesa e contrattacco, più che di palleggio. In questo senso Adrien, un suo fedelissimo, sarebbe il profilo adatto. Vale 25 milioni di €, ma il Marsiglia non vorrebbe cederlo.
In alternativa, c’è Granit Xhaka del Leverkusen, che ha una valutazione di 12 milioni, ma che va anche per i 33 anni. Più indietro, Sohm del Parma (24 anni, vale 7 mln) e Jashari, svizzero (con passaporto albanese, non un dettaglio se consideriamo l’autorità dell’albanese Tare in materia) del Club Brugge che vale almeno 32 mln (ha 22 anni e viene da una stagione che lo ha consacrato).Sarebbe un acquisto alla De Ketelaere, uno scenario che Allegri vorrebbe evitare. L’obiettivo infatti è vincere, subito.