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Dopo giorni (e mesi) amletici, è giunta l’ora delle rivendicazioni.

Tanto per Max Allegri, che però di dubbi vivrà almeno fino a fine stagione, quanto (soprattutto) per Simone Inzaghi. Lo avete sentito, Inzaghino, al termine di Inter-Lazio? «Ora siamo i favoriti, ma nessuno parlava di noi in questi termini a inizio stagione». Allegri di parole, dal box della tribuna stampa dell’Olimpico, ne ha usate poche. Anzi pochissime, quasi nessuna. Sotto al velo della FFP2, qualche rimprovero o qualche brutta parola livornese gli sarà pure uscita dalla bocca.

Ma lo sguardo intanto, già quello, diceva molto.

Momenti felici ma diversi

Qualcuno, parlando di Landucci – che lo sostituiva appunto a bordocampo nel match vinto 3-4 contro la Roma di José Mourinho –, ha ironicamente parlato di lungomuso. Ma al di là delle battute è evidente come la vittoria dei bianconeri sulla compagine giallorossa sia giunta quasi per miracolo. C’è poco tatticismo, poco ordine e ben poche idee dietro la rimonta della Vecchia Signora da 3-1 a 3-4 in 7’. C’è però della sana e concreta rabbia, dall’inserimento di voglia di Locatelli su cross di un decisivo subentrante Morata allo sfondamento di Mattia De Sciglio, non a caso un uomo di Max Allegri.

Per l’Inter vincente 2-1 sulla Lazio di Sarri, invece, sarebbe più proprio parlare di conferme. Su questa Inter avevamo solo un dubbio, più fisiologico che tecnico: come rientrerà dalle vacanze natalizie?

La prima dell’anno, contro una big, ha dato le risposte che Inzaghi si aspettava. L’Inter l’ha vinta con due gol di due difensori centrali. Ciò che farà senz’altro riflettere Max Allegri in vista della sfida di Supercoppa.

La Juventus infatti, che aveva iniziato la stagione marcando a uomo, è da qualche settimana a questa parte passata alla zona. Ma i risultati non sono cambiati affatto, anzi. La Vecchia Signora, lenta e compassata, fatica a leggere l’azione avversaria da palla inattiva – e la sfida contro la Roma lo ha ampiamente testimoniato. I sei clean sheet nelle ultime otto di campionato, evidentemente, potevamo preannunciare un’inversione di tendenza improvvisa. Così è stato.

Juve d’attacco per sorprendere l’Inter

Che fare, dunque, per Allegri e la sua Juventus, se pure la fase difensiva viene a vacillare? Risposta: attaccare. La Juventus, che ha perso nelle ultime ore – e da qui a fine stagione – Federico Chiesa, paradossalmente contro la Roma ha prodotto più senza che con il fuoriclasse azzurro in campo. Questo non significa molto, ma può voler dire qualcosa.

È come se la Juventus – era già accaduto contro la Lazio dopo l’uscita dal campo di Danilo – avesse sempre bisogno della scossa, emotiva certamente ma anche tecnico-tattica, per sbocciare a livello offensivo. Contro l’Inter, l’attacco sarà affidato quasi sicuramente a Morata-Dybala, con Kean – a dir poco impalpabile contro la Roma – verso una comoda panchina. La Juventus lascerà certamente la difesa a quattro, con il possibile rientro di Chiellini accanto a De Ligt.

Il centrocampo dovrebbe essere lo stesso visto a Roma, ma occhio al reintegro di Arthur che contro i giallorossi ha dato ordine ed equilibrio ad una zona del campo agitata dall’alta marea.

Per l’Inter, al contempo, non aspettiamoci troppe variazioni sul tema. La musica suona troppo bene per cambiarne anche la minima disposizione di spartito. La difesa non si tocca, ma a centrocampo ci sarà senz’altro Calhanoglu, che scalpita già da un po’. Barella e Brozovic super confermati.

Davanti? Difficile non vedere Lautaro Martinez, probabile vedere Edin Dzeko al posto di Sanchez, che pure è stato tra i migliori contro la Lazio.

È proprio tra il miglior attacco del campionato (con una partita in meno) e la quarta miglior difesa che si giocherà tanto, tantissimo, dell’esito finale di questa partita. E allora sotto coi due duelli: De Ligt – Chiellini vs Lautaro – Dzeko. Che vinca il migliore.

Si gioca per la Supercoppa

Tra le righe, è bene non dimenticarselo, è in palio anche il primo vero trofeo della stagione, vale a dire la Supercoppa italiana.

Una sfida che per questo trofeo manca addirittura dal 2005 (sfida decisa a favore dei nerazzurri da un gol di Veron ai supplementari), essendo stati i cicli di Inter e Juve praticamente praticamente alternativi sotto il profilo temporale. Si giocherà a San Siro, dopo che anche in questa stagione la pandemia ha consigliato spostamenti minimi di sede per la disputa della gara.

Niente trasferte esotiche in Arabia o Asia come accaduto per edizioni precedenti: si torna a giocare in casa dei campioni d’Italia, come previsto dalla vecchia formula originale.

Simone Inzaghi potrebbe conquistare il primo trofeo coi colori nerazzurri e la Supercoppa è già nella sua bacheca in due edizioni: 2017 proprio contro Allegri e 2019, sempre contro la Juve.

Allegri ha trionfato 3 volte la prima proprio contro l’Inter a Pechino nel derby milanese del 2011 e le altre due con la Juve nel 2015 e 2018.

La finale di Supercoppa è quindi pronta a decollare, appuntamento Mercoledì 12 Gennaio alle 21.00 diretta su Canale 5.