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Dopo anni di investimenti milionari, nella scorsa stagione il Manchester City ha finalmente raggiunto l’obiettivo di sollevare la Champions League: la formazione di Guardiola si presenta ai nastri di partenza della stagione 2023-2024 forte dell’ingresso nella nobiltà del calcio europeo, oltre che di una rosa costruita grazie ad un budget senza pari.

Il trionfo europeo nella finale di Istanbul contro l’Inter è stato il completamento di un treble composto anche dalla vittoria della Premier League (dopo un estenuante rincorsa vittoriosa nei confronti dell’Arsenal) e della F.A. Cup, vinta in finale in un tesissimo derby con lo United.

La sfida che attende Pep Guardiola oggi è quella di ripetersi dopo aver portato la squadra ai vertici assoluti: saprà comunicare nuovi stimoli al gruppo?

Premier League 2023-2024: la formazione tipo del Manchester City

4-2-3-1: Ederson; Walker, Stones, Ruben Dias, GVARDIOL; KOVACIC, Rodri; Bernardo Silva, De Bruyne, Grealish; Haaland. All. Guardiola.

L’allenatore

C’è poco da dire su Pep Guardiola: a soli 52 anni è già riconosciuto come uno degli allenatori più importanti della storia del calcio, avendo vinto tutto quanto si potesse vincere e avendo rivoluzionato il gioco a cavallo del 2010 grazie al suo Barcellona, in cui ha sublimato tutto quanto appreso dai vari allenatori incontrati nella sua proficua carriera da calciatore in un gioco che ha portato il possesso palla e l’occupazione degli spazi a livelli d’eccellenza, il cosiddetto tiki-taka.

Con il tempo, tra la sua successiva esperienza al Bayern Monaco e nei suoi sette anni al Manchester City, ha continuato a sviluppare il suo gioco, rendendolo più verticale sfruttando i giocatori in maniera inedita: il suo City si schiera con una difesa a quattro in cui però uno dei due difensori centrali, Stones, si trova spesso a giocare in posizione più avanzata, in linea con il mediano Rodri, mentre alle spalle della punta trova posizione una fitta linea di centrocampisti offensivi, in un modulo che da un 4-2-3-1 di base prende la forma di un 3-2-4-1.

Chi parte

L’addio più importante tra le fila degli Sky Blues è stato quello di Ilkay Gundogan, il centrocampista tedesco titolare nello schieramento di Guardiola che ha lasciato la squadra a parametro zero per firmare con il Barcellona.

Oltre a lui si è liberato gratis anche Benjamin Mendy, che però chiede alla squadra il versamento di milioni di stipendi arretrati dopo che il tribunale non è riuscito a provare la sua colpevolezza in una serie di processi per stupro. Il giocatore, che era fuori rosa da due anni, si è nel frattempo accasato in patria, al Lorient.

Ceduto in Arabia Saudita l’attaccante alberino Riyad Mahrez, che era scivolato da tempo indietro nelle gerarchie di Guardiola: per lui l’Al-Ahli ha versato 35 milioni. L’unica altra cessione che ha portato soldi nelle casse del club è stata quella del venezuelano Yangel Herrera, ceduto definitivamente al Girona (dove era già in prestito) per 5 milioni.

I giovani terzini Issa Kaboré e Josh Wilson-Esbrand sono stati ceduti in prestito, rispettivamente al Luton (dove aveva già giocato la seconda parte della scorsa stagione) e al Reims, mentre l’attaccante Nahuel Bustos è stato tesserato dagli argentini del Talleres dopo gli ultimi mesi in prestito.

Qualche ulteriore partenza dovrebbe riguardare il reparto arretrato: Kyle Walker è stato spesso accostato al Bayern Monaco nelle ultime settimane, ma ora pare che possa restare e rinnovare il contratto. Ora i maggiori indiziati a lasciare la squadra sono Joao Cancelo, l’anno scorso in prestito nel finale di stagione proprio al Bayern e che ora interessa al Barcellona, e per Aymeric Laporte, per il quale si fa strada l’idea di un ritorno a casa, nell’Athletic Bilbao.

Infine c’è la situazione di Bernardo Silva: il portoghese, dopo aver finalmente vinto con il City, vorrebbe trasferirsi in Spagna, ma al momento Guardiola non vuole privarsi di lui. Sono già stati rifiutati 30 milioni offerti dal Paris Saint-Germain, fissando il prezzo attorno ai 100, cifra che al momento né Barcellona né Real Madrid (uniche vere candidate spagnole) sono disposte a spendere. Se ne riparlerà probabilmente la prossima estate, quando il giocatore entrerà nell’ultimo anno di contratto.

Chi arriva

Continua la tradizione del Manchester City di acquistare difensori pagandoli a peso d’oro: l’ultimo della lista è il croato Josko Gvardiol, rivelazione degli ultimi mondiali, per il quale sono stati versati ben 90 milioni nelle casse del Lipsia.

Per sostituire Gundogan invece ci si è rivolti al mercato interno, prelevando Mateo Kovacic dal Chelsea a fronte di 29,1 milioni.

Al momento l’unica altra faccia nuova tra le file del City, se così si può dire, è il giovane centrocampista James McAfee, aggregato in pianta stabile dalle giovanili.

In questi giorni però si sta conducendo una corte serrata al West Ham per il brasiliano Lucas Paquetà: i londinesi avrebbero già rifiutato più di 80 milioni. L’ex milanista avrebbe una clausola che si avvicina ai 100 milioni, ma attivabile solo a partire dalla prossima estate.

Un altro giocatore gradito a Guardiola per il centrocampo sarebbe Nicolò Barella dell’Inter, ma in questo caso i nerazzurri avrebbero chiesto 120 milioni, chiudendo di fatto ogni trattativa sul nascere.

Per quanto riguarda il reparto avanzato, Guardiola si reputa soddisfatto della rosa attuale, anche se in prospettiva sono seguiti con attenzione Jeremy Doku del Rennes e Michael Olise del Crystal Palace.

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