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Sulla Ligue 1 pende da anni l’ombra di un falso mito. Dei cinque ‘top’ campionati europei, quello francese sarebbe il più scontato e, horribile dictu, quello meno qualitativo. Niente di più errato.

Se andiamo a vedere il palmares delle ultime quindici stagioni, ad esempio, il Paris Saint-Germain ha vinto il titolo nove volte – e con undici è ad oggi il club più titolato di Francia – ma nel periodo hanno trionfato anche il Montpellier (11/12), il Lione (2007/08), il Bordeaux (2008/09), il Marsiglia (2009/10), il Lille due volte (2010/11 e 2020/21) e il Monaco (2016/17). In Bundesliga ad esempio tolte tre stagioni (vinte due volte dal Dortmund e una volta dal Wolfsburg), ha sempre vinto il Bayern Monaco. In Italia, negli ultimi 15 anni, hanno vinto solo quattro squadre: Inter, Juventus, Milan e Napoli lo scorso anno.

L’aspetto sul quale però c’è più disinformazione è quello riguardante la qualità del campionato. Passi pure il concetto – errato, nei fatti – che il PSG domini con la sigaretta in bocca, rimarrebbe ancora da riflettere sulla quantità smisurata di talento che ogni anno viene sfornato dalla Ligue 1, un campionato che avendo meno entrate dai diritti televisivi rispetto ad altri (ad esempio la Serie A, che pure ha numeri bassissimi rispetto a Spagna, Inghilterra e Germania) fonda buona parte del proprio benessere sul prodotto interno lordo, capace di finanziare i club dando respiro e credibilità al movimento – che infatti è, a livello di Nazionali, il migliore al mondo già da un decennio.

Più equilibrio rispetto al passato?

È con queste premesse allora che andremo oggi ad analizzare nel dettaglio la Ligue 1 che verrà, stagione 2023/24. Mancano solo tre giorni alla prima giornata, per un campionato che si prospetta assai più intrigante degli ultimi due. Il PSG, infatti, ha perso Messi e probabilmente Mbappe (anche se non ancora ufficialmente), messo fuori rosa dalla dirigenza parigina per le celebri vicende di mercato che lo vogliono alla corte del Real Madrid. È vero che il Lens, grande rivelazione dello scorso campionato e seconda in classifica, ha perso degli elementi cruciali nella rosa – su tutti Fofana e Openda – ma è altrettanto vero che ha reinvestito le risorse derivanti da queste cessioni in modo intelligente, come altri club di Ligue 1 d’altronde: su tutti il Rennes, probabile sorpresa del campionato, e l’Olympique Marseille, prossima al grande salto.

Dal punto di vista regolamentare, è bene ricordare che questo sarà il primo campionato a 18 squadre nella storia della Ligue 1. Nella stagione 2022/23 – come sancito da un’assemblea di lega nel giugno del 2021 – sono retrocesse non tre ma quattro squadre (Auxerre, Ajaccio, Troyes, Angers) e ne sono salite due, e non più tre come in passato (Le Havre e Metz). Questa formula sarà ripetuta di qui in avanti per sancire chi viene da- e chi va ne- la serie cadetta. Il campionato 2023/24 terminerà il 18 maggio 2024.

Le squadre e i loro allenatori

Stade Brestois – Eric Roy

Lo scorso anno lo Stade Brestois si è posizionato al 14esimo posto in classifica, a +9 dall’Auxerre 17esimo e retrocesso in Ligue 2. L’allenatore francese è subentrato alla 18esima giornata di campionato, sostituendo Bruno Grougi (11a-17a) che aveva a sua volta rimpiazzato Der Zakarian. La squadra della Bretagna punta alla salvezza, ma dal mercato non sono arrivati colpi fantasmagorici e la stagione si prospetta combattuta.

Clermont Foot – Pascal Gastien

Il 59enne Gastien vuole stupire ancora. L’anno scorso il Clermont è stata una delle piccole rivelazioni del campionato, chiuso all’ottavo posto a +1 dal Nizza – che tanto bene aveva fatto nel recente passato. Il club è riuscito a trattenere Grejohn Kyei, attaccante ghanese classe 95 da dieci gol stagionali, e vuole puntare a confermarsi quest’anno.

Le Havre – Luka Elsner

È uno dei più giovani coach del campionato, lo sloveno Luka Elsner. Ha 41 anni ma alle spalle ha già esperienze importanti, tutte accomunate dal ribaltamento dei pronostici. Elsner ha posto le basi per l’attuale Union St-Gilloise, allenato nel 2018/19, e per un futuro radioso al Le Havre, dove è allenatore dal giugno del 2022. Con questa squadra, Elsner ha vinto il campionato di Ligue 1, e l’obiettivo è chiarissimo: rimanere in Ligue 1, sapendo di dover fare meglio di almeno 4 squadre in 34 partite.

Lens – Franck Haise

Ha perso qualcosa, il Lens di Haise, ma non può smarrire lo spirito che l’ha condotto al secondo posto in campionato contro ogni possibile pronostico. Ripetersi è quasi impossibile, ma tentare l’ingresso in Europa è un obbligo. Certo, Haise sa di doverlo fare senza alcuni fondamentali pilastri, ceduti all’estero in questa sessione di mercato: parliamo soprattutto di Openda, finito al Lipsia, ma anche e soprattutto di Fofana, capitano e anima di questa squadra, volato all’Al-Nassr in Arabia Saudita.

Lilla – Paulo Fonseca

Dopo una stagione ‘di assestamento’ al ritorno al calcio europeo – dopo il dramma dello scoppio della guerra in Ucraina nel febbraio del 2022 – terminata comunque al quinto posto, che significa Europa, il Lille di Fonseca spera di migliorare il precedente risultato. La campagna acquisti è stata fin qui molto intelligente. Nessuno dei top se ne è andato, Jonathan David (25 gol lo scorso anno) è rimasto ed è arrivato un talentino del quale si parlerà parecchio: il fantasista Arnar Haraldsson, classe 2003, dal Copenaghen.

Lorient – Régis Le Bris

55 punti lo scorso anno sono difficilmente migliorabili. Ad inizio stagione in pochi davano il Lorient salvo a metà campionato, ma quest’anno si prospetta un altro tipo di campionato. L’addio di Enzo Le Fée, colonna tecnica e carismatica del gruppo, non è facilmente rimpiazzabile. Gli arancioneri sono stati finora uno dei club più attivi sul mercato a livello mondiale, avendo venduto 14 giocatori e comprati 9, tra cui il Mendy ex Manchester City bisognoso di un rilancio dopo le difficili vicende giudiziarie concluse a lieto fine un mese fa.

Lione – Laurent Blanc

Come per il Lorient, anche il Lione ha adoperato un mercato da videogame. 14 giocatori presi, 15 giocatori venduti. Un’autentica rivoluzione per una squadra che vuole compiere il definitivo salto di qualità, magari tornando a competere per il campionato – di cui detiene il record per vittorie consecutive (7, fino al 2007/08 anno dell’ultimo titolo). Lo scorso anno si è piazzata al settimo posto.

Olympique Marseille – Marcelino

L’OM continua a cambiare allenatore. Dopo Tudor, subentrato a Sampaoli lo scorso anno, quest’anno sarà la volta di Marcelino. Per quanto ci riguarda, è questa una delle ‘new entry’ più interessanti del campionato. Insieme all’allenatore spagnolo l’altra grande novità dal calciomercato è l’arrivo di Pierre-Emerick Aubameyang, dal Chelsea. Lo scorso anno Auba ha segnato 3 reti in 22 partite coi Blues, va detto in una stagione disastrosa per i londinesi. Ma è chiaro che l’ex Dortmund e Arsenal si gioca con l’OM l’ultima grande sfida della carriera. E non vuole deludere. Se gli incastri lo favoriranno, sarà lecito attendersi il miglioramento del terzo posto della scorsa stagione per il Marseille.

Metz – László Bölöni

László Bölöni non è semplicemente l’allenatore più anziano della Ligue 1 (70 anni), ma anche quello con più esperienza a livello internazionale. Con il calcio sottobraccio ha girato il mondo, dall’Arabia Saudita al Qatar, dalla Romania al Portogallo, al Belgio, e ora in Francia, al Metz – che allena dal giugno del 2022. Secondo lo scorso anno con una squadra giovanissima per età media, cerca la salvezza miracolosa in questa Ligue 1.

Monaco – Adolf Hutter

È una delle novità panchinare di questa Ligue 1. Hutter viene dall’Eintracht e ha già le idee molto chiare sugli obiettivi stagionali, lui che conosce così bene il calcio internazionale: «Vogliamo tornare a gareggiare in Europa. L’anno prossimo il Club festeggerà il suo centenario e l’obiettivo di tutti è tornare a partecipare a una competizione europea». Per farlo, la dirigenza monegasca non poteva scegliere allenatore migliore.

Montpellier – Michel Der Zakarian

Allena il Montpellier dal febbraio del 2023, lui che aveva lasciato lo Stade Brestois quasi a inizio stagione. L’armeno punta ad obiettivi graduali, quest’anno: prima la salvezza, poi si vedrà. Ma le nubi di un calciomercato tenebroso rendono difficile sognare in grande. Il capocannoniere classe 2003 Wahi, 19 gol lo scorso anno, è sul piede di partenza. Su di lui diverse squadre, e una certezza indelebile: non sarà più l’attaccante del Montpellier il prossimo anno.

Nantes – Pierre Aristouy

Dopo una lunga carriera nelle giovanili del Nantes, Aristouy avrà la grande occasione di dimostrare il proprio valore anche con la prima squadra. Dovrà farlo a seguito di un mercato povero di acquisti e ricco di cessioni: su tutte quella del fuoriclasse Ludovic Blas, passato al Rennes.

Nizza – Francesco Farioli

Attenzione a Farioli, non solo perché tutti lo definiscono l’enfant prodige tra gli allenatori in Europa e nel mondo, ma perché il Nizza dopo una stagione a vuoto vuole tornare a imporre il proprio calcio tornando nelle zone europee della classifica. Chi meglio di Farioli può farlo, con la sua voglia di stupire? Quale miglior acquisto di Jeremy Boga, all’ultima grande occasione della carriera, pur avendo ancora 26 anni, per riuscirci?

PSG – Luis Enrique

Dopo lo scossone di pochi giorni fa, il caso Luis Enrique sembra rientrato. L’allenatore ex Spagna, Barcellona e Roma non si dimetterà dal PSG 2023-2024. Ma dietro la ‘notizia’, magari esagerata, si nasconde uno strato magari anche sottile di verità. Luis Enrique è un allenatore serio, esigente. Lo ha dimostrato con la Spagna escludendo Sergio Ramos dalla nazionale, lo ha confermato escludendo Mbappe dalla rosa (= il giocatore più forte del pianeta). Le scelte di mercato sono state chiarissime in questo senso: giocatori giovani, futuribili, più che fuoriclasse già pronti e formati. Gli addii di Verratti, Mbappe (non ufficialmente), Sergio Ramos e Messi parlano da soli, gli arrivi di Gonçalo Ramos, Ndour, Ugarte, Ekitiké e Kang-in Lee (tutti sotto i 22 anni) lo stesso. Prepariamoci ad una rivoluzione in positivo per il Paris Saint-Germain.

Reims – Will Still

È l’allenatore più giovane dell’intero campionato e tra i più giovani d’Europa, ma ad appena 30 anni Will Still è già uno dei più studiati. Formatosi alla scuola di Football Manager come il più celebre Nagelsmann, Will Still gioca un calcio post-moderno, basato tutto sul fraseggio corto e il pallone a terra, quasi un calcetto riproposto su calcio a undici. Il Reims lo scorso anno si è posizionato all’undicesimo posto, quest’anno punta ad un traguardo europeo. Una squadra – e un allenatore – da seguire senz’altro.

Rennes – Bruno Genesio

È la squadra da seguire nel prossimo campionato. Giovane, già forte lo scorso anno – quarta in classifica con 68 punti –, punta a fare bene in Europa e in Ligue 1, avendo una squadra insieme pronta e giovanissima, con alcuni elementi di assoluta qualità.

Strasburgo – Patrick Vieira

Salvo per il rotto della cuffia lo scorso anno, lo Strasburgo voleva ripartire da un volto nuovo. Patrick Vieira, dopo l’esperienza al Crystal Palace, cerca il rilancio ma non mettiamo la mano sul fuoco sul fatto che sia l’uomo giusto per questa squadra. Vieira ha personalità, sia carismatica che tattica, ma forse troppa per un club che deve salvarsi. Sfida comunque intrigante per entrambi.

Tolosa – Carles Martinez Novell

Novell è una novità assoluta. Allenerà un club europeo per la prima volta in carriera, dopo l’esperienza con l’Under16 blaugrana, quella qatariota all’Al-Rayyan e con il Kuwait Under20. Per quanto ci riguarda è una delle scelte più curiose di tutta la Ligue 1, ma le amichevoli prestagionali hanno già fatto intravedere concetti interessanti.

Ligue 1 2023/24: la favorita

Rimane il PSG di Luis Enrique la favorita alla vittoria finale. Nonostante i molti cambi adottati in sede di mercato, infatti, il club parigino ha scelto un allenatore vincente, in grado di dare un volto riconoscibile alle proprie squadre dopo pochissimo tempo. A livello di qualità, con la permanenza di Neymar e l’arrivo di Gonçalo Ramos, anche senza Mbappe e Messi il PSG ci sembra la squadra da battere. Il mercato è in continua evoluzione, certo, ma certi valori non si possono smontare in una sola finestra di mercato. Ammesso e non concesso che per Luis Enrique le cessioni e gli acquisti abbiano davvero indebolito la sua squadra.

Ligue 1 2023/24: la sorpresa

Non abbiamo dubbi su chi possa essere la grande sorpresa del campionato. È lo Stade Rennais, statene certi. La squadra di Bruno Genesio ha una media di appena 24 anni, ma è già una squadra pronta a vincere. Gran parte del gruppo che lo scorso anno ha sfiorato la qualificazione in Champions League è rimasto, e i ‘giovanissimi’ che lo scorso anno avevano incantato quest’anno possono persino stupire.

Inoltre, gli acquisti di due potenziali crack come Enzo Le Fée (classe 2000 preso dal Lorient) e Ludovic Blas (7 gol e 5 assist lo scorso anno col Nantes, 16esimo in classifica) non possono che alimentare i sogni già solidi dei tifosi rossoneri. Nel 4-3-3 di Genesio, ci sono almeno due campioncini per reparto. L’ex bologna Theate (2000) e Adrien Truffert (2001) dietro, Lovro Majer (98) e Désiré Doué (classe 2005) a centrocampo, Doku (2002), Gouiri (2000) e Kalimuendo (2002) davanti. Ci sarà da divertirsi.

Ligue 1 2023/24: il giovane da seguire

È senza dubbio Desiré Doué il giovane da seguire quest’anno in Ligue 1, un campionato che da sempre sa offrire talento ancora da svezzare agli occhi degli appassionati. Doué è un classe 2005, e il Rennes ha temuto di perderlo lo scorso novembre quando su di lui erano piombati i migliori club d’Europa con il ragazzo in scadenza nel 2023. Alla fine però Doué ha rinnovato fino al 2025 col Rennes, squadra nella quale milita da quando aveva cinque anni – in rosa è presente anche il fratello, più grande di lui e terzino, Guelà, classe 2002.

Trequartista, Doué in francese significa ‘dotato’ e i numeri dello scorso anno già lo testimoniano. 34 presenze, 4 reti e 1 assist per un ragazzo appena maggiorenne. Nel periodo ha vinto il campionato europeo U17 con la Francia – realizzando l’assist vincente nella finale. Ha partecipato al ritiro con la prima squadra lo scorso anno, e ha già segnato in Europa League contro la Dinamo Kiev. Borigeaud, capitano del Rennes, ha detto a Téléfoot: «Ha l’abilità di tenere la palla e farsi spazio con il proprio dribbling. Buona capacità nei piedi, è robusto per la sua età: ha un gran futuro, quindi cerchiamo di guidarlo il più possibile». Così invece l’allenatore Genesio: «Ha carattere e sicurezza nei suoi mezzi, che gli permette di segnare gol così. Doué è molto giovane, ma quello che sta facendo quest’anno alla sua età dimostra che c’è un potenziale già a questo livello così alto». Ricordate il nome.