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Nel corso della 9ª giornata di Ligue 1 gli allenatori italiani sono stati protagonisti nel bene e nel male: Francesco Farioli con il suo Nizza ha battuto il Marsiglia di Rino Gattuso, conquistando così la seconda posizione solitaria ad un solo punto dal Monaco e tagliando fuori dalla corsa per la vetta in maniera quasi decisiva la squadra del connazionale, mentre Fabio Grosso è sprofondato in una situazione disperata con il Lione ultimissimo in classifica.

Francesco Farioli, expat di successo con il suo Nizza

In Italia non lo abbiamo mai considerato, se non affidandogli un ruolo da advisor per le nazionali giovanili mentre lavorava all’ASPIRE Academy del Qatar. È stato nello staff tecnico di De Zerbi a Benevento e a Sassuolo prima di intraprendere la carriera di allenatore in Turchia, tra Karagumruk e Alanyaspor e suscitare l’attenzione del Nizza, che l’ha ingaggiato quest’estate.

Francesco Farioli, a soli 34 anni, è sicuramente l’allenatore del momento in Europa: secondo in classifica in Ligue 1 con 19 punti in 9 partite, nessuna sconfitta (5 vittorie e 4 pareggi) e soprattutto solo 4 gol subiti in tutto il campionato: 2 nei pareggi per 1-1 delle prime 2 giornate con Lille e Lorient, quando la squadra era ancora in costruzione, e 2 nella vittoria contro il Paris Saint-Germain al Parco dei Principi.

In una partita attenta e compatta (in cui ha concesso solo un inserimento a Aubameyang che ha colpito il palo al 72°) il Nizza ha battuto il Marsiglia grazie all’incornata di Guessand al 79°.

Farioli è riuscito a costruire una squadra che interpreta alla perfezione le partite, capace di gestire il pallone con il possesso palla attirando la pressione avversaria per creare gli spazi in cui costruire poi l’azione offensiva, ma anche di difendersi e riattaccare gli spazi in verticale quando invece è l’avversario che fa la partita.

La qualità complessiva della rosa e la sua profondità sollevano interrogativi su quanto effettivamente il Nizza possa mantenere questi ritmi da qui a fine stagione, ma mentre altre sorprese di inizio campionato come Brest e Reims stanno già iniziando a dare segni di cedimento, la squadra di Farioli sembra aver imboccato una strada che porta al successo. E sicuramente il giovane allenatore fiorentino inizia ad essere osservato con attenzione anche dai grandi club.

Gattuso e un Marsiglia che non trova la rotta

A Marsiglia la situazione non è delle più semplici: la squadra ha iniziato la stagione male, venendo eliminata ai preliminari di Champions League dal Panathinaikos, per poi avere un rendimento ondivago in campionato, con 2 vittorie e 3 pareggi nelle prime 5 giornate. 

La difficilissima situazione con la tifoseria ha portato alle dimissioni di Marcelino, il quale non ha avuto problemi a dichiarare che la il problema del Marsiglia sono proprio i tifosi, affermando che in 20 anni di carriera non ha mai visto in un paese civilizzato gli ultras condizionare così l’operato di un club, arrivando a minacciare dirigenti e staff.

La scelta di Rino Gattuso per la panchina ha quindi senso nella misura in cui l’ex campione del mondo 2006 è da sempre abituato ad allenare in situazioni difficili se non impossibili.

Ma al di là delle questioni ambientali, che hanno sicuramente peso, c’è anche da lavorare sul campo e il Marsiglia, per la rosa che ha, si trova in una situazione di classifica decisamente preoccupante. 

La squadra, nonostante qualche problema di completezza dei reparti e qualche giocatore che non sta rendendo quanto dovrebbe, è assolutamente attrezzata per arrivare tra le prime 4 della Ligue 1, ma finora Gattuso ha collezionato due sconfitte contro le avversarie dirette Monaco (oltre alla disfatta per 4-0 subita dal PSG dal traghettatore Abardonado) e Nizza e solo una vittoria (per quanto convincente, 3-0) contro la neopromossa Le Havre.

Un ruolino di marcia che ha fatto precipitare il Marsiglia in 8ª posizione, a 3 punti di distanza dalla zona Champions. E alla prossima giornata c’è uno scontro tesissimo con il Lione di Fabio Grosso.

Il Lione di Grosso in guai serissimi

L’ultimo allenatore italiano di Ligue 1, compagno di Gattuso nella nazionale campione del mondo del 2006, è Fabio Grosso, che ha preso le redini del Lione (dove aveva anche giocato tra il 2007 e il 2009) dopo l’addio di Laurent Blanc.

Il Lione deve ancora vincere una partita in campionato, avendo ottenuto fin qui solo 3 pareggi a fronte di 6 sconfitte, e l’arrivo di Grosso non ha cambiato di molto la situazione: il parziale dell’allenatore italiano è di 3 sconfitte e un pareggio (il 3-3 contro il Lorient, subito dopo essere stati in vantaggio per 3-1).

Ma in particolare la sconfitta in questa ultima 9ª giornata è davvero problematica: il Lione è infatti caduto in casa contro quello che era il fanalino di coda della Ligue 1, il Clermont che finora aveva collezionato solo 2 pareggi.

Ed è stata una brutta sconfitta: gli ospiti si sono portati facilmente sullo 0-2 con i gol di Muhammed Cham al 10° e di Yohann Magnin al 35°. Gli sforzi del Lione hanno poi prodotto solo l’autorete di Florent Ogier al 52°, e con ancora mezz’ora da giocare la squadra di Grosso non è riuscita nemmeno a trovare il pareggio in una partita che era fondamentale vincere.

Ora infatti il Lione è ultimo in classifica, con gli avversari che l’hanno superato a quota 5 punti, ma se come appare scontato il Clermont riceverà i 3 punti per la vittoria a tavolino di Montpellier (dove stava perdendo 4-2 prima che un petardo lanciato dagli ultras locali scoppiasse a fianco del portiere Mory Diaw portando all’interruzione del match) salirà a ben 8 punti, tracciando un solco di 5 lunghezze con la squadra di Grosso e affiancando il Metz, l’altra squadra coinvolta nella lotta per non retrocedere

La classifica la zona salvezza rappresentata in questo momento dai 9 punti di Lens e Montpellier, con Le Havre, Lorient e Strasburgo appena sopra con 10 punti. Fabio Grosso, con i suoi soli 3 punti, è decisamente troppo attardato e deve iniziare a riprendere terreno al più presto.