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Quando arriva una sconfitta come quella maturata nel secondo tempo di Olfd Trafford, in una notte in cui sembrava filare tutto liscio, la prima domanda che un appassionato di calcio si fa, è sempre la stessa: si poteva evitare?

Non saranno certamente gli stessi pensieri dell’allenatore della “Dea”, Giampiero Gasperini, che, al contrario, deve fare tesoro della partita di Manchester, per rimettersi immediatamente in carreggiata, poiché l’obiettivo del passaggio del turno in Champions è tutt’altro che sfumato, e la nona giornata di campionato non aspetta nessuno. Eppure qualche analisi occorre pur farla.

Il risultato finale dice Manchester United-Atalanta 3-2, ma al termine del primo tempo gli orobici erano avanti di due gol

Prima metà nerazzurra

L’Atalanta è scesa in campo ad Old Trafford, con il solito piglio sbarazzino di chi non teme niente e nessuno, esattamente come ha fatto, raggiungendo l’obiettivo nella maggior parte delle volte, in tutte le partite della gestione Gasp.

Ancor di più ciò è successo nella serata di mercoledì, visto che, di fronte a un avversario pieno zeppo di giocatori che dovrebbero essere sulla carta superiori, almeno sotto il punto di vista tecnico, la compagine di Bergamo si è presentata con tutta una serie di infortuni ed assenze che, agli occhi degli osservatori distratti, avrebbe potuto rappresentare una sgambata senza badare troppo al risultato.

E la stessa distrazione la deve avere avuta l’allenatore del Manchester United, Ole Gunnar Solskjaer, che ha panchinato a inizio partita alcuni dei giocatori che invece hanno fatto la differenza durante la seconda parte della gara e che, a fine partita, ha parlato di un primo tempo in cui l’Atalanta ha fatto due tiri in porta e due gol.

In realtà le reazioni della tifoseria Red Devils, non sono state dello stesso tenore.

Non sono in pochi a chiedere la testa del manager dello United ormai da tempo, ma il risultato colto in extremis nella terza giornata di Champions, lo aiuterà a mascherare per l’ennesima volta le tante lacune che questa squadra si porta dietro e che solo un rigurgito di orgoglio ha evitato sfociassero in una nuova sconfitta casalinga.

Merito dell’Atalanta, si diceva, che alla fine della partita può recriminare su una tenuta atletica che, per una volta, è venuta meno, anche in virtù dei cambi sostanzialmente risicati in panchina, dal momento che se da una parte sono entrati Pogba, Cavani e Sancho, dall’altra Gasperini poteva contare su Lovato, entrato a inizio ripresa al posto di Demiral e Scalvini.

Con tutto il rispetto per i giovanissimi atalantini, diventa difficile tenere oltre 90 minuti dovendo fare a meno di gente come Djimsiti, Gosens, Hateboer, Pessina e Toloi, poiché, anche se alcuni di loro non hanno tutti i crismi per partire da titolari, hanno sempre rappresentato per Gasperini una inesauribile fonte di ripiego a partita in corso, che ieri avrebbe assai giovato.

Solo colpa degli assenti?

Quando si analizza una sconfitta è giusto rimarcare le cose positive che hanno caratterizzato la prestazione delle squadre in campo, al di là del risultato finale, ma il tutto non renderebbe merito alla verità, se non ci si fermasse anche all’osservazione di ciò che non è andato per il verso giusto.

Se si vanno a guardare i freddi numeri del match, si scopre che il Manchester ha avuto una percentuale maggiore rispetto al possesso palla, 56% contro il 44% dell’Atalanta e hanno tirato verso la porta avversaria qualcosa come il doppio rispetto alla “Dea”, 22 tiri contro 13, dei quali 9 nello specchio.

Non bisogna nemmeno dimenticare l’ennesima buona prestazione al primo tempo di Musso, decisivo in almeno due occasioni, che ha permesso ai bergamaschi di mantenere il vantaggio di due gol al riposo di metà gara.

Con l’uscita di Demiral, l’Atalanta ha ballato nel cuore della propria area di rigore, già penalizzata dalla presenza di De Roon adattato, che, seppur molto bravo anche in questo ruolo, ha dovuto rinunciare al suo solito posizionamento di mediano davanti alla difesa, per provare ad arginare gli avanti del Manchester, insieme a Palomino e allo stesso Demiral.

Il ruolo che di solito ricopre l’olandese è stato occupato da Koopmeiners, anche lui calato nel finale, quando Shaw ha preso le misure sulla fascia sinistra e ha cominciato a mettere in crisi Zappacosta e lo stesso De Roon. Non a caso il gol della vittoria di Cristiano Ronaldo, è arrivato grazie ad un cross dell’esterno dello United quando mancavano solo 9 minuti al termine.

Ed è proprio dando uno sguardo alla Heat Map, che ci si accorge che i Red Devils hanno presidiato maggiormente quella parte del campo, soprattutto dal momento in cui l’Atalanta ha perso terreno e Ilicic, non esente da colpe nell’occasione del primo gol, non ha vestito i soliti abiti del trascinatore.

Da quel momento lo UTD si è scatenato e l’Atalanta è sembrata preda del proprio avversario, anche nell’occasione, immediatamente successiva al primo gol segnato da Rashford, in cui tre giocatori atalantini hanno preso altrettanti cartellini gialli consecutivi per fermare gli indiavolati diavoli rossi.

La naturale conseguenza sono stati le due reti che hanno tramortito gli orobici, prima quello di Maguire e infine quello già citato di CR7.

A nulla è quindi servito il doppio vantaggio dell’Atalanta, originato dai gol di Pasalic allo scadere del primo quarto d’ora di partita e di Demiral, alla mezz’ora.

La situazione nel girone

Nulla è perduto nel Gruppo F, dove però l’Atalanta non è più in testa, superata proprio dagli inglesi che adesso comandano a quota sei punti, contro i 4 della squadra italiana.

Le brutte notizie arrivano però dal Villarreal, che è andato a vincere con sicurezza in Svizzera in casa dello Young Boys per 1-4 e che adesso è appaiato all’Atalanta pronto a giocarsi, presumibilmente, l’altro posto per il passaggio del turno.

Decisivo in questo senso parrebbe l’ultimo match della fase a gironi, quello del 6 dicembre che si giocherà proprio a Bergamo contro gli spagnoli, in uno stadio che si preannuncia caldissimo.

Ma prima c’è da andare a fare risultato pieno in Svizzera il prossimo 23 novembre, provando a mettere in saccoccia almeno un punto nell’altra partita casalinga, quella del due novembre, ancora contro il Manchester United.

Con la speranza di recuperare qualche effettivo…