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Spoiler. Il Liverpool alza la Champions League del 2019 battendo abbastanza agevolmente il Tottenham per due reti a zero, una dopo appena due minuti (Salah) e una a due minuti dalla fine con Origi. Questo l’epilogo che gli almanacchi hanno messo a referto per quella stagione che ha consegnato la sesta coppa con le grandi orecchie ai Reds guidati da Jurgen Klopp.

Ma prima ancora di scrivere il proprio nome nella storia della competizione, il Liverpool ha segnato anche un’incredibile pagina di leggenda, con la collaborazione (non voluta) del Barcellona.

In una semifinale, che per molti era considerata una vera e propria finale anticipata, successe infatti qualcosa di quasi impossibile: gli inglesi sconfitti all’andata per 3-0 hanno ormai più di un piede fuori dai giochi.

Il ritorno all’Anfield però, è da impresa epica.

Strapotere Blaugrana

Nella semifinale di andata è un Camp Nou delle grandissime occasioni quello che si presenta agli occhi ni quella serata di Maggio. Quasi centomila spettatori in gran parte vestiti di Blaugrana non vedono l’ora di vedere i loro beniamini dettare legge, come avevano fatto del resto in quasi tutte le partite giocate tra le mura amiche in Champions (vedi l’ultimo 3-0 rifilato al Manchester United) e in Campionato.

Una Liga peraltro dominata e con lo scudetto già in cassaforte, alla ricerca di un possibile triplete storico per il Barca. L’avversario però non è da sottovalutare: il Liverpool si gioca punto a punto la Premier con il City, e proprio in coppa dopo un girone difficile (con Napoli e PSG) aveva eliminato subito una delle papabili favorite come il Bayern Monaco, per poi sbarazzarsi con una doppia vittoria del Porto.

Velverde ha dalla sua un attacco dove Messi è il solito faro di riferimento, mentre Suarez il braccio armato in area. Proprio il “pistolero” sblocca la partita poco prima della mezz’ora, cambiando totalmente l’impostazione tattica della partita.

Ora è il Liverpool che prova a tenere il pallino del gioco, tanto che si chiuderà con il 52,5% di possesso per gli ospiti, cercando di rimettere in parità il match. Arriveranno anche 15 conclusioni (contro le 12 dei padroni di casa), ma paradossalmente sarà il Barcellona a chiudere il match.

O meglio, il suo eroe, Messi. La tipologia di partita è perfetta per il fuoriclasse argentino, che al 75° trova il raddoppio (assist non a caso di Suarez) e al 82° mette a segno un colpo dei suoi direttamente su calcio di punizione.

Per il Liverpool va tutto storto, per il Barca sembra fatta.

Il ritorno che non ti aspetti

Dopo un risultato del genere, devi per forza prenderti qualche rischio se vuoi crederci ancora. E Klopp non è certo uno che si arrende, così come il pubblico dell’Anfield che riempie in ogni ordine di posto lo stadio ed esplode letteralmente quando dopo appena sette minuti è Origi a portare in vantaggio i Reds.

Primo gol nel torneo per lui, messo al centro dell’attacco a tre composto con Manè e Shaqiri per tentare il tutto per tutto. Dopo il gol la partita diventa una battaglia, con Robertson costretto a lasciare il campo proprio durante l’intervallo per lasciare posto a Georginio Wijnaldum.

Sarà la svolta dell’incontro. Neanche dieci minuti dal suo ingresso, ed è l’olandese a insaccare il due a zero sfruttando l’assist di Alexander-Arnold. Anfield in delirio, pallone al centro e festa sugli spalti. Due giri di lancette, un pallone recuperato con il Barca che ora sente le gambe più molli, Shaqiri che mette un pallone alto nel mezzo e ancora lui, Wijnaldum che vola in alto a prendere di testa e mettere ancora alle spalle di Ter Stegen.

Ora non c’è più un vincitore. Mancano trentaquattro minuti e si parte praticamente alla pari.

Almeno sulla carta, perché i Blaugrana accusano il colpo e lo si vede palesemente a dieci minuti dalla fine. Alexander-Arnold batte velocemente un corner tra la quasi indifferenza della difesa spagnola, con Origi invece prontissimo a scaraventare il pallone in rete per il 4-0.

Remuntada. Rimonta compiuta. Valverde prova a rimescolare le carte mettendo nella mischia Malcom per uno spento Rakitic, ma è troppo tardi e troppo poco, anche se Alisson è costretto a qualche straordinario per evitare la beffa. Suarez non pervenuto, difesa maldestra, rincalzi poco utili. E Messi che sconsolato abbandona il campo, non certo alla sua miglior partita.

Il Liverpool di Klopp conquista la finale dopo aver ribaltato tre gol di scarto, come era successo solo ad altre cinque squadre nella storia della competizione (Panathinaikos, Barcellona due volte, Deportivo la Coruna e la Roma). Ma questa vale doppio, perchè come detto, porterà poi alla vittoria finale.

Conquistata però, soprattutto qua ad Anfield con questa impresa storica.

Il tabellino della partita di ritorno

  • Liverpool (4-3-3): Alisson; Alexander-Arnold, Matip, van Dijk, Robertson (Wijnaldum); Henderson, Fabinho, Milner; Shaqiri (Sturridge), Origi (Gomez), Mané. All.: Klopp
  • Barcellona (4-3-3): ter Stegen; Sergi Roberto, Piqué, Lenglet, Jordi Alba; Vidal (Arthur), Busquets, Rakitic (Malcom); Suarez, Messi, Coutinho (Semedo). All.: Valverde

Reti: 7′ Origi, 54′ e 56′ Wijnaldum, 79 Origi
Ammoniti: Matip, Fabinho, Busquets, Rakitic, Semedo