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Si può dire: la notte di Chisinau si era fatta densa, più densa. Come un sipario che non voleva aprirsi. L’Italia ci ha sbattuto contro per ottantasette minuti, prigioniera di un assedio poco ispirato e della resistenza ostinata della Moldova. Poi, quasi all’improvviso, due colpi di testa hanno scucito la trama del match: prima Mancini, poi Esposito. Con il 2-0 finale, la Nazionale di Gattuso vede spalancarsi la porta del playoff Mondiale, complice una Norvegia ormai irraggiungibile nella differenza reti. E nel gioco. A ribadirlo, è servita una serata complicata, fatta di pazienza, errori, fiammate e, alla fine, sollievo. Andiamo a vedere i voti.

Vicario 6

Serata di freddo più che di fuoco. Osserva a lungo il gioco dall’altra metà campo e nonostante la quiete rimane vigile. L’uscita tempestiva a metà ripresa è l’unico vero gesto che gli viene richiesto, e lui risponde presente.

Bellanova 6

Nel primo tempo sembra trattenuto da un filo invisibile, poco incline alla spinta che normalmente lo caratterizza. Nella ripresa scioglie timidezza e muscoli, regala un paio di traversoni degni di nota, pur senza incidere del tutto.

Mancini 6.5

Una serata piena di brividi, nel bene e nel male. Prima il tocco alla coscia che fa trattenere il fiato, poi l’errore sotto porta che pesa come un macigno. Ma non si arrende, non lo fa mai: all’87’ svetta come un centravanti e firma un gol che vale più di mille scuse.

Buongiorno 6

Preciso, sobrio, senza fronzoli. Non serve il vestito elegante delle grandi serate: basta la tuta da lavoro e lui la indossa con naturalezza.

Cambiaso 6

Parte benissimo, con quel filtrante che accende Zaccagni e la speranza azzurra. Poi, però, la luce si affievolisce e la sua corsia perde mordente.
(Dimarco dal 30’ st 6.5: entra con il vento nelle gambe. Spinge, insiste, pennella il cross che Mancini trasforma nel gol che cambia tutto).

Orsolini 5.5

Ha lampi, non scintille. I dribbling sono brevi parentesi, mai davvero preludi a qualcosa di concreto. In copertura lascia spazi pericolosi, e da lì nasce la chance più insidiosa dei padroni di casa. (Politano dal 30’ st 6.5: entra con passo leggero e idee chiare, vivacizza la fascia e serve l’assist perfetto per il raddoppio).

Tonali 6

Prova a infilarsi nelle pieghe moldave, ma trova un muro spesso, compatto. Non forza la mano, si limita a dare ordine e continuità.

Cristante 6.5

Fa da guardiano a Tonali e allo stesso tempo trova il coraggio di avanzare, tirare, distribuire palloni. È un metronomo dal ritmo ampio, anche quando la partita sembra battere su un tempo troppo lento.

Zaccagni 5

Illude nei primi minuti, quando con Cambiaso costruisce la catena più promettente della serata. Ma l’incanto dura poco: cala vistosamente, quasi si spegne. (Frattesi 37’ st sv.)

Scamacca 5

Un tocco illuminante per Raspadori e poi il buio. La condizione non lo assiste, i tre centrali della Moldova gli costruiscono attorno una gabbia da cui non riesce a evadere. (Retegui 20’ st 6.5: porta in campo energia e fisicità, vince contrasti, crea sponde, apre varchi: trasforma l’attacco azzurro).

Raspadori 5.5

Gira bene per mezzora, trova un paio di conclusioni, si muove tra le linee. Poi la Moldova chiude ogni corridoio e lui si ritrova senza strumenti per riaprirlo.
(Esposito 20’ st 7: ha il passo leggero e lo sguardo feroce. Tira tre volte in mezzora, sempre da posizioni pericolose. La terza è quella buona: il suo colpo di testa è un timbro.)

Ct Gattuso 6.5

La partita non ha valore matematico, ma la squadra entra col piglio giusto. Alcuni interpreti tradiscono un po’, ma i cambi disegnano la svolta. La mano del mister, stavolta, pesa eccome.

Le pagelle della Moldova

Kozhukhar 6.5

Attento, pronto, capace di tenere in piedi la squadra fino alle battute finali.

Stefan 6

Soffre ma resiste, facendo il suo con ordine.

Craciun 7

Il migliore dei suoi. Anticipi puliti, interventi perfetti, una sicurezza continua.

Dumbravanu 6.5

Altro pilastro difensivo: aggressivo, mai scomposto.

Revenco 6

Tiene la fascia con disciplina, limita gli affondi italiani.

Perciun 6

Schermo prezioso davanti alla difesa, anche se con poca lucidità in ripartenza.
(dal 61’ Bogaciuc 5.5: non si nota)

Rata 7

Cuore e polmoni della Moldova. Recupera, intralcia, rilancia.
(dal 75’ Bodisteanu sv)

Ionita 6.5

Esperienza e letture intelligenti: guida il centrocampo con personalità.

Reabciuk 6

Una serata onesta, senza sbavature.
(dal 55’ Bitca 6: entra e dà qualche fiammata).

Nicolaescu 5.5

Prova a farsi vedere, ma gli mancano idee e precisione.
(dal 75’ Fratea sv)

Postolachi 5.5

L’occasione migliore capita sui suoi piedi, ma spreca. Per il resto, poco.
(dal 55’ Damascan 6: più vivace, anche se mai davvero incisivo).

Ct Popescu 5.5

La squadra difende con ordine per quasi tutta la partita, ma nel finale si sbriciola. Forse poteva osare qualcosa in più quando l’Italia sembrava inceppata.

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